ILVA: LANDINI E’ PRONTO

Redazione di Operai Contro, sono più di vent’anni che i sindacalisti della FIOM.FIM-UIL ci ricattano per svendere la nostra forza lavoro a basso prezzo ai padroni Sono più di vent’anni che i sindacalisti di FIOM-FIM-UIL  ci ricattano per costringerci a lavorare con la morte sulle spalle per noi e le nostre famighlie Il ritornello è il solito: i sindacalisti lo fanno per difendere l’occupazione Arcelor-Mittal che vuole acquistare l’ILVA lo fa solo licenziando il 50% degli operai Landini è pronto, ha già tirato fuori il portafoglio, se la mazzetta è buona manderà i suoi scagnozzi a convincerci che l’accordo […]
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Redazione di Operai Contro,

sono più di vent’anni che i sindacalisti della FIOM.FIM-UIL ci ricattano per svendere la nostra forza lavoro a basso prezzo ai padroni

Sono più di vent’anni che i sindacalisti di FIOM-FIM-UIL  ci ricattano per costringerci a lavorare con la morte sulle spalle per noi e le nostre famighlie

Il ritornello è il solito: i sindacalisti lo fanno per difendere l’occupazione

Arcelor-Mittal che vuole acquistare l’ILVA lo fa solo licenziando il 50% degli operai

Landini è pronto, ha già tirato fuori il portafoglio, se la mazzetta è buona manderà i suoi scagnozzi a convincerci che l’accordo è giusto

Un operaio dell’ILVA

da controlacrisi.org

Dopo l’audizione tenuta presso la Commissione Industria del Senato dai rappresentanti del gruppo Arcelor-Mittal che hanno illustrato, nei limiti indicati dalla procedura di offerta per acquisire Ilva, la loro idea futura del gruppo, e la pubblicazione del decimo decreto del governo, aumentano i dubbi sul futuro dell’Ilva, soprattutto da parte del sindacato. La proposta di Arcelor-Mittal è di ridurre la capacità produttiva del sito di Taranto a 6 milioni di tonnellate, in quanto per loro dichiarazione sarebbe una produzione destinata solo al mercato nazionale, adeguandone di conseguenza l’occupazione in tutto il gruppo, è il preludio, nei fatti, a esuberi, e alla riduzione dei costi gestionali, “senza chiarire se il riferimento è anche al taglio dei salari”.Secondo la Fiom, che ha esplicitato il suo giudizio in una nota, per stessa ammissione dei rappresentanti di Arcelor-Mittal le richieste avanzate dalla multinazionale lussemburghese sono state esaudite dal governo con la modifica della legge Marzano, “lasciando una sostanziale immunità a chi subentrerà nella proprietà del gruppo Ilva”. “Siamo inoltre di fronte a un’operazione che sposta ulteriormente in avanti il processo di ambientalizzazione – aggiunge la Fiom – con la possibilità di introdurre modifiche sostenziali alle attuali prescrizioni dell’Aia”.L’audizione di Arcelor-Mittal, e quanto prospettato, “prefigura uno scenario drammatico, nel quale viene messa in discussione l’ambientalizzazione – senza la quale non ci può essere un futuro per l’Ilva a Taranto e in Italia – la capacità produttiva, l’occupazione e il mercato”. Per la Fiom-Cgil a questo punto non è più rinviabile l’apertura di un tavolo di confronto con il governo sul futuro dell’Ilva. In assenza di questo, nei prossimi giorni sarà inevitabile intensificare la mobilitazione dei lavoratori per la tutela effettiva dell’ ambiente e dell’occupazione.

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