HOLLANDE: TERZA GUERRA MONDIALE

Redazione, oggi 26 novembre Renzi incontrerà Hollande, il presidente francese che emula sempre più il generale De Gaulle. L’impegno transalpino sul fronte della guerra è in assoluto il più consistente nell’intera Europa. Hollande sta girando mezzo mondo per creare una nuova coalizione internazionale delle prossime Crociate: Inghilterra, Stati Uniti, a Parigi con la Merkel, poi Italia con Renzi e Russia con Putin. E se anche il Moloch tedesco guidato dalla pragmatica Merkel ha deciso di oliare i cingoli, allora i segnali di accelerazione della guerra dei padroni sono ancora più evidenti. La prudenza della cancelliera impone un “avanti piano” […]
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Redazione,

oggi 26 novembre Renzi incontrerà Hollande, il presidente francese che emula sempre più il generale De Gaulle. L’impegno transalpino sul fronte della guerra è in assoluto il più consistente nell’intera Europa. Hollande sta girando mezzo mondo per creare una nuova coalizione internazionale delle prossime Crociate: Inghilterra, Stati Uniti, a Parigi con la Merkel, poi Italia con Renzi e Russia con Putin.
E se anche il Moloch tedesco guidato dalla pragmatica Merkel ha deciso di oliare i cingoli, allora i segnali di accelerazione della guerra dei padroni sono ancora più evidenti. La prudenza della cancelliera impone un “avanti piano” che la porta a schierare per ora 650 soldati in Mali, nostalgica e revanscista tappa neocoloniale dei padroni francesi. La Merkel aveva declinato in passato l’impegno diretto in Iraq e Libia, e tuttora tace su ogni possibile coinvolgimento bellico tedesco in Siria. La “locomotiva d’Europa” sta ancora muovendo guerra con il contagocce.

Il nostro Gentiloni al contrario suona l’ennesima carica, promettendo “una risposta alla richiesta d’aiuto francese” ed aggiungendo l’ipotesi di “rafforzamento del contingente in Libano”. Quando destabilizzeranno definitivamente anche Beirut, l’Italia principale partner d’Israele europeo, giocherà un ruolo di primaria importanza nella guerra al proletariato arabo in Medioriente.

I padroni proseguono a scrivere la terza guerra mondiale che non si nomina ancora solo perchè non piovono ancora bombe in Occidente.

Saluti da Bologna, M-L

http://www.repubblica.it/esteri/2015/11/25/news/terrorismo_hollande_chiede_a_merkel_di_fare_di_piu_contro_is-128162858/

PARIGI – Hollande chiama, Merkel risponde. Perché, ammette la cancelliera tedesca, “lo Stato Islamico non si batte a parole”. Così la Germania, che attualmente provvede alla fornitura di armi e addestramento alle forze curde impegnate sul campo contro l’Is in Siria e Iraq, accoglie l’invito a “fare di più” contro il terrorismo, pronunciato a caldo dal presidente francese dopo gli attentati di Parigi e ribadito durante l’incontro all’Eliseo. Poco prima i due leader avevano deposto dei fiori a Place de la République a Parigi, in memoria delle vittime degli attentati del 13 novembre. Merkel dunque promette subito lo schieramento di 650 suoi soldati in Mali, per permettere alla Francia di concentrare i suoi sforzi nella campagna militare siriana. Tra l’altro, proprio oggi il Parlamento francese con una schiacciante maggioranza ha prorogato, come prevede la Costituzione quando un intervento militare supera la durata dei quattro mesi, il prolungamento dei raid aerei in Siria, decisi a inizio settembre da Hollande e intensificati dopo le ultime azioni terroristiche.Il capo dell’Eliseo continua il suo forcing diplomatico per rafforzare e possibilmente espandere la Coalizione internazionale con l’obiettivo di annientare lo Stato Islamico, mandante degli attentati che hanno sconvolto la Francia. Prima Hollande ha visto il primo ministro britannico Cameron. Poi è stato a Washington, accanto ad Obama. Quindi è tornato nella Capitale francese, per vedere la cancelliera tedesca. Ora tocca al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al presidente russo Vladimir Putin. Per quanto riguarda l’Italia, l’ipotesi più concreta valutata da Palazzo Chigi per assistere l’alleato francese – e venire incontro alle richieste di Hollande – è quella di rafforzare il contingente in Libano. Altri 100-150 militari italiani in modo da liberare altrettanti soldati di Parigi.

Per quanto riguarda Putin, invece, Hollande ribadirà quanto detto ieri assieme a Obama, poche ore dopo l’abbattimento del caccia russo da parte dell’aviazione turca: “E’ contro l’Isis” che dobbiamo batterci. Ovvero, l’obiettivo non è difendere Assad, magari bombardando anche chi gli si oppone, ma unire gli sforzi contro un unico nemico: il Califfato nero. Argomento espresso da Hollande oggi anche al presidente turco Recep Tayyp Erdogan nel corso di un colloquio telefonico, in cui il presidente francese ha comunque riconosciuto il diritto della Turchia di difendere la propria sovranità territoriale.

“Nessun Paese è al riparo da attacchi terroristici” ha dichiarato Hollande, per questo “auspico che la Germania si possa impegnare di più contro l’Is in Siria e in Iraq. Sarebbe un bel segnale”. Ma, ha proseguito il presidente francese, “è nostro dovere accogliere le persone che fuggono dalle guerre, soprattutto dalle stragi in Siria e dagli orrori dell’Is”. “È una questione delicata” ha osservato Hollande, riconoscendo che sul tema dell’accoglienza e dell’asilo “la Germania ha fatto molto per le centinaia di migliaia di persone in arrivo. Abbiamo bisogno, insieme, di sviluppare una polizia efficace sul controllo delle frontiere esterne”. “Dopo gli attacchi di Parigi – ha spiegato Hollande -, dobbiamo evitare una situazione insopportabile, l’associazione tra profughi e terroristi. Abbiamo appurato come alcuni terroristi possano utilizzare i percorsi dei profughi per introdursi ed è nostro dovere controllare chi arriva”.

C’è poi la Turchia, che secondo Hollande va “aiutata a sistemare i rifugiati più vicino alle loro terre di origine”. E sempre a proposito di Turchia, Hollande ha sottolineato l’importanza in questo momento di favorire la normalizzazione della situazione dopo la grande tensione creatasi tra Ankara e Mosca a seguito dell’abbattimento del caccia russo.

Da parte sua, la cancelliera Merkel ha affermato: “Saremo più forti del terrore. Non potremo battere l’Isis con delle parole. Serviranno mezzi militari. Vogliamo combattere insieme il terrorismo. E’ la nostra missione, il nostro dovere “. E ha appunto assicurato che la Germania sosterrà militarmente la Francia inviando fino a 650 soldati in Mali, per permettere alla Francia di dispiegare le sue forze su altri teatri d’operazione. Merkel ha quindi convenuto sulla necessità di “trovare anche una soluzione politica in Siria, che richiede l’impegno di tutti perchè tutte le parti coinvolte possono essere intorno al tavolo del negoziato. Il processo nato a Vienna deve continuare”.

In vista dell’incontro di domani fra Hollande e Renzi, il ministro degli esteri Paolo Gentiloni anticipa che anche l’Italia andrà incontro alle richieste di Parigi: “La Francia chiederà sostegno per alleggerirsi su alcuni teatri – afferma Gentiloni – . La Francia ha chiesto aiuto in quanto Paese attaccato; questo è per noi un dovere politico e morale”.

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1 Comment

  1. campagnadiprimavera

    Hollande: Guardate che roba i nostri superman del bombardamento “dronato”
    Merkel: Ja,ja,gut,sehr schön!
    Renzi: Noi neanche con dosi massicce di Captagon ne saremmo capaci.