CONFERENZA SUL CLIMA DI PARIGI: GLI ECOLOGISTI A CORRENTE ALTERNATA.

Redazione di Operai Contro, Come ho già scritto in un’altra occasione, http://www.operaicontro.it/?p=9755725522, le conferenze sul clima sono dei rituali che si ripetono periodicamente, i più grandi inquinatori del Pianeta per un certo tempo si scoprono ecologisti e si preoccupano delle sorti della Terra. Anche la conferenza di Parigi non fa eccezione, i capi di stato di quasi duecento paesi mondiali, seguiti da codazzi di esperti e scienziati, si stanno riunendo per cercare, così ci dicono, delle soluzioni al riscaldamento globale. Certo fa senso sentir parlare di ecologia ad uno come il Renzi, che vuole annullare i referendum contro le […]
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Redazione di Operai Contro,
Come ho già scritto in un’altra occasione, http://www.operaicontro.it/?p=9755725522, le conferenze sul clima sono dei rituali che si ripetono periodicamente, i più grandi inquinatori del Pianeta per un certo tempo si scoprono ecologisti e si preoccupano delle sorti della Terra. Anche la conferenza di Parigi non fa eccezione, i capi di stato di quasi duecento paesi mondiali, seguiti da codazzi di esperti e scienziati, si stanno riunendo per cercare, così ci dicono, delle soluzioni al riscaldamento globale. Certo fa senso sentir parlare di ecologia ad uno come il Renzi, che vuole annullare i referendum contro le trivelle con un decreto ad hoc, oppure uno come Obama che ha autorizzato le ricerche petrolifere in Alaska, territorio fragile e protetto, mentre in Canada e negli USA si estrae il petrolio dalle sabbie bituminose, un’operazione estremamente inquinante. Ma alla conferenza sul clima ci sono anche tutti i personaggi che hanno fomentato le ultime guerre per accaparrarsi il petrolio mediorientale. Con quale faccia questi signori ( si fa per dire) vengono a parlarci di riduzione dei gas serra e di minor uso dei combustibili fossili? Intendiamoci, i capi di governo sono dei burattini, ben pagati ma comunque dei burattini. I burattinai, le borghesie mondiali, sono preoccupate alla riduzione dei profitti che i cambiamenti climatici possono comportare. A loro della devastazione ambientale importata poco, specie quando riguarda i poveri cristi, loro hanno sempre la possibilità di trastullarsi in paradisi naturali appositamente salvaguardati, ma la polveriera dei profughi climatici (si pensa che ammontano a 22 milioni, in varie arre del mondo),potrebbe sfuggire di mano e i conflitti sociali sarebbero incontrollabili.
Come vogliono affrontare il problema i nostri esperti? Con una generica riduzione dei combustibili fossili e un generico incremento delle energie rinnovabili. I processi produttivi non vengono messi in discussione, ci mancherebbe altro! Chi deve ridurre emissione, secondo i vertici delle borghesie mondiali? I paesi in via di sviluppo, cioè le nazioni, come India e Cina, che maggiormente hanno incrementato le emissioni… per produrre merci vendute nei paesi ricchi! In pratica l’Europa e l’America hanno stabilizzato le emissioni soltanto de localizzando la produzione nei paesi più poveri.
COME STANNO EFFETTIVAMENTE LE COSE.
A questo punto sono necessarie delle informazione scientifiche per sfatare tante mistificazioni che si fanno sull’argomento. Il potere borghese si fonda sull’ignoranza e sulla cultura della delega, le persone sono indotte a pensare di essere inadatte a comprendere e risolvere i problemi, ci vogliono sempre degli “esperti” che si devono riunire per cercare delle soluzioni. E la disinformazione è veramente tanta, se si considera che le nuove riforme hanno abolito lo studio dell’ecologia dai libri di testo di scienze delle scuole superiori! Allora la controinformazione su questi argomenti è quanto mai necessaria. Cominciamo con ordine.
NON C’E’ SOLO LA CO2 .
In questi giorni si sente solo parlare della combustione e dei gas serra, sviluppati dai combustibili fossili, ma il processo di riscaldamento della Terra è molto più complesso. Per esempio il metano ha un potere venti volte superiore, per “effetto serra”, rispetto all’anidride carbonica e degli altri gas derivanti dalla combustione. Il metano non deriva dalla combustione, ma da processi fermentativi in assenza di ossigeno, come sono, per esempio, gli accumuli di letame degli allevamenti zootecnici industriali, oppure i processi putrefattivi delle grandi dighe. Perché non si parla di questi fenomeni? Perché significherebbe mettere in discussione i processi produttivi, le cosi dette “economie di scala”, i grossi impianti produttivi, incompatibili con i sistemi naturali, l’ILVA di Taranto ne è un esempio. Così un allevamento zootecnico di alcune migliaia di capi inquina come una città di centomila abitanti, mentre una mega diga per la produzione di energia elettrica, ha un effetto serra superiore di un impianto termoelettrico, ma viene considerata “energia alternativa”. Perché non si parla delle grandi dighe come opere inquinanti e si continua a progettarle e costruirle nei paesi in via di sviluppo? Quanta ipocrisia, che prospera nell’ignoranza!
L’OMEOSTASI DEL SISTEMA TERRA.
Omeostasi è la capacità di riparare i danni, opporsi alle variazioni. Ebbene il problema principale non è tanto e solo l’incremento dei gas serra, ma la diminuzione della capacità del sistema Terra di assorbirli. Bisogna considerare che siamo in un Era di distruzione di massa, paragonabile ad altri periodi geologi nefasti, come quello che portò all’estinzione dei Dinosauri. Con una differenza però, la Terra è stata resa molto meno reattiva, meno capace di riparare i danni. Da dove deriva questa perdita di omeostasi? Da tre ordini di fattori: per la riduzione del suolo, per la riduzione dell’humus nei suoli agricoli, per la riduzione della vita marina. Ed è questo l’aspetto più preoccupante, la scarsa capacità di purificare l’aria dell’ ecosistema Terra. Allora per ridurre l’incremento di temperatura sarebbe necessario cambiare l’agricoltura, ridurre il disboscamento e smettere di inquinare i mari. Si parlerà di questo a Parigi?
A PROPOSITO DI ENERGIE ALTERNATIVE.
Senza dilungarmi voglio solo dare dei dati: il Sole in un’ora fa giungere sulla Terra la stessa quantità di energia che l’itera umanità consuma in un anno! A questa aggiunta l’energia del vento, dovuta alla rotazione terrestre, e l’energia geotermia, l’immenso flusso di calore che fluisce dal centro della Terra. Si pensa che le fonti rinnovabili siano centomila volte superiori a quelle fossili! In pratica ci sarebbe energia sufficiente per permettere a tutti gli abitanti del Pianeta, nessuno escluso, una vita dignitosa! Perché non lo si fa, per motivi tecnici, come ci dicono? No, perché questo sistema si fonda sui disquilibri sociali, se si liberassero le persone dai bisogni non sarebbero più disposte a vendere la propria forza lavoro, per creare il profitto.
COSA FARE?
Chi può contrastare questo stato di cose? I politici, marionette dei poteri forti? Gli scienziati e gli intellettuali che pur comprendendo come stanno le cose non intervengono per non perdere i loro privilegi? No, solo chi comprende che è il PROFITTO il freno dello sviluppo umano, coloro che si battono per l’abolizione del lavoro salariato, come gli operai, possono sbrogliare la matassa. Nel contempo è importante sostenere i movimenti che si oppongono a nuovi processi estrattivi di petrolio, bisogna diffondere la consapevolezza che non esiste un problema energetico, ogni comunità può produrre l’energia di cui a bisogno. Basta volerlo.
PIERO DEMARCO

 

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