SIRIA: LA TREGUA DEL DITTATORE ASSAD

Redazione di Operai Contro, Il dittatore ha annunciato una tregua di 72 ore. Niente di umanitario, ma solamente il tentativo di riprendersi dagli attacchi falliti. Nonostante i bombardamenti Russi, in Siria gli uomini di Bashar al-Assad e gli alleati sciiti (iraniani)hanno subito una serie di sconfitte. A Sud di Aleppo una coalizione di formazioni islamiste come Al-Nusra e di ribelli moderati, riuniti nel Jasysh al-Fatah Halab, hanno recuperato terreno e inflitto pesanti perdite all’esercito e ai volontari iraniani. Fra Lattakia e Idlib Damasco ha nuovamente perduto il controllo delle vette e dei villaggi di montagna che dividono le due […]
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Redazione di Operai Contro,

Il dittatore ha annunciato una tregua di 72 ore. Niente di umanitario, ma solamente il tentativo di riprendersi dagli attacchi falliti.

Nonostante i bombardamenti Russi, in Siria gli uomini di Bashar al-Assad e gli alleati sciiti (iraniani)hanno subito una serie di sconfitte.

A Sud di Aleppo una coalizione di formazioni islamiste come Al-Nusra e di ribelli moderati, riuniti nel Jasysh al-Fatah Halab, hanno recuperato terreno e inflitto pesanti perdite all’esercito e ai volontari iraniani. Fra Lattakia e Idlib Damasco ha nuovamente perduto il controllo delle vette e dei villaggi di montagna che dividono le due province, uno dei più importanti risultati ottenuti durante l’offensiva invernale appoggiata dall’aviazione russa. Ma è contro lo Stato islamico che sono arrivate le maggiori delusioni. L’attacco sulla direttrice Hama-Tabqa, per arrivare a Raqqa da Sud-Ovest è fallito e le forze speciali Falchi del deserto sono dovute tornare alle posizioni di partenza prima di essere dirottate sul fronte di Lattakia. Anche a Palmira l’esercito sembra ora sulla difensiva.

La tregua servirà, oltre a dare respiro alle popolazioni assediate e stremate nei quartieri occidentali di Aleppo e in quelli a Sud e a Est di Damasco, a rivedere la strategia complessiva. L’assalto finale ad Aleppo sembra essere destinato a un rinvio. Hezbollah ha avvertito che serviranno “100 mila combattenti” per riprendere tutta la città, difesa da oltre 30 mila ribelli ben armati.

Un vostro lettore

 

 

 

 

 

 

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