La “buona scuola” di Renzi, senza libri per i poveri

Caro Operai Contro, la selezione di classe nelle scuole. Passano gli anni cambiano i governi, ma l’emarginazione sociale nei confronti dei figli degli operai e degli strati sociali disagiati, è sempre pesante e palese. Lunedì comincerà il nuovo anno scolastico in buona parte delle regioni, ma non tutti gli studenti delle scuole medie avranno i libri di testo. I più penalizzati saranno i figli degli operai e delle famiglie meno abbienti, che non possono permettersi di acquistare i volumi e non hanno neanche la certezza di ottenere i rimborsi previsti dalla legge. La “buona scuola” di Renzi, produce la […]
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Caro Operai Contro,

la selezione di classe nelle scuole. Passano gli anni cambiano i governi, ma l’emarginazione sociale nei confronti dei figli degli operai e degli strati sociali disagiati, è sempre pesante e palese. Lunedì comincerà il nuovo anno scolastico in buona parte delle regioni, ma non tutti gli studenti delle scuole medie avranno i libri di testo. I più penalizzati saranno i figli degli operai e delle famiglie meno abbienti, che non possono permettersi di acquistare i volumi e non hanno neanche la certezza di ottenere i rimborsi previsti dalla legge. La “buona scuola” di Renzi, produce la base di quella “cultura” di cui parla lo stesso Renzi parla spesso: la cultura dei e per i p adroni e le classi agiate. Ciao.

Da: Il Giorno

Scuola media: allarme libri per i poveri.

Lunedì comincerà il nuovo anno scolastico in buona parte delle regioni, ma non tutti gli studenti delle scuole medie avranno i libri di testo. I più penalizzati saranno i figli delle famiglie meno abbienti, che non possono permettersi di acquistare i volumi e non hanno neanche la certezza di ottenere i rimborsi previsti dalla legge. A lanciare l’allarme è Save the children, che diffonde il primo monitoraggio sull’accesso ai libri di testo “Tutti a scuola… E i libri?”, da cui emerge che soltanto tre regioni su venti (Valle d’Aosta, Trentino e Friuli Venezia Giulia), garantiscono completamente i diritti di alunni e famiglie.

Ritardi e mancati rimborsi

Realizzato attraverso due questionari, uno rivolto ai comuni e un altro territoriale per la raccolta diretta dei dati e delle testimonianze di operatori scolastici e famiglie, il dossier evidenzia «forti ritardi nell’erogazione di bonus e rimborsi che si protraggono mesi e a volte anche anni, procedure di assegnazione poco flessibili e sussidi che non coprono quasi mai la spesa reale documentata dalle famiglie». Tutte problematiche che si ripercuotono a cascata sui nuclei familiari più poveri, costretti a scegliere tra l’acquisto dei libri di testo per i figli o le cure sanitarie, o anche beni alimentari come la carne e il pesce.

«Pesanti effetti sui ragazzi»

«Il mancato accesso ai libri di testo all’inizio dell’anno scolastico – spiega Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the children – crea difficoltà e mortifica i ragazzi, che vedono la loro situazione economica ripercuotersi nella quotidianità scolastica e nel rapporto con i compagni di classe. Ne consegue in molti casi una progressiva disaffezione alla scuola, che può spingere gli studenti a lasciare anticipatamente gli studi e può manifestarsi attraverso l’irregolarità nelle frequenze, i ritardi e le ripetenze». Gli effetti sono molto pesanti anche perché il libro di testo cartaceo riveste ancora oggi un ruolo centrale nel nostro sistema scolastico e rappresenta lo strumento più utilizzato per la didattica. «Bisogna considerare – prosegue Milano – che, ad oggi, solo lo 0,7% delle scuole medie ricorre esclusivamente a materiali digitali, oltre al fatto che in molte famiglie svantaggiate gli unici libri che entrano in casa sono proprio quelli di testo».

Differenze e ritardi

Ad aggravare (e ingarbugliare) ulteriormente la situazione, c’è anche il fatto che, si legge nel rapporto, «ogni Regione gestisce la fruizione dei fondi statali dedicati con tempistiche e criteri di accesso propri, ma anche con una miriade di modalità diverse, che vanno dal comodato d’uso gratuito, alla dote o pacchetto scuola, al buono libri o al rimborso delle spese». In molti casi, inoltre, «l’erogazione dei fondi per i buoni libro o dei rimborsi per l’acquisto dei libri di testo è macchinosa, poco flessibile (per esempio non permettendo l’acquisto di altri materiali scolastici come dizionari o e-reader) e presenta criteri particolarmente restrittivi». Un esempio, rilevato da Save the children, è l’adozione del «criterio della residenza, richiesto dalla maggior parte delle Regioni, che esclude di fatto tutte le famiglie che per molteplici motivi non l’abbiano ancora ottenuta». Quando poi le famiglie riescono ad ottenere il rimborso, questo arriva mesi dopo l’inizio dell’anno scolastico, se non, in alcuni casi, anche con diversi anni di ritardo. «I casi più eclatanti – si legge sempre nel rapporto – si registrano in Campania, dove il ritardo nella liquidazione è di quasi due anni, e in Sicilia, dove ha già superato i tre anni».

Tetto di spesa superato

Anche se dal rapporto emerge che «la media dei costi dei libri di testo in tutte le scuole monitorate rientra nel tetto di spesa di 294 euro per la prima media fissato dal Miur per quanto riguarda i testi obbligatori», non mancano i casi di istituti dove questo limite «viene superato anche di 100-200 euro». «I ritardi nell’erogazione dei bonus e la mancata copertura della totalità delle spese delle famiglie riscontrata dal monitoraggio – prosegue Raffaella Milano – necessita di un’azione urgente e coordinata. È essenziale che si proceda a un’armonizzazione della gestione e delle misure sull’intero panorama nazionale e a un monitoraggio efficace delle erogazioni».

«Investire nelle biblioteche scolastiche»

Alla luce di questi dati preoccupanti, il rapporto si chiude con una serie di «raccomandazioni per garantire l’accesso al materiale scolastico a tutti gli studenti: investire nelle biblioteche scolastiche e nel comodato d’uso gratuito; favorire prassi di autoproduzione dei materiali didattici digitali, approvando linee guida specifiche che ne garantiscano l’uniformità sul territorio e standard minimi di qualità editoriale; promuovere il contenimento della spesa per i libri di testo e sensibilizzare gli insegnanti affinché valutino, nella scelta del libro di testo, anche la sua sostenibilità in termini di peso, costo e apertura alle risorse digitali».

 

 

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