TERREMOTO E CLASSI SOCIALI

Corpo del messaggio: Il terremoto avvenuto in Nepal il giorno 26 aprile ha sino ad ora causato più di 6000 morti, ma nella realtà le vittime del sisma potrebbero arrivare ad essere 10000. Le cause del terremoto sono del tutto naturali, dovute a fattori geologici, a causa della deriva dei continenti. Ma le vittime del terremoto non sono per nulla vittime di fattori naturali, anche se la stampa e la propaganda dei padroni le registra  come decessi legati a processi ambientali,  alla natura matrigna che si scatena contro gli uomini e le cose. Nulla di più falso, la maggioranza […]
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Corpo del messaggio:
Il terremoto avvenuto in Nepal il giorno 26 aprile ha sino ad ora causato più di 6000 morti, ma nella realtà le vittime del sisma potrebbero arrivare ad essere 10000. Le cause del terremoto sono del tutto naturali, dovute a fattori geologici, a causa della deriva dei continenti. Ma le vittime del terremoto non sono per nulla vittime di fattori naturali, anche se la stampa e la propaganda dei padroni le registra  come decessi legati a processi ambientali,  alla natura matrigna che si scatena contro gli uomini e le cose. 
Nulla di più falso, la maggioranza dei proletari nepalesi abita in case  fatte con canoni che nulla hanno a che fare con metodi costruttivi antisismici, abita in fabbricati che il più delle volte sono a delle vere e proprie stamberghe, costruite al risparmio senza le più elementari forme di protezione dagli eventi naturali come il terremoto o come le inondazioni. Eppure il Nepal è una zona altamente sismica, ma si sa, per fare le case degli operai e dei proletari i costruttori edili edificano abitazioni senza criteri antisismici e per giunta utilizzando materiali scadenti e difettosi,  pur di risparmiare per fare più profitti.
La controprova sta nel fatto che sono crollate solo abitazioni di infimo livello, mentre i palazzi dei ricchi borghesi nepalesi, i grandi alberghi internazionali, gli hotel destinati ai ricchi turisti e agli uomini d’affari occidentali non ne’è crollato nemmeno mezzo, infatti  malgrado la potente scossa sono ancora tutti in piedi e ancora funzionanti.
Come sempre è una questione di classe sociale, per i padroni ed i facoltosi borghesi le condizioni di vita, anche nei paesi poverissimi, sono sempre improntate al massimo livello di sicurezza e di comodità, mentre invece per i proletari e per i poveri gli standard di sicurezza sono sempre più inesistenti .
Perciò non ci raccontino la storiella che le calamità mandano in rovina tutte le classi sociali senza nessuna distinzione, che le morti dovute a cause naturali colpiscono in egual misura sia i poveri che i ricchi e che sono  avvenimenti fatali dovuti al caso. 
Non è vero nulla le morti, gli incidenti, le disgrazie sia naturali che prodotte dalla società  odierna agiscono e  colpiscono per strati sociali. Gli operai, i proletari e le classi subalterne non possono che avere un tenore di vita obbligatoriamente basato sul sottoconsumo e di conseguenza  condurre  un esistenza  al limite della sopravvivenza, costrette dal capitalismo a fare i conti con eventi naturali che possono trasformare in una carneficina ogni fenomeno ambientale che li colpisce. 
D.C operaio di Milano
nepal 200
nepal 100
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