ABU OMAR

Dal fattoquotidiano In Italia i processi per il rapimento di Abu Omar, ex imam di Milano, si sono risolti con il non luogo a procedere per l’apposizione, di tutti i governi degli ultimi anni, del segreto di Stato nei confronti degli 007 del Sismi. E chi è stato condannato, ovvero gli agenti della Cia che lo prelevarono e dopo un passaggio in Germani lo consegnarono all’Egitto, non sconterà mai la pena: alcuni sono stati nel tempo graziati da Napolitano e Mattarella, per gli altri non è andata avanti la richiesta di mandato di arresto internazionale. Oggi la Corte europea […]
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Dal fattoquotidiano

In Italia i processi per il rapimento di Abu Omar, ex imam di Milano, si sono risolti con il non luogo a procedere per l’apposizione, di tutti i governi degli ultimi anni, del segreto di Stato nei confronti degli 007 del Sismi. E chi è stato condannato, ovvero gli agenti della Cia che lo prelevarono e dopo un passaggio in Germani lo consegnarono all’Egitto, non sconterà mai la pena: alcuni sono stati nel tempo graziati da Napolitano e Mattarella, per gli altri non è andata avanti la richiesta di mandato di arresto internazionale.

Oggi la Corte europea dei diritti umani una condanna arriva e l’imputato è l’Italia. “Tenuto conto delle prove, la Corte ha stabilito che le autorità italiane erano a conoscenza che Abu Omar era stato vittima di un’operazione di extraordinary rendition cominciata con il suo rapimento in Italia e continuata con il suo trasferimento all’estero”, afferma la Corte. L’Italia ha violato il diritto di Abu Omar a non essere sottoposto a tortura e maltrattamenti“. In Egitto il predicatore, su cui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare e che sarebbe arrestato se non fosse stato sequestrato illegalmente, subì torture di ogni genere come la cronaca di questi giorni ci ha mostrato può accadere nel paese nordafricano.

L’Italia, secondo i giudici di Strasburgo, ha inoltre violato il diritto dell’ex imam e della moglie al rispetto della vita familiare. I giudici hanno quindi stabilito che l’Italia deve pagare 70mila euro a Abu Omar e 15mila a sua moglie per danni morali. La sentenza diverrà definitiva tra tre mesi se lo Stato italiano non chiederà e otterrà dalla Corte di Strasburgo un nuovo esame davanti alla Grande Camera.

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