PRIMARIE A MILANO

Le primarie del M5S a Milano ci dicono molto del pensiero del Movimento. Il movimento 5 stelle è al momento delle primarie per decidere il candidato sindaco per la città di Milano. Il movimento cinque stelle propone 8 candidati: Un avvocato, un designer, una disoccupata, un architetto, un pensionato, un consulente informatico, un dipendente della Pubblica amministrazione, un programmatore. A prima vista per molti potrebbe sembrare una selezione che considera tutti: donne, uomini giovani e meno giovani, ma qualcosa non torna. Non è presente tra i candidati nemmeno un operaio. Come mai? Forse, come abbiamo sempre sospettato, il movimento […]
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Le primarie del M5S a Milano ci dicono molto del pensiero del Movimento.

Il movimento 5 stelle è al momento delle primarie per decidere il candidato sindaco per la città di Milano.

Il movimento cinque stelle propone 8 candidati: Un avvocato, un designer, una disoccupata, un architetto, un pensionato, un consulente informatico, un dipendente della Pubblica amministrazione, un programmatore.

A prima vista per molti potrebbe sembrare una selezione che considera tutti: donne, uomini giovani e meno giovani, ma qualcosa non torna. Non è presente tra i candidati nemmeno un operaio. Come mai? Forse, come abbiamo sempre sospettato, il movimento 5 stelle altro non è che l’ennesimo partito dei piccolo borghesi italiani che si finge partito di cambiamento, ma che di fatto è solamente un gruppo di scontenti dei politici ma non del sistema economico?

O magari è stata solo una svista? Anche in questo caso non è meno grave la mancanza di un candidato operaio, perché ciò significa che nella testa di chi è alla guida del movimento l’operaio viene assimilato in tutto e per tutto alle altre classi sociali, commettendo un grosso errore, o nemmeno è più considerato esistente.

Invece per noi l’operaio ovviamente non solo esiste, ma ha anche una sua collocazione sociale ben precisa; non è un lavoratore come tutti gli altri è un operaio e vuole essere rappresentato da operai. Gli operai devono diffidare dal partito del populista Grillo perché da questo non sono nemmeno considerati oppure anche per il movimento l’operaio viene riconosciuto solamente come soggetto da sfruttare.

Solo un operaio può, avendo provato lo sfruttamento sulla sua pelle, sapere di cosa hanno bisogno gli operai dal punto di vista politico. Gli operai non sono scontenti solo dei politici, sono scontenti in primo luogo del sistema economico che li vede come soggetti da sfruttare per il profitto dei padroni.

Per il Movimento 5 stelle invece il sistema economico con la sua casta di politici asserviti agli interessi dei padroni  va bene; per loro sarebbe sufficiente ripulirlo dal malaffare e dare alla piccola borghesia la possibilità di essere più coinvolta nel circolo della ricchezza creata sullo sfruttamento dell’operaio.

L’unica possibilità di avere una rappresentanza politica per gli operai quindi è quella di farsi un partito operaio

CD

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