LA LIBERTA’ DI STAMPA

dall’ANSA Il reporter di Al Jazeera, Peter Greste, di nazionalità australiana, è stato rilasciato oggi da un carcere egiziano dove si trovava dal dicembre 2013. Lo riferisce la Mena. Il giornalista, condannato a maggio per aver diffuso “notizie false” in favore del deposto presidente Mohammed Morsi, è già partito alla volta di Cipro. Proprio oggi Al Jazeera ha pubblicato sul proprio sito, prima della homepage, la foto dei tre giornalisti arrestati con la scritta: “Questi tre giornalisti sono in carcere in Egitto da 400 giorni senza alcun motivo. #FreeAjStaff”. Peter Greste fu arrestato insieme ai colleghi Baher Mohamed e Mohamed […]
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dall’ANSA

Il reporter di Al Jazeera, Peter Greste, di nazionalità australiana, è stato rilasciato oggi da un carcere egiziano dove si trovava dal dicembre 2013. Lo riferisce la Mena. Il giornalista, condannato a maggio per aver diffuso “notizie false” in favore del deposto presidente Mohammed Morsi, è già partito alla volta di Cipro.

Proprio oggi Al Jazeera ha pubblicato sul proprio sito, prima della homepage, la foto dei tre giornalisti arrestati con la scritta: “Questi tre giornalisti sono in carcere in Egitto da 400 giorni senza alcun motivo. #FreeAjStaff”. Peter Greste fu arrestato insieme ai colleghi Baher Mohamed e Mohamed Fahmy. I tre furono condannati a pene dai 7 ai 10 anni di carcere. “Nel nostro caso, la libertà è una battaglia continua. Il primo gennaio la corte ha annullato le nostre condanne e ordinato un nuovo processo. Non abbiamo ancora idea di quando potrà cominciare e quanto tempo durerà”, ha detto Greste in una lettera pubblicata da Al Jazeera prima del suo rilascio. Greste e Fahmy, egiziano-canadese, avevano chiesto di essere estradati in base a un recente decreto del presidente Abdel Fattah al Sisi sui detenuti stranieri. La vicenda dei reporter di Al Jazeera è stata uno dei nodi della rottura diplomatica tra l’Egitto e il Qatar. Lo scorso dicembre il canale tv aveva cambiato i toni abitualmente molto critici riguardo al governo Sisi, dopo un riavvicinamento tra il Cairo e Doha con la mediazione del re saudita Abdullah. La morte del sovrano potrebbe ora aver rallentato il disgelo.

 

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