3 MILIARDI E 600 MILIONI = A 62

  Nel 2010 erano 388, nel 2011 erano 177 nel 2012 erano 159, nel 2013 erano 92, nel 2014 erano 80 e nel 2015 sono 62. Operai, questi sono numeri che la stampa borghese ci sbatte in faccia: si riferiscono a quei padroni che a livello mondiale detengono la ricchezza della metà della popolazione della terra: 28 sono degli Stati Uniti, 7 della Germania, 7 della Cina, 4 della Francia, 4 dell’ India, 2 dell’ ITALIA, 1 del Canada, Giappone, Svezia, Spagna, Ucraina, Messico, Svizzera Russia, Brasile, Arabia Saudita. Operai: la stampa borghese, i politicanti asserviti, ci dicono che […]
Condividi:

 

Nel 2010 erano 388, nel 2011 erano 177 nel 2012 erano 159, nel 2013 erano 92, nel 2014 erano 80 e nel 2015 sono 62.

Operai, questi sono numeri che la stampa borghese ci sbatte in faccia: si riferiscono a quei padroni che a livello mondiale detengono la ricchezza della metà della popolazione della terra: 28 sono degli Stati Uniti, 7 della Germania, 7 della Cina, 4 della Francia, 4 dell’ India, 2 dell’ ITALIA, 1 del Canada, Giappone, Svezia, Spagna, Ucraina, Messico, Svizzera Russia, Brasile, Arabia Saudita. Operai: la stampa borghese, i politicanti asserviti, ci dicono che la legge del mercato, le politiche liberiste, servono per creare la concorrenza, con ricadute positive sulla popolazione. Questi numeri dimostrano il contrario: I ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri diventano sempre più poveri. Operai, quando avviene una concentrazione di capitali così massiccia come sta avvenendo negli ultimi anni lo scontro tra capitalisti da guerra economica inevitabilmente si trasforma in una guerra militare. Operai: la guerra economica i padroni la stanno combattendo sulla nostra pelle con licenziamenti di massa, salari da fame, ricatti, e minacce sono diventate la normalità, le fabbriche sono dei veri e propri lager, e nonostante la crisi i morti e gli infortuni sul lavoro altamente invalidanti sono in aumento; i kapò fanno la voce grossa con gli operai, sperano così di salvarsi dai licenziamenti ma è pura illusione; per adesso i padroni li utilizzano contro gli operai, ma non si faranno scrupoli a licenziarli pur di salvare i loro profitti. Per gli operai che osano ribellarsi, botte, denunce e la giustizia borghese sempre pronta a condannare chi si ribella con anni di galera. Operai: chi può fermare la guerra militare che l’imperialismo mondiale si prepara a scatenare? Il populismo fascista? Che indica come nostri nemici gli immigrati che scappano dalle guerre umanitarie e da dittature feroci scatenate e sostenute dai padroni occidentali per accaparrarsi le materie prime? Sul fascismo è inutile sprecare parole, ha portato macerie e lutti, è stato un fedele esecutore degli interessi dei padroni, gli operai hanno vissuto sulla loro pelle la dittatura fascista ma torture, galera e morte non hanno spaventato gli operai che in pieno fascismo hanno fatto lotte memorabili che sono entrate a fare parte della storia del movimento operaio. Adesso alzano la testa e fanno del populismo per metterci contro gli schiavi salariati di altri paesi; gli operai hanno una buona memoria e non dimenticano quando i fascisti pagati dai padroni attaccavano i picchetti operai. Possiamo affidarci ai sinistrati piccolo borghesi che ci dicono che siamo tutti sulla stessa barca, che bisogna trovare le compatibilità perché la democrazia dà a tutti le stesse opportunità? Questi sono gli stessi che non si sono fatto nessuno scrupolo a scatenare una guerra nel cuore dell’Europa (ex Iugoslavia), sulla barca gli operai remano e i padroni sono in crociera, vogliono la compatibilità tra sfruttati e sfruttatori, gli operai alla fame e i padroni si arricchiscono. Operai, noi e solo noi possiamo fermare la guerra che i padroni si preparano ha scatenare, i nostri nemici sono i nostri sfruttatori che nelle fabbriche, ci tengono legati alle catene della schiavitù del lavoro salariato; noi che produciamo la ricchezza del paese non dobbiamo accontentarci delle briciole che i padroni fanno cadere dal loro tavolo, la fabbrica è il luogo ideale per organizzarci in modo indipendente e per liberarci dalla schiavitù. Operai, la dittatura economica capitalista si regge sulla nostra schiavitù, non ci sono partiti o sindacati che mettono al primo posto l’abolizione del lavoro salariato. Costruiamo il partito operaio, l’unico strumento che ci permette di ricompattarci come classe e organizzare l’esercito per liberarci dalla schiavitù del lavoro salariato, non ci sono alternative, schiavi o uomini liberi, prendiamoci il presente, costruiamo il nostro futuro.

A .L.

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.