LA LUNGA MARCIA

DAL FATTO QUOTIDIANO Circa 3.600 migranti e profughi sono giunti in mattinata a Monaco di Baviera (sud della Germania) e, come ha detto una fonte del governo federale tedesco, il numero di arrivi salirà a 10 mila entro la mezzanotte di oggi. Una portavoce del governo bavarese, citata dai media, ha detto che nella giornata di ieri erano stati 5.800 i migranti e profughi giunti a Monaco. Circa 40mila migranti potrebbero arrivare in Germania tra oggi e domani, il doppio rispetto a quelli entrati nel Paese lo scorso fine settimana. Lo hanno riferito le autorità tedesche, secondo quanto riporta […]
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DAL FATTO QUOTIDIANO

Circa 3.600 migranti e profughi sono giunti in mattinata a Monaco di Baviera (sud della Germania) e, come ha detto una fonte del governo federale tedesco, il numero di arrivi salirà a 10 mila entro la mezzanotte di oggi. Una portavoce del governo bavarese, citata dai media, ha detto che nella giornata di ieri erano stati 5.800 i migranti e profughi giunti a Monaco. Circa 40mila migranti potrebbero arrivare in Germania tra oggi e domani, il doppio rispetto a quelli entrati nel Paese lo scorso fine settimana. Lo hanno riferito le autorità tedesche, secondo quanto riporta la Bbc. Circa 4mila militari sono stati dispiegati per un supporto logistico

Sono stati finora 181.014 i migranti e profughi della ‘rotta balcanica’ che dall’inizio dell’anno sono entrati in Ungheria. Lo ha riferito oggi la polizia a Budapest. Si tratta in grande prevalenza di siriani, afghani, iracheni e pachistani in fuga dalla zone di guerra e diretti nei Paesi del nord Europa, in primo luogo Germania, Gran Bretagna, Svezia, Olanda.

L’Ungheria ha ‘convocato’ l’ambasciatore austriaco per protestare contro le critiche del cancelliere austriaco che ha evocato le deportazioni naziste parlano della politica ungherese verso i migranti. Per il ministro degli Esteri Peter Szijjarto i commenti sono “totalmente indegni di qualsiasi leader politico europeo”.

Intanto le ferrovie ungheresi hanno cominciato i lavori per la costruzione di una ‘porta’ lungo i binari della linea tra Subotica (Serbia) e Szeged (Seghedino, Ungheria), una sorta di barriera per le migliaia di migranti e profughi che passano illegalmente il confine fra i due Paesi, lungo la ferrovia per evitare il muro metallico alla frontiera. Seguire i binari inoltre serve ai migranti a non sbagliare strada e orientamento nella Marcia verso nord. La ‘porta’, destinata a bloccare il flusso di migranti, dovrebbe essere pronta entro lunedi’. Martedi’ 15 settembre e’ prevista l’entrata in vigore in Ungheria delle nuove norme in fatto di immigrazione, con l’arresto di chi entrera’ illegalmente nel Paese e condanne fino a tre anni di carcere. Il premier Viktor Orban ha detto a piu’ riprese che da martedi’ I clandestine verranno rimandati nel Paese di provenianza, vale a dire in Serbia.

“Dobbiamo lavorare con i partner europei”, ha detto Barack Obama, sottolineando l’intenzione degli Usa di fare la loro parte nell’emergenza migranti. “Ho già parlato con il primo ministro italiano Matteo Renzi, coi greci e altri” su come potenziare la collaborazione. “Siamo incoraggiati dagli sforzi dei Paesi Ue”.  “La crisi dei rifugiati non è solo un problema europeo, è un problema del mondo e noi abbiamo obblighi”.

E’ afflusso record di migranti in Ungheria dalla Serbia: lungo i binari verso Rozske sono passati oltre duecento migranti nell’arco di dieci minuti, come ha constatato l’inviato dell’ANSA. A Horgos, in Serbia, i migranti arrivano con gli autobus. E il premier ungherese Viktor Orban, conservatore, assicura che “sal 15 settembre, quando entrera’ in vigore la nuova normativa piu’ restrittiva sull’immigrazione, i migranti che entreranno illegalmente in Ungheria saranno arrestati. I migranti –  ha lamentato il premier conservatore –  si rifiutano di collaborare con le autorita’, non si vogliono registrare e assediano le stazioni ferroviarie”. Per finire di costruire il muro al confine con la Serbia, vengono utilizzati anche detenuti. Lo ha constatato l’inviato ANSA a Rozske: sono almeno 50, scortati da polizia e militari armati di ak47, e piazzano filo spinato e reti.

E stamani un italiano  è stato fermato vicino Budapest, alla guida di un furgone con 33 siriani a bordo diretto in Germania. Lo riferisce la polizia sul suo sito. L’uomo, 53enne di Como, è stato intercettato nei pressi del lago di Balaton. L’ambasciata italiana sta facendo verifiche. L’accusa per la polizia ungherese è di traffico di esseri umani. L’uomo, secondo Sky, avrebbe affermato invece di aver raccolto i profughi infreddoliti. C’erano anche due donne siriane a bordo del furgone, riferisce la polizia, che ha diffuso un video che mostra l’uomo in manette. Il mezzo, su cui erano stipati 33 migranti, è un Fiat Ducato di colore rosso.

Prosegue incessante l’esodo verso l’Ungheria: nel corso delle ultime 24 ore sono entrati altri 3.226 migranti e profughi dalla vicina Serbia. Si tratta in maggioranza di siriani, afghani, iracheni, pachistani. Ma c’è anche la rotta balcanica: circa 7.600 migranti e profughi, provenienti in prevalenza dalla Siria, sono entrati nelle ultime ore in Macedonia dalla Grecia.

Diverse centinaia di migranti stanno attraversando il confine tra Ungheria e Serbia nei pressi di Rozske, dove sorge il campo di raccolta flagellato dalle piogge di questi giorni. Alcuni gruppi di profughi lasciano i binari e attraversano i campi per evitare di essere identificati. Lo constata l’inviato dell’ANSA sul posto.

In Ungheria i profughi vengono portati sui bus verso l’Austria, anche senza identificazione. “Salite, vi portiamo al confine con l’Austria”: è quello che hanno detto gli agenti a decine e decine di migranti ancora non identificati, tra i quali tante donne e bambini, stipati nella stazione di Szeged, non lontano dal confine con la Serbia, dove avevano trovato rifugio da pioggia e freddo. Quasi tutti erano arrivati dal campo di raccolta di Rozske, travolto dal fango dopo una una valanga d’acqua caduta dal cielo che ha flagellato tutta la regione.

I mezzi della polizia, compreso uno con targa olandese della missione Frontex, erano arrivati alla stazione presidiata da una ventina di volontari ungheresi e cechi. Dopo una specifica richiesta dell’ufficiale di polizia in comando, hanno convinto i profughi a salire su alcuni mezzi delle forze di sicurezza ed altri civili.

Dapprima, molti migranti hanno deciso di restare all’interno della stazione, non fidandosi della promessa degli agenti.  Infine, sono saliti tutti a bordo dei bus e minivan, anche i più dubbiosi. La stazione ora è deserta. All’esterno è rimasta solo una famiglia di profughi, ospitata in una delle tende messe a disposizione dai volontari austriaci.

L’Ungheria ha chiesto di essere cancellata dai Paesi beneficiari (lo è assieme a Grecia e Italia) dei 120mila ricollocamenti intra-Ue proposti da Bruxelles. La richiesta – si apprende – é stata presentata alla riunione degli ambasciatori dei 28 che torneranno a vedersi domenica, in vista del consiglio Affari interni di lunedi’.

Ieri la Danimarca ha sbloccato i treni con la Germania ma l’Austria ha interrotto il transito ferroviario “da e per” l’Ungheria a causa di un imminente “sovraccarico” per l’afflusso di migranti.

Maggiori aiuti da parte della Ue per fronteggiare l’emergenza migranti sono stati sollecitati dai ministri dell’interno di Serbia e Ungheria, incontratisi a Subotica, nel nord della Serbia a ridosso della frontiera fra i due Paesi. “Noi ci aspettiamo un appoggio da parte della Ue per risolvere questo problema, poiché né Serbia né Ungheria possono farlo da sole, e questo sia in termini finanziari che di capacità logistiche”, ha detto il ministro dell’interno serbo Nebojsa Stefanovic al termine di un colloquio con il collega magiaro Sandor Pinter. Entrambi hanno espresso la volonta’ di rafforzare la collaborazione nella crisi migratoria. La Serbia, ha detto Stefanovic, concederà l’asilo a coloro che ne hanno diritto e ne fanno domanda, mentre lascerà proseguire il viaggio a tutti quelli che intendono raggiungere i Paesi del nord Europa. Per Pinter, l’Ungheria vorrebbe che il problema si risolvesse ai confini dell’area Schengen, distinguendo tra coloro che hanno diritto all’asilo e i migranti economici, che non hanno diritto a entrare nella Ue.

L’Ue fa sapere che il Patto di Stabilità si applica “a tutti gli Stati in modo coerente, prendendo in considerazione tutti i fattori rilevanti. Viene fatto e sarà fatto alla luce delle circostanze specifiche e a tempo dovuto. Per ora non speculiamo” su possibili flessibilità per le spese sostenute per rifugiati e migranti.

La Polonia intanto ha aperto al sistema di ricollocamento per quote proposto dalla Commissione. E il presidente Juncker ha avuto una colazione di lavoro con gli ambasciatori dei 28 (Coreper), che oggi si riuniscono in vista del consiglio Affari interni straordinario di lunedì.

I migranti che “volontariamente abbandonano Darul-Islam (la casa dell’Islam) per recarsi nelle terre degli infedeli compiono un grave e pericoloso peccato e mettono a rischio la vita e le anime dei loro figli”.E’ l’anatema lanciato dall’Isis, nella loro rivista Dabiq, dove campeggia una foto di Aylan, il piccolo siriano annegato su una spiaggia turca.

Gli Usa sono pronti a potenziare la loro risposta all’emergenza umanitaria relativa ai rifugiati, fino a considerare di accogliere 10mila migranti siriani nel prossimo anno. Lo ha riferito il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, sottolineando che Obama ha dato indicazione di lavorare in questa direzione.

Redazione di Operai Contro

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La denuncia dei crimini dei padroni non basta più

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