Rapinatori patentati

Caro Operai Contro, ti mando un articolo della Stampa di Torino con i redditi di ministri e parlamentari. La loro attività principale è curare gli investimenti della propria ricchezza e fare leggi per perpetrarla, insieme alle classi agiate dalle quali provengono. Raccolgo l’appello di prepararsi a cacciarli con tutto il loro baraccone con il quale si autolegittimano da una legislazione all’altra, da una generazione all’altra. Ed inoltre usano il parlamento come Mussolini usava il gran Consiglio, quindi come scriveva qualcuno su questo giornale, una buona ragione per liberarsene. Il parlamento è superato e con esso la società che lo […]
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Caro Operai Contro,

ti mando un articolo della Stampa di Torino con i redditi di ministri e parlamentari. La loro attività principale è curare gli investimenti della propria ricchezza e fare leggi per perpetrarla, insieme alle classi agiate dalle quali provengono. Raccolgo l’appello di prepararsi a cacciarli con tutto il loro baraccone con il quale si autolegittimano da una legislazione all’altra, da una generazione all’altra. Ed inoltre usano il parlamento come Mussolini usava il gran Consiglio, quindi come scriveva qualcuno su questo giornale, una buona ragione per liberarsene. Il parlamento è superato e con esso la società che lo ha prodotto. Gli operai sono la classe dei produttori, è tempo che diventino anche classe centrale, ponendosi l’obbiettivo del potere, per una società non più basata sul profitto. Saluti da un lettore.

Pier Carlo Padoan il “Paperone”, Dario Franceschini “il centauro”, Beatrice Lorenzin, il ministro in Y10. I redditi dei membri del governo sono già consultabili sul sito di Camera e Senato e restituiscono la fotografia patrimoniale dell’esecutivo. Il titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan, stando alla dichiarazione del 2014 relativa ai redditi percepiti nel 2013, è il ministro più ricco della squadra di Matteo Renzi con un retribuzione annua di 216.000 euro, ai quali vanno aggiunti poco più di 53mila euro dichiarati. Sulle stesse cifre, viaggia anche il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, con un reddito pari a 278.588 euro.

I MINISTRI PIU’ RICCHI Il titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, dichiara di avere azioni per 195 mila euro circa e, nel 2014, ha acquisito nuove azioni di Generali, Intesa San Paolo e Unicredit. Reddito imponibile del 2014 dichiarato dal ministro degli Esteri è di 109.656, ma diversi sono i fabbricati di cui risulta proprietario al 100 per cento o per quote minori (che generalmente sono frutto di beni immobili ricevuti in eredità). Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha dichiarato nel 2014, per quanto riguarda i redditi riferiti al 2013, un imponibile di 189.504 Euro. Dichiara poi di possedere due fabbricati (abitazione principale e box) e due terreni a Mordano, in provincia di Bologna. Inoltre, di essere proprietario anche di un’auto (Peugeot 207), un camper (Trigano Vdl Fd1) e una roulotte (Adria 440 st).

I PIU’ “POVERI” All’estremità opposta, invece i ministri Maria Elena Boschi e Marianna Madia, che hanno dichiarato, rispettivamente, 94.488 euro e 94.471. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi risulta essere inoltre titolare di 1.557 azioni di Banca Etruria, per un valore complessivo 1.100. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha dichiarato nel 2014 un imponibile di 97.978 euro riferito ai redditi del 2013. Beatrice Lorenzin denuncia un reddito imponibile di 98.471 euro e dichiara di possedere una Lancia Ypsilon immatricolata nel 2005. Dario Franceschini ha un reddito imponibile di 156,582. Nel 2013 ha dichiarato di avere due fabbricati, uno a Ferrara, derivante da accordi di separazione, l’altro a Roma e una nuda proprietà per successione. Possiede una Suzuky Wagon, una Fiat Idea e una moto Bmw del 1979.

IL PREMIER . Il reddito dichiarato dal premier Matteo Renzi nel 2014 è pari a 98.961 euro. Ben più basso il reddito della moglie Agnese, pari a 10.971 euro. Pari a zero, invece, il reddito 2013 del padre del presidente del Consiglio, Tiziano, secondo quanto risulta dagli atti dei delle dichiarazioni patrimoniali di parlamentari e membri del governo, resi disponibili oggi. Tre fabbricati (a Pontassieve e Rignano) e un uliveto (a Rignano), tutti in comproprietà e in provincia di Firenze sono stati dichiarati dal presidente del Consiglio, che ha reso consultabile le dichiarazioni di tutti i suoi familiari: dalla moglie ai fratelli, dai figli al padre fino ai nonni. E la moglie Agnese, risulta così possedere una Volkswagen Sharan del 2009 ed essere comproprietaria, con il marito, dei due fabbricati a Pontassieve. Il premier “divide” il fabbricato e l’uliveto a Rignano con le sorelle Benedetta e Matilde e il fratello Samuele. La sorelle Benedetta e Matilde risultano inoltre possedere rispettivamente il 36% e il 56% delle quote della società Eventi srl, nella quale sono membri del Cda. Presidente della stessa società è invece la madre del presidente del Consiglio, Laura Bovoli.

GRASSO E BOLDRINI. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha un reddito pari a 316.018 euro. Reddito che, risulta essere ben più alto di quello della terza carica dello Stato, la presidente della Camera Laura Boldrini che, come si legge sulle dichiarazioni dei reddito online, nel 2013 ha avuto un reddito pari a 115.338.

SENATORI A VITA. Fra i senatori a vita è Carlo Azeglio Ciampi quello che ha l’imponibile più elevato: 669.815 euro. L’ex premier Mario Monti si ferma a 207.325 e lascia indietro Elena Cattaneo con 98.436 euro. Discorso a parte per Renzo Piano e Carlo Rubbia. La dichiarazione Irpef dell’architetto attesta un imponibile di 99.288 euro, ma è disponibile anche quella presso il fisco francese del 2013, articolata in modo diverso e con importi ben superiori. Il fisico premio Nobel, invece, scrive che 253.525 è il suo totale imponibile in franchi svizzeri (la cifra non si discosta in modo significativo dal controvalore in euro). Non c’è la dichiarazione del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, divenuto solo da poche settimane senatore di diritto e a vita.

CAPIGRUPPO SENATO. Karl Zeller, presidente dei senatori di Svp-Per le Autonomie, “guida” la classifica dei redditi dei capogruppo a Palazzo Madama con 454.382 euro dichiarati. Al secondo posto Andrea Cioffi del M5S (poco più di 181mila euro) e Luigi Zanda del Pd, con 137.649 euro. Distaccati dal podio l’azzurro Paolo Romani (poco più di 126.400), Loredana De Petris del Misto-Sel (121.486) e Renato Schifani di Ap (114.532). Chiudono la classica il capogruppo di Gal Mario Ferrara (poco più di 99mila euro) e il presidente dei senatori leghisti Gian Marco Centinaio, con un reddito di 89.932 euro nel 2013.

CAPIGRUPPO CAMERA. Con circa 939mila euro il Andrea Mazziotti di Scelta Civica è il “Paperone” dei capogruppo alla Camera. Il suo reddito stacca infatti di diverse migliaia di euro quello del capogruppo FI Renato Brunetta, al secondo posto con 214.689 euro. Ben inferiori i redditi dei capogruppo Pd Roberto Speranza (88mila euro), di quello di Area Popolare Nunzia De Girolamo (98.471) e del leghista Massimiliano Fedriga (poco più di 98mila euro). Chiudono la classifica i capogruppo del M5S Fabiana Dadone (78.229 euro), di Pi-Cd Lorenzo Dellai (78.234) e di Sel Arturo Scotto (78.275).

LE AUTO DI BRUNETTA. Renato Brunetta (Forza Italia) ha dichiarato al fisco 214.689 euro. Oltre duecentomila euro di imponibile nel 2013 e un’auto usata Bmw-Z3, kw 87, del 1999, che si aggiunge alle altre tre, che fanno invidia a qualsiasi collezionista di vetture (una Fiat 110F berlina 500 del ’68, una Lada Vaz 2121 Niva dell’89 e una Jeep Wrangler del ’96).

 

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