Quantitative easing: bugie senza neanche le gambe corte

Caro Operai Contro, le imprese avranno dalle banche più soldi per gli investimenti. Le famiglie più agevolazioni nell’avere prestiti e mutui dalle banche. Questo è il coro mediatico che accompagna la decisione della Bce di comprare e (“proteggere”) a colpi di 60 miliardi al mese, il debito pubblico (titoli di Stato), dei paesi europei con la valuta in euro. Saranno le banche ed il loro mondo parassitario a godere di queste agevolazioni. Poi le imprese a cominciare da quelle che un tempo appartenevano al “salotto buono”. Per ultime le famiglie. Ma quali famiglie? Sicuramente non quelle operaie e dei […]
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Caro Operai Contro,

le imprese avranno dalle banche più soldi per gli investimenti. Le famiglie più agevolazioni nell’avere prestiti e mutui dalle banche. Questo è il coro mediatico che accompagna la decisione della Bce di comprare e (“proteggere”) a colpi di 60 miliardi al mese, il debito pubblico (titoli di Stato), dei paesi europei con la valuta in euro.

Saranno le banche ed il loro mondo parassitario a godere di queste agevolazioni. Poi le imprese a cominciare da quelle che un tempo appartenevano al “salotto buono”. Per ultime le famiglie. Ma quali famiglie? Sicuramente non quelle operaie e dei lavoratori a mille euro al mese e anche meno. Queste famiglie non hanno credenziali presso le banche, perché prive di beni immobili come garanzia; e comunque se volevano far arrivare più soldi alle famiglie operaie, sarebbe bastato alzare i salari. Men che meno ne gioveranno i disoccupati, perché le aziende oltre il ricambio fisiologico, nella crisi non assumono in mancanza di una ripresa della domanda, i padroni incasseranno i denari dalle banche a tassi agevolati, e li useranno per tutelare i propri profitti.

Se qualcuno nutrisse dubbi in proposito eccone l’ultima riprova: la Confindustria pretende che 200 mila operai e lavoratori del settore chimico, restituiscano 79 euro al mese ai rispettivi padroni, perché l’inflazione è stata più bassa di quella programmata. A questi signori non basta che i centri di statistica abbiano appurato che, ci vuole ben altro degli 80 euro sbandierati da Renzi per rimettere in moto la domanda. Eppure Confindustria rivuole indietro 79 euro dagli operai: il quantitative easing è già in essere.

Operai dobbiamo imparare anche noi a non farci più nessun tipo di scrupolo, nel prepararci a resistere nella crisi e organizzare il Partito Operaio.

Saluti Oxervator

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