DRAGHI, IL NAPOLEONE DELLA BCE NELLA MERDA

Redazione di Operai Contro, Draghi spera Merkel spera Renzi spera I padroni sperano Finiranno tutti nella merda Un lettore ANSA La Bce ha iniziato a comprare anche titoli di Stato italiani nel giorno del lancio del quantitative easing. Lo riferiscono fonti vicine all’operazione, citate da Bloomberg, secondo cui Francoforte ha acquistato titoli di Stato di Germania, Francia e Belgio. Parte il quantitative easing: da oggi Francoforte, per rilanciare la crescita, inizia una maxi iniezione di liquidità nell’eurozona rastrellando titoli, in gran parte di Stato, ad un ritmo di 60 miliardi di euro al mese. L’intenzione è di continuare almeno fino […]
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Redazione di Operai Contro,

Draghi spera

Merkel spera

Renzi spera

I padroni sperano

Finiranno tutti nella merda

Un lettore

ANSA

La Bce ha iniziato a comprare anche titoli di Stato italiani nel giorno del lancio del quantitative easing. Lo riferiscono fonti vicine all’operazione, citate da Bloomberg, secondo cui Francoforte ha acquistato titoli di Stato di Germania, Francia e Belgio.

Parte il quantitative easing: da oggi Francoforte, per rilanciare la crescita, inizia una maxi iniezione di liquidità nell’eurozona rastrellando titoli, in gran parte di Stato, ad un ritmo di 60 miliardi di euro al mese. L’intenzione è di continuare almeno fino alla fine di settembre 2016 o comunque fino a quando l’inflazione invertirà la rotta e si riavvicinerà all’obiettivo del 2%.

L’arsenale messo in campo da Mario Draghi per raggiungere l’obiettivo è portentoso: un potenziale di 1.140 miliardi di euro. L’Italia dal Qe, secondo la Cgia di Mestre, dovrebbe ricevere fino a 150 miliardi di euro. Vi rientreranno gli Abs e le obbligazioni garantite, e un 12% sarà in titoli di istituzioni europee, ma il grosso è costituito da titoli di debito pubblico, e rigorosamente sul solo mercato secondario per non violare il divieto di finanziamento monetario. Sarà possibile acquistare anche bond sovrani con rendimento negativo, ma non al di sotto del tasso Bce sui depositi che al momento e’ pari a -0,20%. I mercati sembrano galvanizzati nonostante la mina greca.

Lo spread è sotto i 90 punti (ai minimi dal maggio 2010), i titoli della ‘periferia’ sono ai minimi storici di rendimento e l’euro sotto 1,10 dollari a livelli mai visti in 11 anni. E vede positivo anche il premier, Matteo Renzi che sottolinea che per l’Italia, nel primo trimestre, è probabile che il Pil torni positivo dopo decine di rilevazioni negative. Ma cosa succede in queste ore? Il Qe è suddiviso fra l’Eurotower e gli istituti nazionali (l’80% dei rischi è in capo a loro) che svolgeranno il grosso degli acquisti. Non c’è frenesia ma è stato comunque un fine settimana di lavoro per fare in modo che la ‘macchina’ funzioni alla perfezione. A Francoforte c’è un direttorato denominato market operations, di cui fanno parte circa 180 persone, che segue, analizza e opera su obbligazioni e liquidità. Un team di una decina di persone, che fa capo alla divisione ‘euro area bond markets’, effettuerà tecnicamente il Qe. Francoforte che sorveglierà attentamente gli istituti nazionali con un monitoraggio continuo per fare in modo che vengano rispettate le quote pari al capitale di ciascun paese nella Bce, acquisterà solo titoli che hanno una scadenza tra due e 30 anni e con un rating di ‘investment grade’. Quindi tagliata fuori la Grecia fino a quando non verrà ripristinata la deroga sui bond ellenici.

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