Ospedale ridotto a cronicario, ed ora via anche l’Asl

Caro Operai Contro, il sindaco Danilo Villa, si giustifica dicendo che “lo svuotamento della Asl di Trezzo è cominciato nel 2007, e proseguito con la trasformazione dell’ospedale di Vaprio in presidio per cronici”. Purtroppo per utenti, malati e pazienti non c’era bisogno che il sindaco lo ricordasse, loro la “trasformazione” la pagano sulla propria pelle ormai da anni. L’articolo del Giorno della Martesana che qui sotto allego, conferma la politica sanitaria del governo dei padroni e delle amministrazioni locali: tanti ospedali e presidi sanitari vengono chiusi, tanti altri vengono ridimensionati in cronicari e lazzaretti, adibiti a lasciar morire i […]
Condividi:

Caro Operai Contro,

il sindaco Danilo Villa, si giustifica dicendo che “lo svuotamento della Asl di Trezzo è cominciato nel 2007, e proseguito con la trasformazione dell’ospedale di Vaprio in presidio per cronici”.

Purtroppo per utenti, malati e pazienti non c’era bisogno che il sindaco lo ricordasse, loro la “trasformazione” la pagano sulla propria pelle ormai da anni.

L’articolo del Giorno della Martesana che qui sotto allego, conferma la politica sanitaria del governo dei padroni e delle amministrazioni locali: tanti ospedali e presidi sanitari vengono chiusi, tanti altri vengono ridimensionati in cronicari e lazzaretti, adibiti a lasciar morire i pazienti senza le adeguate cure. Una realtà che il sindaco tenta di mistificare da buon demagogo: «Non possiamo fare sterili battaglie di campanile. Dobbiamo spenderci per il bene di tutti».

Dietro quel “bene di tutti”, si vuole nascondere il fatto che può curarsi solo chi ha la possibilità di farlo privatamente, compresi i commedianti della politica dei padroni, con i loro amici che manovrano i carrozzoni elettorali.

Scendiamo in piazza e organizziamoci contro questo sistema. L’opposizione reale può limitarsi a non andare a votare, anche se siamo in tanti a farlo. Serve proprio un Partito Operaio.

Saluti da un operaio non votante

 

L’articolo del Giorno della Martesana

Trezzo sull’Adda (Milano), 7 agosto 2016 – l’Asl di piazzale Gorizia chiude e mette nei guai gli anziani. «Sindaco, alzi la testa. Siamo con lei». Ha l’aria di un miracolo l’ultima dichiarazione dell’opposizione di Trezzo. A compattare un fronte che più lontano non si potrebbe, è il rischio di vedersi sfilare definitivamente la vecchia Asl di piazzale Gorizia. Ovvero servizi e ambulatori, «sempre meno per la verità – chiarisce subito Danilo Villa – lo svuotamento è cominciato nel 2007, con il divorzio di Monza dall’hinterland e il trasferimento a Vimercate di una bella fetta della nostra dotazione». Ed è continuato con il sostegno alla trasformazione dell’ospedale di Vaprio «che o diventava presidio per cronici, o chiudeva», aggiunge il borgomastro, che ricorda pure che «i sette sindaci del nostro distretto (l’8 dell’Asl Milano 2), me compreso, si erano espressi a favore della metamorfosi, pur di non perdere il presidio».

Ora di fronte alle esigenze della Riforma si impongono «scelte radicali, che impiegheranno comunque anni prima di essere completate». È questo atteggiamento da temporeggiatore, che Tutti per Trezzo contesta e chiede al primo cittadino «uno scatto di orgoglio». Perché se piazzale Gorizia chiuderà fra un po’, «non è un buon motivo per stare con le mani in mano. A rimetterci, ancora una volta, saranno i più deboli: gli anziani», spiega il capogruppo Carlo Sironi. Villa è disposto a dare battaglia, almeno su un punto: «Salvo Vaprio, dobbiamo fare in modo che la ridistribuzione dei servizi socio-sanitari sia equa per quanto riguarda l’accessibilità». Insomma, se chiusura dev’essere, che i pazienti non siano costretti a fare il giro dell’oca per sottoporsi a una visita.

In merito, a gennaio, l’assemblea dei Comuni dell’Asst Melegnano-Martesana nel documento spedito in Regione con la lista delle perplessità sull’assetto post-Riforma, raccomandava per quanto riguarda Trezzo «un percorso condiviso con l’amministrazione per la conversione della struttura in sportello unico congiunto Asst-Comune con la possibilità per cittadini e aziende di portare a termine pratiche, in modo da rendere la gestione più rapida, efficiente ed efficace».

Colpi di fioretto per Sironi, che chiede invece al borgomastro «di avviare una trattativa serrata con i vertici dell’azienda sanitaria e a non accettare in modo supino la serrata». Per centrare l’obiettivo promette «sostegno a ogni iniziativa volta a tutelare i diritti dei trezzesi e della zona». Il tassello piazzale Gorizia non è isolato, ovviamente. Si inserisce nel disegno complessivo di riorganizzazione dei servizi del territorio esteso al Sud Milano, ed è proprio alla salvaguardia generale che Villa guarda: «Non possiamo fare sterili battaglie di campanile. Dobbiamo spenderci per il bene di tutti».

 

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.