ALLA RICERCA DEL CAPRO ESPIATORIO…. 

Riceviamo e pubblichiamo: Da qualche anno a questa parte i carichi di lavoro sui lavoratori dei reparti produttivi non fanno che aumentare. Figure che in passato erano fondamentali e necessarie all’organizzazione della produzione sono state dichiarate inutili ed eliminate.  Allo stesso modo, controlli qualitativi e interventi sulle macchine sono spariti e i materiali a scorta eliminati. L’obiettivo aziendale è lavorare con sempre meno personale e abbattere tutti i costi di produzione.In tali condizioni è chiaro che prima o poi una macchina si ferma, nella fretta e nel marasma un operatore sbaglia e un lotto mal controllato arriva difettoso al […]
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Riceviamo e pubblichiamo:
Da qualche anno a questa parte i carichi di lavoro sui lavoratori dei reparti produttivi non fanno che aumentare. Figure che in passato erano fondamentali e necessarie all’organizzazione della produzione sono state dichiarate inutili ed eliminate.  Allo stesso modo, controlli qualitativi e interventi sulle macchine sono spariti e i materiali a scorta eliminati. L’obiettivo aziendale è lavorare con sempre meno personale e abbattere tutti i costi di produzione.In tali condizioni è chiaro che prima o poi una macchina si ferma, nella fretta e nel marasma un operatore sbaglia e un lotto mal controllato arriva difettoso al cliente. Come lavoratori, dobbiamo avere chiaro che questo modo di lavorare viene da una scelta aziendale ben precisa e consapevole! Come chiara e consapevole è l’intenzione aziendale di far ricadere sugli operatori TUTTI I RISCHI e i costi che derivano dalla decisione di produrre in questo modo.

Ne abbiamo già esperienza con l’ESPROPRIO di ferie e PAR ogni volta che una linea si ferma per un guasto o perché manca il materiale.
Ed ora viviamo il risvolto peggiore di tale scelta aziendale:
scaricare le sue conseguenze sui lavoratori, cercare tra di loro un COLPEVOLE e punirlo in modo esemplare!

E` evidente che questo rischio, che tocca tutti i lavoratori, è il risultato del fatto che all’azienda in questi anni è stata lasciata mano libera su tutti i punti dell’organizzazione del lavoro, dai turni alle pause, alle ferie, ai PAR, all’uso degli interinali.

Per queste ragioni riteniamo inadeguata la risposta di un’ora di sciopero contro l’ultimo provvedimento disciplinare ed estremamente riduttiva la motivazione con cui è stato indetto lo sciopero. Il problema non è solo “che non diventi prassi far ricadere sui lavoratori il costo di eventuali errori commessi”, ma FERMARE TUTTA questa politica dell’azienda. Allo stesso modo non accettiamo che la Rsu abbia trattato come un fatto riservato e del tutto privato il licenziamento di un lavoratore lo scorso luglio, perché è in questo quadro di forzature sull’organizzazione del lavoro che vanno inquadrate le eventuali responsabilità del lavoratore.

Abbiamo aderito allo sciopero indetto nei giorni scorsi portando QUESTI CONTENUTI e sulla base di questi contenuti bisogna portare avanti con decisione il contrasto alla politica dell’azienda.

7 settembre 2016
S. Cini, G. Garzella RSU

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