FRANCO TOSI: OPERAI AL CARTOCCIO GRAZIE ALLA COSTITUZIONE

Caro Operai Contro, casi analoghi se ne son visti tanti. Con il gioco delle parti assegnato dalla Costituzione più bella del mondo, gli operai vengono sbattuti in strada, le fabbriche spazzate via per fare spazio alla politica del mattone detta anche speculazione edilizia. Le sanguisughe dei partiti al servizio dei padroni sono presenti ovunque, spesso con buoni alleati nelle cariche istituzionali. Alla Franco Tosi storica fabbrica di Legnano, Andrea Lolli, commissario nominato dal tribunale di Milano per reggere le sorti della vecchia Franco Tosi meccanica in amministrazione straordinaria, senza troppi giri di parole ha messo nero su bianco che […]
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Caro Operai Contro,

casi analoghi se ne son visti tanti. Con il gioco delle parti assegnato dalla Costituzione più bella del mondo, gli operai vengono sbattuti in strada, le fabbriche spazzate via per fare spazio alla politica del mattone detta anche speculazione edilizia. Le sanguisughe dei partiti al servizio dei padroni sono presenti ovunque, spesso con buoni alleati nelle cariche istituzionali. Alla Franco Tosi storica fabbrica di Legnano, Andrea Lolli, commissario nominato dal tribunale di Milano per reggere le sorti della vecchia Franco Tosi meccanica in amministrazione straordinaria, senza troppi giri di parole ha messo nero su bianco che il settore a sud di via San Bernardino «per la sua posizione deve essere totalmente riconfigurato come un vero e proprio pezzo di città viva, con funzioni residenziali e terziarie, senza attività industriali». In altre parole l’area industriale che non ha rilevato Presezzi, “tagliarla” dalla Franco Tosi e cambiarle la destinazione d’uso. In base alla Costituzione più bella del mondo, il commissario investito dal compito di “reggere le sorti della vecchia Franco Tosi meccanica in amministrazione straordinaria”, ha riservato agli operai della Franco Tosi, la “sorte” di essere sepolti (in senso figurato) con la fabbrica, per dar vita a “un vero e proprio pezzo di città viva, con funzioni residenziali e terziarie, senza attività industriali”. Gli operai della Franco Tosi, con le unghie e coi denti si sono opposti finora ai licenziamenti, costringendo più volte il padrone uscente a cedere il posto a quello entrante. Costringendo varie amministrazioni comunali, che si sono avvicendate negli anni a mantenere la destinazione industriale dell’area Franco Tosi. Nessuno nei vari partiti aveva osato fare il primo passo, proponendo il cambio di destinazione d’uso dell’area Franco Tosi. È arrivato il commissario super partes a spianare la strada. Una sfida grossa per gli operai della Franco Tosi, che a questo punto dovrebbero ingaggiare una lotta impari per mettere sotto i piedi con la decisione del commissario, anche la Costituzione più bella del mondo che contempla tutto ciò. Una lotta che dovrebbe riguardare non solo gli operai della Franco Tosi, ma tutti gli operai che si propongono di eliminare un sistema sociale basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Coordinare questo processo collegando gli operai spetta al Partito Operaio. Perciò dobbiamo impegnarci e batterci per la sua costruzione.

Saluti Oxervator

Allego l’articolo della Prealpina  «Case e parchi nel futuro della Tosi» Lolli: «Senza modifiche il comparto sarà invendibile, bisogna trasformare l’ex fabbrica in un pezzo di città viva». In consiglio inizia la maratona della variante al Pgt

Legnano 27 settembre. A Palazzo Malinverni prenderà il via la maratona che tra 167 emendamenti e 40 ordini del giorno nelle intenzione della giunta di Alberto Centinaio dovrebbe portare venerdì notte al voto che permetterà l’adozione della variante al Piano di governo del territorio. Visto quanto dichiarato dalle opposizioni, il percorso non si annuncia semplice, anche perché tra le osservazioni pervenute nelle scorse settimane ce n’è una che non mancherà di fare discutere. E’ quella a firma di Andrea Lolli, commissario nominato dal tribunale di Milano per reggere le sorti della vecchia Franco Tosi meccanica in amministrazione straordinaria, che senza troppi giri di parole ha messo nero su bianco che il settore a sud di via San Bernardino «per la sua posizione deve essere totalmente riconfigurato come un vero e proprio pezzo di città viva, con funzioni residenziali e terziarie, senza attività industriali». Nei lunghi mesi di gestazione della variante l’amministrazione ha sempre ribadito che l’area ex Tosi non si tocca, e che quindi sarebbe rimasta a destinazione industriale. Nella bozza di Pgt oggi in discussione, l’unica concessione era stata una sottile striscia di verde come fascia di rispetto al confine con il cimitero monumentale. Ora è Lolli a spiegare che una posizione del genere sarebbe insostenibile da diversi punti di vista: «Il settore oggi occupato da Presezzi ha un destino prettamente industriale e lavorativo che deve essere mantenuto e difeso nel tempo – afferma il commissario -. È un errore pensare di poterlo smobilitare o di inserirvi forzosamente delle attività terziarie estranee al suo funzionamento». Anche il comparto a ovest della ferrovia «ha una vocazione per la quale ben si adatta il mix funzionale produttivo e terziario prefigurato dalla variante», e fin qui tutto bene. Il problema è il sud, cioè l’area di circa 100 mila metri quadrati tra via San Bernardino, la ferrovia e il cimitero.

 

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