Grecia: l’Europa prepara il piano B

Cara Redazione, invio un articolo del Corriere sui rapporti tra la Grecia e i paesi dell’eurozona, per quest’ultimi è Berlino a dettare l’agenda. Il piano B prevede che: se la Grecia non paga i debiti con le buone, dovrà farlo con le cattive. A riconferma che, aveva quindi ragione quell’operaio greco che chiamava gli operai ad armarsi contro la politica del governo affamatore di turno che li sta portando alla fame,alla miseria e alla guerra . Saluti Bruno Casca Grecia, Berlino prepara il piano B Cambiamento di passo nelle trattative tra Atene ed Eurozona Tra venerdì e ieri, le […]
Condividi:

Cara Redazione,

invio un articolo del Corriere sui rapporti tra la Grecia e i paesi dell’eurozona, per quest’ultimi è Berlino a dettare l’agenda. Il piano B prevede che: se la Grecia non paga i debiti con le buone, dovrà farlo con le cattive. A riconferma che, aveva quindi ragione quell’operaio greco che chiamava gli operai ad armarsi contro la politica del governo affamatore di turno che li sta portando alla fame,alla miseria e alla guerra .

Saluti Bruno Casca

Grecia, Berlino prepara il piano B

Cambiamento di passo nelle trattative tra Atene ed Eurozona

Tra venerdì e ieri, le trattative tra il governo greco e i ministri finanziari dell’eurozona hanno avuto un cambiamento di passo. Per il peggio. Invece di avvicinarsi, le posizioni sembrano allontanarsi. È difficile, dalle dichiarazioni ufficiali, separare nettamente le convinzioni dalle affermazioni fatte per posizionarsi meglio nel negoziato. E questo vale anche per quel che ha detto il politico tedesco più potente dopo Angela Merkel, il ministro Wolfgang Schäuble, il quale ha lasciato intendere che Berlino prepara il famoso piano B: un cordone di sicurezza attorno a un possibile default di Atene, prima ancora che una rete di sicurezza per l’uscita della Grecia dall’euro.

Schäuble ha evocato la riunificazione tedesca del 1990, per dire come allora lui e Helmut Kohl tennero le loro carte ben coperte fino all’ultimo, prima di fare annunci. Questa volta, però, è diverso: la scelta politica di lasciare andare la Grecia non è stata fatta, la cancelliera Merkel la accetterebbe solo se fosse inevitabile e l’intenzione venisse da Atene. E come lei praticamente tutti i governi europei. Il piano B a cui fa riferimento il ministro delle Finanze tedesco, dunque, sta nella preparazione di un piano nel caso Atene non riuscisse a pagare una rata del debito che ha con i creditori: il governo guidato da Syriza ha le casse pressoché vuote. Se questa rata fosse dovuta al Fondo monetario internazionale, resterebbe ai greci un mese di «grazia» per pagare (se la rata fosse della Bce è meno automatico cosa succederebbe). Da subito, però, dovrebbe essere pronto un piano di emergenza, che a Berlino e non solo è già in preparazione. Eventuale chiusura delle banche greche per evitare la corsa agli sportelli e introduzione di controlli sui movimenti di capitale. Anche l’eventualità dell’emissione di una forma di pagamento greca parallela all’euro, momentanea, per uso interno è presa in considerazione.

A quel punto tutto si drammatizzerebbe e il governo di Alexis Tsipras dovrebbe fare scelte di emergenza politica, oltre che finanziaria. Probabilmente ricorrerebbe a nuove elezioni o a un referendum. I greci dovrebbero scegliere tra Syriza e l’euro.

 

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.