Di Vico: ci sei o ci fai?

Caro Operai Contro, Dario Di Vico sul Corriere della sera, ha scomodato la “selezione darwiniana” quale ipotesi della scomparsa di 138 mila partite Iva nel 2015, delle quali 54 mila solo nel mese di dicembre 2015. Una “selezione darwiniana” dove l’evoluzione della specie tra le micro-imprese, eliminerebbe le meno “professionali”, complice “la debole ripartenza dell’economia”. Di Vico fa anche una seconda ipotesi, supponendo che le 138 mila partite Iva sparite nel 2015, fossero in realtà false partite Iva, che proprio nel 2015 con gli incentivi del Jobs act per le aziende, si sarebbero trasformate in lavoro a tempo indeterminato […]
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Caro Operai Contro,

Dario Di Vico sul Corriere della sera, ha scomodato la “selezione darwiniana” quale ipotesi della scomparsa di 138 mila partite Iva nel 2015, delle quali 54 mila solo nel mese di dicembre 2015.

Una “selezione darwiniana” dove l’evoluzione della specie tra le micro-imprese, eliminerebbe le meno “professionali”, complice “la debole ripartenza dell’economia”.

Di Vico fa anche una seconda ipotesi, supponendo che le 138 mila partite Iva sparite nel 2015, fossero in realtà false partite Iva, che proprio nel 2015 con gli incentivi del Jobs act per le aziende, si sarebbero trasformate in lavoro a tempo indeterminato o determinato. Poi Di Vico rimanda tutto a marzo 2016, quando Istat renderà noto i dati per settore.

Quello che Di Vico non chiama in causa e non considera affatto, sono i Voucher.

Nati strumentalmente per il lavoro “occasionale”, in realtà forniscono una maschera legale ai padroni che impiegano lavoratori, costringendoli sotto ricatto ad accettare di lavorare in nero, per non restare disoccupati.

I Voucher sono una vera manna per un numero crescenti di padroni che nei casi di Ispettori, o infortuni sul lavoro, o dovendo fatturare una quota di lavoro sommerso, all’occorrenza impiegano lavoratori pagandoli con i Voucher. Un “escamotage” impennatasi nel 2014 toccando oltre un milione di lavoratori e nel 2015 sono stati oltre oltre un milione e mezzo a lavorare pagati con i Voucher.

Ogni Voucher vale 10 euro l’ora, di cui 7,5 restano al lavoratore, 2,5 vanno all’Inps per la pensione e all’Inail per l’assicurazione.

Poiché ogni lavoratore può essere pagato con i Voucher non oltre 7 mila euro l’anno, e poiché un milione e mezzo di persone non passano improvvisamente da lavoratori “occasionali” ad assunti regolari, ciò significa che per campare, questi lavoratori o lavorano in nero, o restano disoccupati.

Due condizioni che a differenza delle “due  ipotesi” di Di Vico, sono reali e lo dimostrano i numeri: 138 mila partite Iva (vere o camuffate) sparite nel 2015, a fronte di oltre un milione e mezzo di persone che hanno lavorato con i Voucher.

Nei primi 10 mesi del 2015 sono stati venduti 91,8 milioni di Voucher, contro i 54,8 milioni dello stesso periodo del 2014, quindi un aumento del 67,6%.

Di Vico da bravo ex sindacalista dirigente della Uil, non si è accorto di tutto questo.

Ma Di Vico, ci sei o ci fai?

 

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