Dove son finiti i santoni che difendevano la Costituzione?

Cara Redazione, dove sono finiti i santoni che difendevano la Costituzione? Tra scene da baracconi in Parlamento, la “riforma” del Senato prosegue a passi spediti. La diatriba “eletti o nominati” ormai diventata una barzelletta, nasconde il fatto che Renzi ha fretta di fare questa “riforma”, per sveltire le procedure per approvare le leggi. Leggi beninteso che scrivono i padroni e che Renzi porta in Parlamento per far approvare dalla maggioranza. Se non c’è la maggioranza o è risicata, arrivano i rinforzi tra i quali Verdini, con il suo drappello di fuori usciti da Forza Italia e altri. Ma dove […]
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Cara Redazione,

dove sono finiti i santoni che difendevano la Costituzione? Tra scene da baracconi in Parlamento, la “riforma” del Senato prosegue a passi spediti. La diatriba “eletti o nominati” ormai diventata una barzelletta, nasconde il fatto che Renzi ha fretta di fare questa “riforma”, per sveltire le procedure per approvare le leggi. Leggi beninteso che scrivono i padroni e che Renzi porta in Parlamento per far approvare dalla maggioranza. Se non c’è la maggioranza o è risicata, arrivano i rinforzi tra i quali Verdini, con il suo drappello di fuori usciti da Forza Italia e altri.

Ma dove sono finiti i costituzionalisti, giuristi, intellettuali, eminenti super democratici, strenui difensori delle garanzie istituzionali e della Costituzione dei padri fondatori? Facevano i garanti finché padrini politici li proteggevano? Aspettano che sia stravolta la Costituzione per poi indire manifestazioni dove strapparsi le vesti in punta di “diritto”? Quando i buoi saranno scappati torneranno con i loro predicozzi in televisione e sulla stampa? Citiamo per tutti Rodotà, che di predicozzi in ossequio alla Costituzione ne ha fatti a iosa, sia dai mezzi d’informazione, sia come parlamentare sia con tutte le cariche istituzionali che ha ricoperto, proprio in Parlamento e fuori.

Come una telenovela ogni giorno i telegiornali ci mostrano la nuova puntata di un Parlamento, surreale ma tragicamente vero. Da Calderoli, il gigione della Lega Nord buono per tutti i governi e tutte le stagioni, ai capi bastoni femmine con le loro ancelle, ancora in minoranza ma in forte ascesa, in nome dell’agognata parità tra i sessi. Verdini cambia la casacca in corsa per garantire il suo sostegno a Renzi, nelle votazioni in Parlamento e fuori quando ci saranno nuove elezioni. Quindi non un fatto episodico quello di Verdini, ma di piena condivisione con il capo del governo. Una mossa che è anche un avvertimento alla minoranza del Pd: se non votano come Renzi comanda, ci pensa Verdini con la sua squadra più altri transfughi dai banchi dell’ “opposizione”, ad assicurare la maggioranza dei voti al governo. Grasso presidente del Senato sospende i senatori protagonisti di gesti e insulti sessisti, mentre la Boldrini presidente della Camera ne esecranda il turpiloquio. Insomma le massime istituzioni condannano la forma ma non possono condannare la sostanza di ciò che sta facendo il Parlamento, perché ne sono corresponsabili.

Renzi cambia la Costituzione, ma (con l’aiuto di Napolitano) ha già convinto tutti i santoni che la difendevano strenuamente, che bisogna fare così?

Saluti Ornella Vasca

 

 

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