Incidente sul lavoro a Pozzallo Operaio perde la vita su una nave

Redazione Operai Contro, Le morti sul lavoro purtroppo continuano, giorno dopo giorno senza sosta, ieri un altro operaio di 52 anni è deceduto mentre lavorava su una nave cisterna al largo di Pozzallo (Ragusa) in Sicilia. In pochi giorni sono 4 gli operai morti sul lavoro nella zona del petrolchimico siciliano, e come al solito seguiranno le indagini della magistratura che non accusano mai i veri colpevoli di questi omicidi: i padroni. I sindacalisti di turno non fanno altro che cianciare sulla mancanza di adeguate norme di sicurezza e prevenzione che non vengono applicate nei posti di lavoro, ma non […]
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Redazione Operai Contro,

Le morti sul lavoro purtroppo continuano, giorno dopo giorno senza sosta, ieri un altro operaio di 52 anni è deceduto mentre lavorava su una nave cisterna al largo di Pozzallo (Ragusa) in Sicilia. In pochi giorni sono 4 gli operai morti sul lavoro nella zona del petrolchimico siciliano, e come al solito seguiranno le indagini della magistratura che non accusano mai i veri colpevoli di questi omicidi: i padroni.

I sindacalisti di turno non fanno altro che cianciare sulla mancanza di adeguate norme di sicurezza e prevenzione che non vengono applicate nei posti di lavoro, ma non si degnano minimamente di contrastare lo sfruttamento e i ricatti dei padroni nei confronti degli operai.

Gli operai rischiano la vita tutti i giorni proprio per colpa dei loro padroni che non vogliono rispettare le normative di sicurezza, per i padroni vengono prima i profitti.

Gli operai sono costretti per sopravvivere ad accettare turni di lavoro massacranti e mansioni pericolose e nocive alla salute, questo però i sindacalisti servi dei padroni non lo sostengono mai.

Saluti da un lettore

Redazione Vi invio l’articolo dal Blog Sicilia

Salgono a 4 le vittime nel settore petrolchimico siciliano negli ultimi giorni. l’ultimo incidente è costato la vita ieri sera sulla Leonis, nave cisterna di appoggio alla piattaforma Vega di Edison al largo di Pozzallo, a un operaio di 52 anni.

Quattro morti sul lavoro in pochi giorni in Sicilia nel settore petrolchimico dimostrano l’esistenza di un problema strutturale non più sostenibile. E’ evidente un deficit preoccupante sull’applicazione delle norme di prevenzione e sicurezza e si conferma un arretramento culturale che bisogna colmare subito”.

Lo sostengono i segretari generali della Filctem Cgil Sicilia e di Siracusa, Giuseppe D’Aquila e Mario Rizzuti. Il sindacato esprime parole di cordoglio e di sgomento per questa nuove morte sul lavoro.“Troppe volte- affermano D’Aquila e Rizzuti – si chiude un occhio, si fa finta di non vedere, si tralascia l’osservanza di quelle norme che vengono teorizzate per dimostrarsi in regola ma che poi vengono poco praticate perché, in realtà, sono ritenute un costo e non un investimento”.

Il sindacato parla di “stragi” continue che “non possono lasciare indifferenti”. “L’impresa, il sindacato, le Istituzioni e gli enti preposti- continuano D’Aquila e Rizzuti- devono tenere alto l’impegno per l’osservanza delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Bisogna creare cultura e studiare piani di intervento tangibili ed efficaci”.

I controlli, sottolineano i due sindacalisti, “devono essere prassi quotidiana e non avvenire solo dopo gli incidenti”. Dalla Filctem dunque viene la richiesta di “un piano strategico di prevenzione e sicurezza in tutta l’area industriale siracusana. Come scaturito da tavolo in prefettura di giovedì scorso- sottolineano- occorre verificare i piani di sicurezza realtà per realtà, delle aziende dirette e dell’indotto, al fine di poter ricostruire una mappatura delle reali condizioni di applicazione delle norme”.

La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere la priorità. Una campagna di sensibilizzazione e di sostegno alle imprese che operano in sicurezza- concludono i due esponenti della Filctem- potrebbe essere utile a far sì che la prevenzione diventi un obiettivo ‘strategico’ e un punto di forza della competitività delle aziende”.

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