La democrazia in Fiom è solo mediatica

di Sergio Bellavita – Per la prima volta nella storia della Fiom degli ultimi 15 anni un ordine del giorno regolarmente presentato viene cancellato perché scomodo. Al termine dei lavori dell’assemblea nazionale dei delegati riuniti a Cervia la presidenza dichiara che ci sono 5 ordini del giorno, anzi 4… Magicamente sparisce proprio, guarda caso, quello Noexpo 2015 presentato alle ore 10.30 del mattino e nuovamente alle 12.30, assolutamente in tempo utile. Davanti alle nostre proteste, ci viene detto che non è giunto “nulla” che ormai è tardi, che la presidenxa doveva valutarlo per tempo ( sigh)… A quel punto […]
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di Sergio Bellavita –

Per la prima volta nella storia della Fiom degli ultimi 15 anni un ordine del giorno regolarmente presentato viene cancellato perché scomodo. Al termine dei lavori dell’assemblea nazionale dei delegati riuniti a Cervia la presidenza dichiara che ci sono 5 ordini del giorno, anzi 4… Magicamente sparisce proprio, guarda caso, quello Noexpo 2015 presentato alle ore 10.30 del mattino e nuovamente alle 12.30, assolutamente in tempo utile. Davanti alle nostre proteste, ci viene detto che non è giunto “nulla” che ormai è tardi, che la presidenxa doveva valutarlo per tempo ( sigh)… A quel punto mi appello direttamente a Landini e, visto che l’odg è molto breve, gli dico lo leggo subito. No, non si può fare. Le vere ragioni ci vengono dette dopo che scatta la rissa verbale, nei capannelli a microfoni chiusi… il vostro era un ordine del giorno troppo impegnativo..
Eppure non c’era alcun dubbio sul fatto che sarebbe andato sotto nel voto. Landini avrebbe vinto senza problemi. Era lo stesso ordine del giorno presentato nel direttivo Cgil del 18 febbraio. Qual’è allora la ragione per cui Landini non può permettersi di far discutere su expo2015? Perché la Fiom non può esprimere solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori del teatro la scala di milano sul primo maggio? Un brutto precedente, mai accaduto persino in Cgil. La Fiom è l’organizzazione più democratica del mondo, ma solo se sei d’accordo con Landini.
Pubblichiamo e facciamo girare l’odg censurato da Landini

Contro Expo 2015 e dalla parte dei lavoratori della Scala di Milano.

Non facciamo di Milano la capitale del malaffare.

Quello che si sta costruendo intorno alla prossima edizione di Expo 2015 a Milano è lo specchio fedele di un paese che sacrifica diritti e bisogni sociali sull’altare dei profitti, di una speculazione che è devastazione e saccheggio del territorio, dell’ambiente e del lavoro umano. Il malaffare sembra il tratto comune di questa kermesse. Il malaffare della corruzione sui cantieri, sulle costruzioni. Il malaffare di un ceto politico screditato e screditante che utilizzerà Milano come vetrina per la propria immagine. Il malaffare di chi si presenterà come promotore di modelli sostenibili mentre è complice dello sfruttamento del lavoro gratuito reso possibile da un accordo sindacale sottoscritto da Cgil Cisl Uil.

Una firma lesiva della Costituzione, dei contratti nazionali di lavoro e dei valori fondanti della Cgil. Occorre garantire a tutti i/le giovani che si apprestano a lavorare all’Expo 2015 la tutela necessaria a riconoscere loro diritti e salario. Ciò deve essere parte di una campagna più generale contro la precarietà, contro i provvedimenti del Jobs Act.

L’assemblea nazionale dei delegati fiom è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici del Teatro della Scala di Milano che hanno con forza ribadito il valore assoluto, inalienabile della festa del primo maggio ed è impegnata a garantire il diritto effettivo degli stessi a poter godere di questa festività.

Senza alcun indugio e dubbio esprime solidarietà agli iscritti ed alle iscritte all’organizzazione che lavorano alla Scala colpiti/e da una campagna diffamatoria e vergognosa che ha come unico obbiettivo colpire il diritto di sciopero e imporre un regime di pieno sfruttamento del lavoro umano, H24.

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