IL DOPO EXPO TRA DISOCCUPAZIONE ILLUSIONI E PROBABILI SPECULAZIONI

Redazione, Sono oramai passati diversi mesi da quando Expo ha chiuso i suoi battenti. E come spesso accade ai tempi di Internet il tempo trascorso sembra anche di più visto che le notizie si susseguono a ritmo frenetico. Sicuramente però il tempo sarà trascorso più lentamente per i 30000 lavoratori che in disparati settori hanno lavorato per l’esposizione universale. Si avvicina il momento della prima verifica da parte dei sindacati per quanto riguarda il percorso di ricollocamento dei lavoratori per la maggior parte dei quali stanno scadendo i sussidi degli ammortizzatori sociali. Manpower che è stata una delle agenzie […]
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Redazione,

Sono oramai passati diversi mesi da quando Expo ha chiuso i suoi battenti. E come spesso accade ai tempi di Internet il tempo trascorso sembra anche di più visto che le notizie si susseguono a ritmo frenetico.

Sicuramente però il tempo sarà trascorso più lentamente per i 30000 lavoratori che in disparati settori hanno lavorato per l’esposizione universale. Si avvicina il momento della prima verifica da parte dei sindacati per quanto riguarda il percorso di ricollocamento dei lavoratori per la maggior parte dei quali stanno scadendo i sussidi degli ammortizzatori sociali.

Manpower che è stata una delle agenzie che più ha lucrato sull’ evento fornendo molto personale sta facendo finta di interessarsi del futuro dei suoi lavoratori facendoli partecipare a corsi di formazione che dovrebbero poi portarli ad un colloquio, ma certezze sul futuro impiego non ce ne sono. Teniamo poi conto che si tratterebbe comunque di un numero esiguo non più di 1000 probabilmente meno.

Il destino dei lavoratori si intreccia in parte con quello dell’area. Infatti si possono trovare diversi articoli di quotidiani che parlano di ben 10 lavoratori che sono stati chiamati da un importante architetta urbanistica a ricollocare parte del verde di Expo in diversi punti della città. Dall’articolo del corriere non si è capito se questi dieci lavoratori abbiano ricevuto uno stipendio oppure in stile expo abbiano lavorato gratis. È ridicolo a tal proposito che desta più preoccupazione, stando agli articoli pubblicati, il destino del verde di expo anziché di quello di migliaia di lavoratori e quindi delle loro famiglie.

Da quello che si può raccogliere qua e là in rete si capisce che non sono molti i lavoratori che hanno ritrovato un lavoro finito l’evento ed è molto probabile che chi lo ha trovato è perché ha avuto la fortuna di trovarselo da solo.

Altro capitolo impietoso riguardante i lavoratori è quello relativo al padiglione Italia, le pratiche per vedersi pagare gli stipendi sono ormai in mano agli avvocati.

Anche il futuro dell’ area stessa è tutt’ altro che definito. Non dimenticate che lo stesso Renzi aveva parlato di persona del destino dell’area sostenendo che diverrà un centro di ricerca che riceverà finanziamenti ingenti per i prossimi 10 anni dal governo.

Intanto sembra che Euromilano e altre società che operano nel settore dell’edilizia stiano facendo progetti più concreti per le loro speculazioni. Il progetto prevede la costruzione del centro commerciale più grande d’Europa, non che a Milano ce ne siano pochi, più un numero elevato di abitazioni alcune a detta loro di edilizia agevolata con prezzi di 65 euro al metro quadro. Staremo a vedere a chi finiranno e quante realmente saranno quelle abitazioni.

Insomma quello che ci lascia Expo è una certa disoccupazione per molti di coloro che ci hanno lavorato tante belle parole spese dai politici e una bella opportunità di speculazione sull’ area da parte di banche e imprese del settore.

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