LA RIPRESA AFFONDA

DAL SOLE 24 ORE Il Ferragosto delle Borse è guastato dalla Cina. Per il secondo giorno consecutivo le piazze finanziarie accusano una flessione dopo la nuova svalutazione dello yuan decisa dalla Banca centrale cinese. Pechino non si è fermata al taglio del 2% del riferimento tra la valuta della Repubblica popolare e il dollaro, che ieri aveva scosso i mercati, e lo ha abbassato di un altro 1,6 per cento. I listini europei, dopo un avvio negativo, hanno accentuato le perdite (qui i principali listini): a Londra l’indice Ftse 100 ha chiuso in calo dell’1,40% a 6.571 punti, mentre […]
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DAL SOLE 24 ORE

Il Ferragosto delle Borse è guastato dalla Cina. Per il secondo giorno consecutivo le piazze finanziarie accusano una flessione dopo la nuova svalutazione dello yuan decisa dalla Banca centrale cinese. Pechino non si è fermata al taglio del 2% del riferimento tra la valuta della Repubblica popolare e il dollaro, che ieri aveva scosso i mercati, e lo ha abbassato di un altro 1,6 per cento. I listini europei, dopo un avvio negativo, hanno accentuato le perdite (qui i principali listini): a Londra l’indice Ftse 100 ha chiuso in calo dell’1,40% a 6.571 punti, mentre a Francoforte l’indice Dax ha ceduto il 3,27% a 10.925 punti. In netto calo pure la Borsa di Parigi, con l’indice guida Cac a 4.925 punti (-3,40%).

Piazza Affari, così come il resto dei listini europei, scivola con il Ftse Mib che arriva a toccare il -3,08% a 22.974 punti per poi chiudere a -2,96%. Maglia nera resta Fca (-6,59%), seguita da Cnh (-4,32%), Ferragamo (-4,9%), Luxottica (-4,5%). I listini peggiori sono Parigi (-3,37%) e Francoforte (-3,34%).

 Avvio negativo anche a Wall Street, che cede circa un punto e mezzo percentuale, ma recupera a partire da metà seduta, per chiudere poi in territorio leggermente positivo. Il Dow Jones invariato a 17.403,11 punti, il Nasdaq sale dello 0,15% a 5.044,39 punti mentre lo S&P 500 avanza dello 0,1% a 2.086 punti.

Alibaba crolla in Borsa
Alibaba crolla in Borsa e trascina con sé le altre azioni di società tecnologiche cinesi quotate a Wall Street. Il colosso cinese dell’e-commerce nell’intraday ha perso fino all’8,2% la peggiore performance di sempre in sei mesi e mezzo. Ora perde il 5,78% a 72,87 dollari per azione. A far cedere terreno al titolo sono i conti trimestrali pubblicati oggi che hanno registrato risultati sotto le attese del mercato.

I titoli più penalizzati
La mossa cinese mette all’angolo i titoli del settore del lusso e dell’auto. La svalutazione, infatti, da una parte penalizza le esportazioni verso la Repubblica Popolare e, dall’altra, rischia di rallentare la stretta monetaria messa in cantiere dalla Fed e di pesare cosi’ sui corsi del dollaro. A Piazza Affari perdono così terreno Moncler, Luxottica, Tod’s e Ferragamo, ma le vendite non si fermano a Milano: pesanti, infatti, anche i colossi francesi Lvmh e Kering così come l’inglese Burberry. Male anche l’auto: Fiat Chrysler allarga ancora le perdite ed entra in asta di volatilità quando segna 13,89 euro, con un calo del 5,57%. Il titolo è il peggiore del Ftse Mib e paga la forte correzione del settore auto. Riammesso alle negoziazioni, cede oltre il 6,5%. Cnh Industrial e’ in calo di oltre il 4,14%.

Sul mercato dei cambi, l’euro si rafforza sul dollaro e viene scambiato a 1,117, perché la doppia svalutazione cinese rende più incerta l’aspettativa di un rialzo dei tassi Usa a settembre, indebolendo il biglietto verde. Molti ora scommettono su un rinvio a dicembre della stretta da parte della Federal Reserve.

Borse cinesi in ribasso
La seconda svalutazione consecutiva dello yuan si fa sentire, anche se in maniera meno pesante delle aspettative, sulle Borse cinesi. Shanghai ha chiuso la seduta in ribasso dell’1,06 percento: l’indice composito ha chiuso giù di 41,59 punti a 3.886,62, con un volume di scambi di 579,1 miliardi di yuan (85,5 miliardi di euro). Peggio è andata alla Borsa di Shenzhen, che ha perso l’1,54 percento.

Asta Bot, tasso ai minimi storici
Le tensioni di Borsa non si riflettono invece sul mercato obbligazionario. Il Tesoro italiano infatti ha venduto tutti i 6 miliardi di euro di Bot a 1 anno con tassi in calo ad un nuovo minimo storico. Il rendimento medio è sceso allo 0,011% dallo 0,124% dell’asta di luglio. Sale la domanda con un rapporto di copertura pari 1,72 da 1,52 precedente.

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