La minoranza di sinistra senza prospettive, fra riformismo illusionista e riformismo di confindustria

Redazione Che la sedicente sinistra quà in Italia sia senza idee è ormai un fatto storico ventennale. Con la fine del partito comunista italiano ogni partito che lo ha seguito è andato sempre peggio e devono ringraziare l’odiato Berlusconi perchè grazie a lui hanno potuto fare anni di campagne politiche basate sul semplice antiberlusconismo riuscendo così a nascondere l’assoluta assenza di un programma e di idee di governo. Poi è arrivato Renzi un personaggio che pur essendo stato partorito da questo sedicente partito di sinistra di questa non ha proprio nulla e le sue idee sono assolutamente liberali a […]
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Che la sedicente sinistra quà in Italia sia senza idee è ormai un fatto storico ventennale. Con la fine del partito comunista italiano ogni partito che lo ha seguito è andato sempre peggio e devono ringraziare l’odiato Berlusconi perchè grazie a lui hanno potuto fare anni di campagne politiche basate sul semplice antiberlusconismo riuscendo così a nascondere l’assoluta assenza di un programma e di idee di governo.
Poi è arrivato Renzi un personaggio che pur essendo stato partorito da questo sedicente partito di sinistra di questa non ha proprio nulla e le sue idee sono assolutamente liberali a tal punto da trovare estimatori in partiti di destra e che per questo ha  determinato una crisi interna al partito stesso.
Negli ultimi mesi è nata così una sorta di impalpabile opposizione interna al PD in contemporanea con un certo fermento esterno di quella galassia di partitini via via scomparsi negli ultimi anni. Sono tutti riformisti ovviamente che amano utilizzare quella retorica tipica dei movimenti extraparlamentari cercando di attrarli e per illudere i malcontenti del pd di rappresentare realmente una forza di cambiamento del paese. In realtà la compagine interna di minoranza del partito fa tanto comodo a Renzi ed è forse come già detto in passato una farsa architettata per mantenere i consensi degli scontenti del partito.
Si tratta sempre degli stessi piccolo borghesi che sguazzano bene in questo sistema capitalista e che cercano di ritagliarsi un piccolo spazio di potere. Così nelle loro confusionarie dichiarazioni e prese di posizione non vanno mai contro la rappresentanza padronale di confindustria perchè nella loro visione il padrone e lo sfruttamento ci stanno benissimo, l’importante per loro è trovare l’accordo che gli garantisca il potere.
 Lo stato di assenza di idee è tale che cercano di affidarsi al personaggio in vista di turno: siamo passati così dal momento di Landini a quello addirittura estero di Tsipras da cui in questi giorni si stanno recando in pellegrinaggio i soliti noti mentre Fassina è alle prese con il goffo tentativo di creare l’ennesimo partitino.
Operai siamo alle solite: questi personaggi rappresentano una distrazione funzionale al padrone perchè servono a governare e spegnere il minaccioso crescente malcontento dovuto alla crisi economica. Operai l’unica via di uscita reale da questa situazione e da questo logoro sistema è un nostro partito!
Un lettore
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