Gli agricoltori applaudono Renzi l’amico dei padroni

Redazione Operai Contro, Ieri avete pubblicato un articolo che accennava alla promessa di Renzi fatta agli agricoltori della Coldiretti presenti all’Expò di Milano, promessa di abolire a partire dall’anno prossimo le tasse Imu agricola e Irap agricola. Nulla di strano, oramai siamo abituati a sentire Renzi che ad ogni raduno o convegno con chiunque si trova ad incontrare, egli faccia loro delle promesse che poi si rivelano come delle chiacchere da venditore di pentole. Quello che invece vorrei far presente ai lettori del vostro giornale è l’incoerenza e inaffidabilità degli agricoltori e allevatori che hanno applaudito Renzi, gli stessi […]
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Redazione Operai Contro,

Ieri avete pubblicato un articolo che accennava alla promessa di Renzi fatta agli agricoltori della Coldiretti presenti all’Expò di Milano, promessa di abolire a partire dall’anno prossimo le tasse Imu agricola e Irap agricola. Nulla di strano, oramai siamo abituati a sentire Renzi che ad ogni raduno o convegno con chiunque si trova ad incontrare, egli faccia loro delle promesse che poi si rivelano come delle chiacchere da venditore di pentole.

Quello che invece vorrei far presente ai lettori del vostro giornale è l’incoerenza e inaffidabilità degli agricoltori e allevatori che hanno applaudito Renzi, gli stessi che proprio una settimana fa avevano manifestato e protestato vivacemente a Bruxelles davanti alla sede del governo UE. Gli stessi agricoltori e allevatori così incazzati a Bruxelles tanto da scontrarsi con la polizia, ora qui a Milano hanno subito abbassato le armi anzi hanno lungamente applaudito Renzi colui che tutela sempre gli interessi dei padroni e quindi anche dei padroni delle multinazionali del settore lattiero-caseario.

Perché faccio presente questa incongruenza nell’atteggiamento inaffidabile degli agricoltori, ma perché mi riferisco alla domanda fatta in un articolo del vostro giornale di pochi giorni inviato e firmato”un contadino povero”. In tale articolo il contadino povero, dopo aver descritto la grande combattività dimostrata nelle proteste a Bruxelles dagli agricoltori in prevalenza allevatori di mucche da latte, al termine dell’articolo, il fantomatico contadino povero auspicava un possibile fronte comune di lotta con gli operai.

Io che sono un operaio che lavora in una fabbrica metalmeccanica della zona di Monza non posso fare altro che respingere una proposta del genere, anzi le strade delle proteste devono rimanere diverse,mai si devono unificare con coloro che battono e stringono le mani a Renzi.

Noi operai che da tanti anni ci battiamo contro i padroni e i loro servi come Renzi sappiamo bene che con la categoria o classe degli agricoltori e allevatori non abbiamo niente da spartire proprio per gli interessi diversi che ci distinguono.

Noi operai lottiamo contro i padroni tutti i giorni in fabbrica perché non solo ci sfruttano ma perché ci opprimono con soprusi continui e ci ricattano con le minacce di licenziamento. Licenziamenti aumentati e diffusi ancora di più grazie ai decreti del Jobs Act e all’abrogazione dell’articolo 18 che Renzi ha voluto regalare a tutti i costi ai suoi amici padroni, ora liberi di licenziare gli operai come e quando vogliono.

Gli agricoltori e allevatori che protestavano a Bruxelles hanno interessi e scopi differenti da gli operai perché non sono altro che dei piccoli e medi padroncini che possiedono mezzi di produzione come trattori o altri mezzi automatizzati per la produzione e il foraggiamento delle mucche e inoltre spesso sono anche proprietari dei terreni e delle stalle.

Gli agricoltori possiedono quindi un capitale, noi operai non abbiamo capitali ma solo la forza delle nostre braccia che purtroppo siamo costretti a vendere al nostro padrone per i suoi profitti.

E poi noi operai non stringiamo le mani a Renzi come i mass media ci vogliono far credere. Nemmeno quando Renzi si è presentato nei reparti della Fiat di Melfi, a dargli la mano furono solo i vari capi e capetti leccapiedi della gerarchia di fabbrica, cani da guardia degli operai che lavorano sulle catene di montaggio. Assolutamente non sono operai quelli che battono le mani a Renzi o che gli danno il voto.

I padroni delle multinazionali delle grandi aziende del latte alimentare come la Granarolo che abbassano sempre di più il prezzo del latte alla stalla cioè il prezzo pagato agli allevatori sono coloro che si abbracciano con Renzi, gli operai stanno bene alla larga da Renzi se non per contestarlo.

Forse un domani quando questi agricoltori e allevatori inaffidabili saranno alla fame, forse le loro strade potrebbero unirsi con quelle degli operai ma solamente per un obbiettivo comune, quello di lottare contro i padroni.

Una cosa sono i contadini, altra cosa sono i braccianti. I braccianti sono alle dipendenze degli agricoltori e allevatori proprio quelli che prima hanno protestato a Bruxelles e poi subito dopo si sono abbracciati a Renzi amico d’affari dei padroni delle multinazionali.

Giovanni operaio di Monza.

 

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