RENZI. L’ITALIA HA LE CARTE IN REGOLA

Redazione di Operai Contro, avete ragione Renzi è un delinquente sbruffone. “È il momento di fare la nostra parte e l’Italia ha le carte in regola». A dirlo è il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, intervenendo oggi alla plenaria della Cop21, la conferenza sul clima delle Nazioni Uniti in corso a Parigi. L’Italia, ha ricordato il premier alle delegazioni presenti, «è all’avanguardia in tanti settori, dalla green economy alla geotermia», come confermano «il 43% delle energie rinnovabili nelle produzioni elettriche» e il primato mondiale «nel contributo fotovoltaico nel mix elettrico nazionale», circa l’8 per cento. Concreto anche lo […]
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Redazione di Operai Contro,

avete ragione Renzi è un delinquente sbruffone.

“È il momento di fare la nostra parte e l’Italia ha le carte in regola». A dirlo è il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, intervenendo oggi alla plenaria della Cop21, la conferenza sul clima delle Nazioni Uniti in corso a Parigi. L’Italia, ha ricordato il premier alle delegazioni presenti, «è all’avanguardia in tanti settori, dalla green economy alla geotermia», come confermano «il 43% delle energie rinnovabili nelle produzioni elettriche» e il primato mondiale «nel contributo fotovoltaico nel mix elettrico nazionale», circa l’8 per cento. Concreto anche lo sforzo messo in campo con la Stabilità: «4 miliardi sul climate change, da qui al 2020».

Ai politici la responsabilità di disegnare il futuro del mondo 
«Il ruolo dell’Italia – ha insistito Renzi – poggia anche sul ruolo di due straordinari player che sono Eni e Enel che hanno saputo cambiare pelle e diventare leader nel processo di rinnovamento, in particolare Eni in Africa ed Enel in Sud America». Parlando di uno dei temi decisivi per le prospettive del mondo nel medio periodo, il premier ha poi ribadito l’importanza di «uno sguardo politico» sulla questione dei cambiamenti climatici. «Abbiamo una grande responsabilità. Siamo chiamati a disegnare il futuro del mondo. È un privilegio allestire la scena per la vita nostri figli, e non c”è esempio più grande della natura, ha aggiunto il nostro presidente del Consiglio, citando il grande filosofo Seneca secondo cui «tutta l’arte è imitazione natura». Come politici, ha poi concluso, «siamo chiamati a realizzare un capolavoro e non potremmo che imitare la natura, che oggi va difesa anche da noi stessi».

Solo i giornalisti  leccaculo prendono sul serio questo cumulo di fandonie
Dai giornali di ieri:

L’Italia è il Paese dell’Unione europea che registra più morti prematuri a causa dell’inquinamento dell’aria: sono i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). Il nostro Paese nel 2012 ha registrato 84.400 decessi di questo tipo (che si considerano “prematuri” rispetto alla normale aspettativa di vita), su un totale di 491mila a livello Ue.

Renzi hai rotto

Un lettore

dal Corriere

(Ansa) (Ansa)

L’Italia è il Paese dell’Unione europea che registra più morti prematuri a causa dell’inquinamento dell’aria: sono i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). Secondo questi dati, nel nostro Paese nel 2012 59.500 decessi prematuri sono attribuibili al particolato fine (PM 2.5), 3.300 all’ozono (O3) e 21.600 al biossido di azoto (NO2). Le tre cifre non possono essere sommate a causa di numerose sovrapposizioni fra i tre inquinanti. Tuttavia resta il dato eclatante dell’Italia che guida la triste classifica europea delle morti da biossido di azoto, dovute come noto agli scarichi delle auto, in particolare dai veicoli diesel. Anche sull’ozono siamo primi in Europa, mentre sulle polveri sottili, emesse anche dalla combustione delle biomasse, condividiamo la prima posizione con la Germania.

Pianura Padana l’area più insalubre d’Europa

L’area più colpita in Italia dal problema delle micro polveri si conferma quella della Pianura Padana, con Brescia, Monza, Milano, ma anche Torino, che oltrepassano il limite fissato a livello Ue di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d’aria, sfiorata invece da Venezia. Considerando poi la soglia ben più bassa raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di 10 microgrammi per metro cubo, il quadro italiano peggiora sensibilmente, a partire da altre grandi città come Roma, Firenze, Napoli, Bologna, arrivando fino a Cagliari.

Siamo ben sopra i limiti di sicurezza

I nuovi dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente confermano al rialzo le stime prodotte a inizio anno dallo studio VIIAS del Ministero della Salute, che quantificava in circa 30mila morti premature l’effetto complessivo dell’inquinamento. «Lo studio italiano aveva stimato gli effetti sulla salute realisticamente prevenibili attraverso decise politiche di riduzione delle emissioni ai livelli di sicurezza dettati dall’Oms», spiega Francesco Forastiere, del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, che aveva coordinato lo studio. Il rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente si spinge oltre, contando tutte le morti premature teoricamente attribuibili all’inquinamento di polveri, ozono e biossido di azoto, anche al di sotto delle soglie di sicurezza dell’Oms. D’altra parte, è prossimo l’aggiornamento di queste soglie, che lo stesso Oms reputa ormai troppo alte.

L’Europa continua a sottovalutare il problema

Il rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente è destinato a creare scalpore anche a livello di Unione europea, che secondo ricercatori e attivisti continua a sottovalutare il problema rimandando leggi e limiti più stringenti. L’ultimo caso in ordine di tempo – segnalato in Italia dall’associazione Cittadini per l’Aria – è la proposta europea di prevedere sforamenti fino al 210% nelle emissioni di ossidi di azoto nei test su strada delle auto Euro 6. Solo l’Olanda si è finora opposta a una decisione che alla luce del nuovo rapporto sarà difficilmente difendibile.

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