La ripresa: Ovvero l’ecatombe nei dati Inps

Caro Operai Contro, con l’aumento dei senza lavoro, dei precari e della nuova precarietà sancita da Renzi con il Jobs act, arriva la conferma dall’Inps che 110 mila aziende hanno chiuso i battenti, seminando licenziamenti e povertà. Operai per farci sentire dobbiamo lottare e unirci nel Partito Operaio. Solo riconoscendoci e organizzandoci come classe strutturalmente antagonista ai padroni ed al loro sistema, potremo coerentemente lottare contro lo sfruttamento, e per una società che metta fine allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Saluti operai. Quasi 110.000 imprese con dipendenti in meno tra il 2012 e il 2014: l’anno scorso – secondo l’osservatorio […]
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Caro Operai Contro,

con l’aumento dei senza lavoro, dei precari e della nuova precarietà sancita da Renzi con il Jobs act, arriva la conferma dall’Inps che 110 mila aziende hanno chiuso i battenti, seminando licenziamenti e povertà. Operai per farci sentire dobbiamo lottare e unirci nel Partito Operaio. Solo riconoscendoci e organizzandoci come classe strutturalmente antagonista ai padroni ed al loro sistema, potremo coerentemente lottare contro lo sfruttamento, e per una società che metta fine allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Saluti operai.

Quasi 110.000 imprese con dipendenti in meno tra il 2012 e il 2014: l’anno scorso – secondo l’osservatorio Inps sulle imprese – risultavano attive 1.612.050 aziende private con una diminuzione del 2,89% sul 2013 e del 6,3% sul 2012. La crisi economica ha di fatto spazzato via la crescita delle aziende che si era registrata tra il 2005 e il 2008 riportandole al livello di 10 anni fa ma il calo si è concentrato tra il 2012 e il 2014. La stragrande maggioranza delle imprese (il 79,2%) ha un numero di dipendenti pari o inferiore a cinque (l’87,4% è sotto i 15) mentre solo 712 aziende hanno a libro paga oltre 1.000 lavoratori.

L’Inps ha diffuso anche i dati sul numero medio dei lavoratori privati in Italia del 2014 (esclusi i domestici e gli agricoli) sottolineando che si tratta di 11.746.679 persone con un calo dello 0,5% sul 2013. L’85,5% di questi lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato mentre la percentuale dei dipendenti con un orario a tempo pieno è del 74,1% in lieve calo sul 2013 (75,2%). Gli operai restano la maggioranza dei dipendenti con 6.148.063 lavoratori (-0,71%) seguiti da 4.588.923 impiegati.

L’Inps segnala che il numero dei lavoratori dipendenti del settore privato (sempre esclusi agricoli e domestici) con almeno una giornata retribuita nell’anno sono stati pari a 14,04 milioni (-0,7% sul 2013) con una retribuzione media di 21.343 euro e una media di 242 giornate lavorative. La retribuzione risulta molto differenziata sia per età che per genere con 24.628 euro per gli uomini e 16.877 medi per le donne. Questo differenziale è correlato alla maggiore presenza di lavoro part time tra le femmine (2,8 milioni lavoratrici hanno avuto un rapporto lavoro part time contro 1,4 milioni di maschi).

Se si guarda alla media annua i lavoratori dipendenti sono stati 11,74 milioni con un picco nel mese di giugno (12,08 milioni). La maggior parte dei dipendenti è nel Nord con 6.772.531 unità medie mentre al Centro lavorano 2.423.204 persone e 4,2 milioni al Sud e nelle isole. All’estero risultano 11.564 lavoratori dipendenti. Al Nord Ovest il 77,9% dei lavoratori ha un contratto a tempo pieno contro il 64,4% delle Isole. Sempre nel Nord Ovest c’è il picco per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato (87,3%). Nel 2014 oltre 516.000 persone hanno avuto un rapporto di lavoro in somministrazione con almeno una giornata retribuita (+6,9% sul 2013) con una retribuzione media di 7.975 euro e una media di 114 giornata pagate. La componente degli operai è prevalente con il 72,3% del totale contro il 26% degli impiegati e l’1,6% delle altre qualifiche.

 

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