ISTAT: SEMPRE AL SERVIZIO DI RENZI E DEI PADRONI

Redazione di Operai Contro, l’ISTAT è sempre al servizio di  Renzi e dei padroni. Secondo l’ISTAT per i lavoratori va bene. Secondo l’ISTAT per i padroni va male un lettore ANSA La fase di moderata crescita dell’economia italiana dovrebbe proseguire. E’ quanto si legge nella nota mensile Istat nella quale si sottolinea che c’è una differenza nelle prospettive economiche di famiglie e imprese. Per le prime, gli attuali livelli del clima di fiducia si associano alla crescita del reddito disponibile, cui concorre la bassa inflazione. Per le imprese non c’è ancora un generalizzato aumento dei ritmi produttivi in presenza […]
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Redazione di Operai Contro,

l’ISTAT è sempre al servizio di  Renzi e dei padroni.

Secondo l’ISTAT per i lavoratori va bene.

Secondo l’ISTAT per i padroni va male

un lettore

ANSA

La fase di moderata crescita dell’economia italiana dovrebbe proseguire. E’ quanto si legge nella nota mensile Istat nella quale si sottolinea che c’è una differenza nelle prospettive economiche di famiglie e imprese. Per le prime, gli attuali livelli del clima di fiducia si associano alla crescita del reddito disponibile, cui concorre la bassa inflazione. Per le imprese non c’è ancora un generalizzato aumento dei ritmi produttivi in presenza di un peggioramento del clima di fiducia e una riduzione delle prospettive di crescita.

“A sintesi di questi andamenti – si legge nella nota mensile – l’indicatore anticipatore dell’economia rimane positivo a novembre, sebbene con una intensità più contenuta rispetto ai mesi precedenti, suggerendo il proseguimento della fase di moderata crescita dell’economia italiana”. Per quanto riguarda le famiglie, scrive l’Istat, “nel terzo trimestre del 2015 il potere di acquisto, misurato al netto dell’andamento dell’inflazione, è aumentato dell’1,4% rispetto al trimestre precedente. L’aumento della propensione al risparmio (+0,9%) deriva da una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici più sostenuta rispetto a quella dei consumi (1,3% e 0,4% rispettivamente)”. E “le informazioni disponibili per il quarto trimestre suggeriscono il proseguimento dell’attuale fase di miglioramento dei consumi delle famiglie: a novembre il volume delle vendite al dettaglio ha registrato un rialzo (+0,3%) trainato dalla crescita degli alimentari (+0,8%). Ulteriori indicazioni positive giungono dal mode-rato aumento del clima di fiducia dei consumatori di gennaio (in controtendenza rispetto alla diminuzione registrata nell’area euro)”.

Peggiora attesa occupazione imprese industria gennaio – A gennaio le aspettative degli imprenditori sull’evoluzione dell’occupazione nei successivi tre mesi sono tornate a peggiorare lievemente nel settore manifatturiero e nel commercio mentre continuano a migliorare nei servizi. Nel terzo trimestre del 2015 il potere di acquisto delle famiglie, misurato al netto dell’andamento dell’inflazione, è aumentato dell’1,4% rispetto al trimestre precedente. L’aumento della propensione al risparmio (+0,9%) deriva da una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici più sostenuta rispetto a quella dei consumi (1,3% e 0,4% rispettivamente). Le informazioni disponibili per il quarto trimestre – sottolinea l’Istat – suggeriscono il proseguimento dell’attuale fase di miglioramento dei consumi delle famiglie.

Incerta ripresa manifattura, anche per prossimi mesi – “L’incertezza sull’intensità della ripresa dell’attività manifatturiera è attesa estendersi ai prossimi mesi” mentre “nel settore delle costruzioni si delineano i primi risultati positivi”. Lo sottolinea l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia. “I dati disponibili per il quarto trimestre del 2015 – si legge – evidenziano un’evoluzione altalenante del comparto manifatturiero” con il rallentamento di novembre di produzione industriale e fatturato (-0,5% e -1,1%) che ha “bilanciato l’aumento di ottobre (+0,5% e +1,9%)”. A gennaio “il clima di fiducia delle imprese manifatturiere” è “in lieve diminuzione” con il “peggioramento dei giudizi sugli ordinativi e sulle attese di produzione”. Anche la fiducia dei servizi di mercato “ha subìto una discesa condizionato dal peggioramento dei giudizi sulle attese dell’economia in tutti i principali settori. Nella grande distribuzione c’è “un significativo deterioramento dei giudizi delle vendite che determina un calo del clima di fiducia.

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