Aperta la procedura di mobilità per 179 operai alla General Electric di Sesto San Giovanni

Redazione, Lo scopo della multinazionale americana General Electric dopo aver acquisito pochi mesi fa lo stabilimento Alstom Power di Sesto San Giovanni (MI) è quello di chiudere questa grande fabbrica del settore energetico che occupa 330 dipendenti tra operai e impiegati. I vertici aziendali avevano dichiarato che era necessario un piano di ristrutturazione che prevedeva una riduzione del personale per ridurre gli alti costi. Alle iniziative intraprese dagli operai, dagli impiegati e dai tecnici di produzione per respingere la volontà dei padroni americani di raggiungere l’obiettivo del licenziamento collettivo e della chiusura totale della fabbrica, si erano aggiunti anche […]
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Redazione,

Lo scopo della multinazionale americana General Electric dopo aver acquisito pochi mesi fa lo stabilimento Alstom Power di Sesto San Giovanni (MI) è quello di chiudere questa grande fabbrica del settore energetico che occupa 330 dipendenti tra operai e impiegati.

I vertici aziendali avevano dichiarato che era necessario un piano di ristrutturazione che prevedeva una riduzione del personale per ridurre gli alti costi.

Alle iniziative intraprese dagli operai, dagli impiegati e dai tecnici di produzione per respingere la volontà dei padroni americani di raggiungere l’obiettivo del licenziamento collettivo e della chiusura totale della fabbrica, si erano aggiunti anche le istituzioni del comune di Sesto S.G., sindaci dei comuni limitrofi e i rappresentanti istituzionali della Regione Lombardia.

Dopo una serie di incontri al Ministero dello sviluppo economico dove oltre alle organizzazioni sindacali territoriali e nazionali erano presenti anche delegati Rsu e una delegazione di operai, i dirigenti della G.E. avevano dichiarato il ritiro del programma dei licenziamenti.

Un impegno preso dall’azienda nell’ultimo incontro al Mise di Roma in data 21 aprile di non procedere alla messa in mobilità dei dipendenti perché erano in corso delle interlocuzioni con soggetti industriali interessati a rilevare il sito di Sesto S.G.

Ma come sempre, dei padroni c’è poco da fidarsi, l’impegno preso è stato infatti non rispettato, la G.E. ha aperto unilateralmente la procedura di mobilità per 179 lavoratori a partire da lunedì scorso.

A nulla sono servite le chiacchere delle varie istituzioni che avevano salutato con soddisfazione lo scampato pericolo dei licenziamenti, ora tocca agli operai agire in modo indipendente.

Ieri infatti in una assemblea infuocata in fabbrica gli operai hanno deciso di non accettare la posizione dei sindacalisti della Fim Cisl di trattare le condizioni proposte dall’azienda cioè meno licenziamenti e ricollocamento dei restanti lavoratori in altri siti produttivi del gruppo.

Gli operai sono convinti che occorre lottare e per questo motivo nei prossimi giorni decideranno quali iniziative mettere in campo per far ritirare la procedura di mobilità.

Nel frattempo la prima decisione è quella di sorvegliare gli impianti produttivi affinché non vengano dismessi o resi inutilizzabili, verrà in questo modo organizzato un presidio permanente all’interno della fabbrica da parte degli operai.

E’ previsto inoltre un incontro urgente al Mise per il 25 maggio, dove i funzionari sindacali

della Fiom chiederanno il mantenimento del sito produttivo e il ritiro della procedura di mobilità.

Saluti da un sostenitore degli operai ex Alstom Power di Sesto S.G.

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