IN RELAZIONE “LA VITA DEGLI OPERAI NON VALE NIENTE”

Non siamo d’accordo con quanto affermato nelllo scritto.Lo pubblichiamo perché gli operai imparino a lottare contro tutte le  losizioni La redazione “Io dico che tutti in Italia siamo Santi, poeti, navigatori e… giornalisti. Basta avere una tastiera e un monitor per sentirsi l’onnisciente di turno. In quella fabbrica di Modugno non sono morti solo operai (tra l’altro regolarmente ingaggiati) ma anche il titolare e suo cognato, che di certo non avevano voglia di morire, e un altro titolare è in fin di vita. Titolari che, vi tengo a precisare, lavoravano fianco a fianco con gli operai. Poi come fate […]
Condividi:

Non siamo d’accordo con quanto affermato nelllo scritto.Lo pubblichiamo perché gli operai imparino a lottare contro tutte le  losizioni

La redazione
“Io dico che tutti in Italia siamo Santi, poeti, navigatori e… giornalisti. Basta avere una tastiera e un monitor per sentirsi l’onnisciente di turno. In quella fabbrica di Modugno non sono morti solo operai (tra l’altro regolarmente ingaggiati) ma anche il titolare e suo cognato, che di certo non avevano voglia di morire, e un altro titolare è in fin di vita. Titolari che, vi tengo a precisare, lavoravano fianco a fianco con gli operai. Poi come fate subito a dire che le norme sulla sicurezza del lavoro sono state infrante? Avevate visitato la fabbrica prima dell’esplosione? Siete esperti di pirotecnica? Non sapete un bel nulla di niente e vi riempite la bocca. Certo, può darsi che ci sia stata noncuranza, ma qui non siamo come in edilizia dove un operaio sale su un ponteggio senza cintura di sicurezza e senza casco. Le cause vere sono da ricercare altrove, gli addetti ai lavori ormai se ne sono fatti una ragione, anche in base agli ultimi casini successi, ma questo credo che non vi interessi. Vi interessa solo fare fumo: fumo sinistroide senza il minimo costrutto, che identifica tutto, come sempre, nella contrapposizione tra padrone ed operaio. Senza considerare che nel degrado dell’economia odierna in molti casi questa contrapposizione non esiste più: a maggior ragione nella pirotecnica dove non è mai esistita. P.s.: sono un sinistroide come voi, ma ho il vizio di ragionare e di non sproloquiare mai di cose che non capisco

Giovanni

Condividi:

1 Comment

  1. Sempar

    D’accordo con la Redazione.
    Le relazioni tecniche sulle precise dinamiche serviranno solo ad accatastare atti giuridici peraltro aperti d’ufficio, che verranno presto archiviati.
    Il fatto che sia morto anche il padrone non è un dato esorcizzante. Il sistema di produzione basato sulla creazione di profitto impone ritmi serrati e milioni di deroghe alla sicurezza, nel rispetto della quale non sono necessarie leggi e leggine, basterebbe l’applicazione di logica, buon senso e salubrità nello svolgere le mansioni.

    A Giovanni dico di avere lavorato per anni da metalmeccanico nel settore artigiano, presso aziende con meno di 15 dipendenti: nella quasi totalità dei casi il padrone era spesso in officina a lavorare. Ciò escludeva forse il fatto di dovere correre nella produzione, con il terrore che la macchina si bloccasse o producesse pezzi di scarto? O consentiva forse di potere andare tranquillamente ai servizi o a prendersi un caffè al distributore a metà mattina?

    Il sistema di produzione è quello capitalista che sfrutta, ammala, stressa e spesso uccide. Sono migliaia le morti operaie ogni anno. Siamo schiavi di un mondo governato da nemici degli operai. Se i padroni sono tanto solerti, che la facciano funzionare da soli la fabbrica.

    Un’ultima nota tecnica: a seguito del sequestro probatorio dell’area (la fabbrica non esiste più, rasa al suolo dalla detonazione), il fascicolo aperto risulta senza indagati. La fabbrica si è suicidata. Consiglio di rileggersi quanto accaduto per i processi ETERNIT, PIRELLI e di recente FIREMA sul nostro giornale telematico.

    saluti, un operaio contro