Il regime di fabbrica non fa sconti agli schiavi

 Redazione di O.C.   Creare il mostro per poi darlo in pasto al’opinione pubblica è una particolarità usata sistematicamente dalla stampa borghese per creare un clima di caccia alle streghe, particolarità che viene usata sistematicamente contro gli operai. Come il caso esploso per gli impiegati della pubblica amministrazione del comune di san Remo, che timbravano il cartellino di entrata al lavoro e poi andavano per i fatti loro, chi andando al mare e chi per commissioni personali. Oppure timbravano il cartellino per altri colleghi che erano in ritardo rispetto all’orario di inizio di lavoro. Per prima cosa bisognerebbe far […]
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 Redazione di O.C.

 

Creare il mostro per poi darlo in pasto al’opinione pubblica è una particolarità usata sistematicamente dalla stampa borghese per creare un clima di caccia alle streghe, particolarità che viene usata sistematicamente contro gli operai.

Come il caso esploso per gli impiegati della pubblica amministrazione del comune di san Remo, che timbravano il cartellino di entrata al lavoro e poi andavano per i fatti loro, chi andando al mare e chi per commissioni personali.

Oppure timbravano il cartellino per altri colleghi che erano in ritardo rispetto all’orario di inizio di lavoro.

Per prima cosa bisognerebbe far rilevare alla stampa italiana che i termini usati non coincidono esattamente con la realtà dei fatti.

Le timbrature per conto di altri, non centrano nulla con quanto scritto dai giornali di mezza Italia, che hanno subito puntato il dito verso la pubblica amministrazione assenteista e scansafatiche.

Non si tratta di vero e proprio assenteismo, semmai è più una truffa ai danni dello stato perché; se un dipendente timbra il cartellino di un altro che arriva in ritardo o che non si è presenta al lavoro, lo stato gli paga comunque la giornata.

In fabbrica, un operaio che timbra al posto di un altro viene immediatamente licenziato,senza nemmeno attendere nessuna giustificazione, cosa per altro già successa numerose volte .

Gli assenteisti veri siedono in parlamento. Gli “onorevoli” stanno mesi senza farsi vedere nell’emiciclo parlamentare, ma lo stipendio lo percepiscono ugualmente.

Questo è il vero scandalo.

Nella realtà questa campagna orchestrata contro l’assenteismo, serve ai padroni per scatenare la caccia alle streghe contro chi, soprattutto nelle fabbriche, non è compartecipe degli interessi nazionali del capitale, contro gli operai che non si piegano supinamente agli interessi dei padroni, contro chi non dà il rendimento necessario alla produzione.

I pennivendoli dalla carta stampata si guardano bene, infatti, di mettere in luce l’assenteismo dei parlamentari, che nelle aule parlamentari ne fanno di tutti i colori. Percepiscono comunque lo stipendio anche se non si presentano al senato o alla camera, o al parlamento Europeo,vedi il sig. Salvini, che ne detiene il record di assenze, e quando per sbaglio sono presenti in aula, o saranno arrivati in ritardo o se ne andranno via prima della fine della seduta.

Due pesi e due misure, ma per i padroni ed i loro galoppini l’essenziale e la produzione e la sottomissioni degli schiavi salariati che la producono, tutto il resto sono solo pretesti per cercare di colpire gli operai.

 

Cordiali saluti un metalmeccanico di Milano

 

 

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