Redazione di Operai Contro,
Un sanguinoso attacco terroristico dello stato dei padroni ha sconvolto la Turchia a tre settimane dalle elezioni politiche del primo novembre, ritenute decisive per il governo del presidente Erdogan.
Poco prima dell’inizio di una manifestazione organizzata per chiedere la fine dei bombardamenti dell’esercito dei padroni turchi contro la popolazione curda, due esplosioni hanno colpito i manifestanti
Il bilancio – ancora provvisorio – è di 97 morti e oltre 400 feriti.
Lo stato dei padroni Turchi è parte della NATO e partecipa al bombardamento dei civili in Iraq e Siria.
Subito dopo le esplosioni, il partito filocurdo Hdp – tra i promotori della marcia – ha denunciato che «la polizia ha attaccato le persone che cercavano di portare via i feriti».
Il leader Selahattin Demirtas ha accusato l’Akp, il partito del presidente Erdogan, di avere «le mani sporche di sangue» e di «sostenere il terrorismo». Definendo il nuovo attacco come «una continuazione di quelli di Diyarbakir e Suruc».
In Italia per le stragi dello stato, la magistratura non ha trovato mai colpevoli, lo stesso avverrà in Turchia
Il rappresentante dei padroni turchi Erdogan, ha condannato la strage, affermando che l’attacco prende di mira l’unità e la pace della Turchia. E aggiungendo che i responsabili mirano a seminare divisioni fra le diverse parti della società turca.
Il popolo curdo ha un grande nemico: lo stato Turco
Alla guerra dei padroni occorre rispondere con la guerra ai padroni
Un lettore
Comments Closed