LA BORSA RIMBALZA NELLA MERDA

Redazione, ogni giorno i tittoli sull’andamento della borsa sono ridicoli La borsa è nuovamente rimbalzata nella merda I padroni non vogliono convincersi che la crisi avanza Un lettore Cronaca ANSA Avvio di settimana difficile per le Borse europee, sulla scia del calo registrato in Asia e con i futures Usa in rosso in vista delle trimestrali. Madrid (-1,8%) è la peggiore, preceduta da Milano (-1,38%), Parigi (-1%), Londra e Francoforte (-0,8% entrambe). Sui vari listini pesano i titoli petroliferi, a seguito del calo del greggio per il mancato accordo tra i produttori a Doha. Scivolano Tullow Oil (-5,16%), Statoil […]
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Redazione,

ogni giorno i tittoli sull’andamento della borsa sono ridicoli

La borsa è nuovamente rimbalzata nella merda

I padroni non vogliono convincersi che la crisi avanza

Un lettore

Cronaca ANSA

Avvio di settimana difficile per le Borse europee, sulla scia del calo registrato in Asia e con i futures Usa in rosso in vista delle trimestrali. Madrid (-1,8%) è la peggiore, preceduta da Milano (-1,38%), Parigi (-1%), Londra e Francoforte (-0,8% entrambe). Sui vari listini pesano i titoli petroliferi, a seguito del calo del greggio per il mancato accordo tra i produttori a Doha. Scivolano Tullow Oil (-5,16%), Statoil (-3,8%), Shell (-3,05%), Total (-2,76%), Eni (-2,73%) e Saipem (-2,72%). Il calo delle quotazioni dei metalli, legato all’andamento dell’economia cinese, pesa invece sugli estrattivo-minerari Voestalpine (-3,12%), Arcelormittal (-2,96%), Anglo American (-2,73%) e Glencore (-2,38%). Deboli i bancari Standard Chartered (-3,78%) e Caixabank (-2,91%).

Petrolio: peggior crollo da 2 mesi, poi lieve recupero – Il mancato accordo fra i produttori riuniti ieri a Doha costa al petrolio il peggior crollo degli ultimi due mesi. Il greggio Wti è arrivato a perdere il 6,8%, la peggior performance giornaliera dal primo febbraio, mentre il Brent ha ceduto fino al 7%. Le quotazioni sono ora in lieve recupero, con il Wti che cede il 4,93% a 38,37 dollari e il Brent che perde il 4,78% a 41,04 dollari.

Asia scivola con sisma e calo greggio  – Avvio di settimana difficile per le Borse di Asia e Pacifico dopo il sisma che colpisce il Giappone e l’Indonesia dallo scorso 14 aprile ed ha costretto molte aziende ad interrompere le attività produttive. Pesa anche l’ennesimo calo del greggio a seguito del mancato accordo di Doha sul congelamento della produzione, insieme alla rivalutazione dello yen, che penalizza i titoli dei grandi esportatori del Sol Levante. Tokyo ha ceduto il 3,4%, Taiwan lo 0,4%, Seul lo 0,28% e Sidney lo 0,4%. Deboli Hong Kong (-1,36%) e Shanghai (-1,33%) ancora in fase di contrattazioni, in controtendenza Mumbai (+0,5%) e Giakarta (+0,33%), ancora attive.

La Borsa di Tokyo termina il primo giorno di contrattazioni dopo il sisma avvenuto nella prefettura di Kumamoto con un ribasso sostenuto del 3,40%: il Nikkei ha ceduto oltre 570 punti a quota 16.275.95. Il terremoto di magnitudo 7.3 verificatosi nel corso del fine settimana nella regione del Kyushu, ha aumentato l’instabilità sui mercati finanziari, con gli investitori che guardano all’interruzione della produzione annunciata dalle principali aziende nell’intera regione, da Toyota a Sony, da Bridgestone a Panasonic, e il conseguente impatto dei danni sull’intero comparto assicurativo. Il comunicato poco incisivo dei ministri delle Finanze del G20, dopo i 2 giorni di incontri a Washington, insieme al mancato accordo tra i paesi dell’Opec sul taglio della produzione sono serviti come catalizzatori per un nuovo e pronunciato apprezzamento dello divisa giapponese, considerata dagli investitori come valuta rifugio. Lo yen è tornato a scambiare a quota 108 sul dollaro e a 122 sull’euro, ai massimi dall’aprile 2013.

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