ITALIA: FMI NON SA PIU’ COSA TAGLIARE

Redazione di Operai Contro, Il FMI comunica che l’economia mondiale frena. I cervelloni ben pagati se ne sono accorti. L’Italia procede al rallentatore: il Belpaese ritrova nel 2015 la crescita, ma e’ piu’ debole delle attese. Il pil italiano crescera’ quest’anno dello 0,4%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto a ottobre, per poi accelerare nel 2016 a +0,8% (-0,5 punti). Gli imbecilli sono sempre gli ultimi: l’economia italiana non cresce, ma diminuisce. Il pennivendolo dell’ANSA doveva fare un favore al gangster Renzi è ha pubblicato il pizzinno del gangster chiamando crescita ciò che è il precipitare nell’abisso. Un […]
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Redazione di Operai Contro,

Il FMI comunica che l’economia mondiale frena.

I cervelloni ben pagati se ne sono accorti.

L’Italia procede al rallentatore: il Belpaese ritrova nel 2015 la crescita, ma e’ piu’ debole delle attese. Il pil italiano crescera’ quest’anno dello 0,4%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto a ottobre, per poi accelerare nel 2016 a +0,8% (-0,5 punti).

Gli imbecilli sono sempre gli ultimi: l’economia italiana non cresce, ma diminuisce.

Il pennivendolo dell’ANSA doveva fare un favore al gangster Renzi è ha pubblicato il pizzinno del gangster chiamando crescita ciò che è il precipitare nell’abisso.

Un rallentamento, quello italiano, in un contesto di debolezza dell’area euro, in cui frenano anche Germania e Francia, mentre si salva la Spagna.

A scattare la fotografia e’ il Fondo monetario internazionale (Fmi), che rivede al ribasso il pil mondiale, nonostante il calo dei prezzi del petrolio, i cui effetti positivi sono annullati da fattori negati, inclusa la debolezza degli investimenti. ”La revisione al ribasso riflette la rivalutazione delle prospettive di Cina, Russia, dell’area euro e del Giappone, ma anche l’attivita’ piu’ debole dei maggiori esportatori di petrolio in seguito al calo die prezzi del greggio”, afferma l’Fmi, sottolineando che gli Stati Uniti sono l’unica grande economia per la quale le stime sono state riviste al rialzo. ”La crescita piu’ debole per il 2015 e il 2016” mette in evidenza il ”bisogno urgente di riforme strutturali in diverse economie”, aggiunge l’Fmi. ”L’economia globale si trova ad affrontare forti e complesse correnti e controcorrenti” afferma il capo economista dell’Fmi, Olivier Blanchard, sottolineando che il calo dei prezzi del petrolio ha lati positivi e negativi, cosi’ come l’apprezzamento del dollaro che anche se rischia di rallentare la ripresa americana e’ un ”aggiustamento” positivo. L’Italia rivede la crescita dopo la contrazione del pil dell’1,4% nel 2013 e dello 0,4% nel 2014. Ma la crescita e’ lenta e l’Italia e’ fanalino di coda – emerge dai dati dell’Fmi – del G7 per il pil sia quest’anno sia il prossimo.

Non dite cazzate.

In Italia ci sono più di 7 milioni di disoccupati

Gli altri operai, lavoratori e pensionati vivono in miseria

Padroni, politici dal Pd a FI vivono nel lusso

E’ ora di spazzarli via

Un operaio di Torino

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