LA GIORNALISTA LUCIA ANNUNZIATA E LA TERZA GUERRA MONDIALE

Redazione di Operai Contro, solo ora la giornalista Lucia Annunziata ha scoperto la terza guerra mondiale. Fino a quando la grande coalizione guidata da Obama, bombardava e macellava giovani Irakeni e Siriani era tutto normale. Erano i buoni aerei della coalizione di Obama contro i cattivi mussulmani dell’ISIS Lucia Annunziata doveva darsi alla poesia: ” Le immagini che ci arrivano dalla Francia, da ore e ore, grondano di questo incredibile, surreale, ultraterreno senso di stupore. La perfetta bellezza delle strade della capitale, l’augusta serenità dei campi infiniti della Francia del Nord, il panorama denso dei vignoble dello champagne, in […]
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Redazione di Operai Contro,

solo ora la giornalista Lucia Annunziata ha scoperto la terza guerra mondiale.

Fino a quando la grande coalizione guidata da Obama, bombardava e macellava giovani Irakeni e Siriani era tutto normale.

Erano i buoni aerei della coalizione di Obama contro i cattivi mussulmani dell’ISIS

Lucia Annunziata doveva darsi alla poesia: ” Le immagini che ci arrivano dalla Francia, da ore e ore, grondano di questo incredibile, surreale, ultraterreno senso di stupore. La perfetta bellezza delle strade della capitale, l’augusta serenità dei campi infiniti della Francia del Nord, il panorama denso dei vignoble dello champagne, in cui uomini armati, elicotteri, e spari sono irreali come un film di fantascienza sulla invasione degli alieni”

Fino a quando erano gli aerei Usa, Francesi, Russi a distruggere città Irakene, ben più antiche di Parigi, e a massacrare donne e bambini, niente era irreale. Tutto andava bene.

I fatti di Parigi hanno svegliato la giornalista: ” A Parigi assistiamo invece a un capitolo avanzato del conflitto iniziato allora. Va anche precisato che l’attacco non è terrorismo, ma un atto di una guerra che usa il terrorismo come strumento. Una distinzione che pare secondaria, ma che invece fa tutta la differenza. Il termine terrorismo come viene usato in genere copre infatti eventi considerati per loro natura occasionali, anche se numerosi e devastanti. Una guerra è invece innanzitutto un atto politico: richiede una piattaforma ideologica che aggrega i suoi soldati, un obiettivo che li motivi, e una pianificazione di forze, strumenti, armi, e progetto.”

La giornalista squarcia il velo dell’ipocrisia. Siamo in guerra

Una cosa chiediamo alla giornalista: chi dichiara la guerra? perche?

Non sono forse i governi? Con la guerra i padroni non tentano di uscire dalla crisi?

La nostra giornalista si è ormai trasformata in una interventista decisa: “cominciamo a pensare a nuove politiche, ad interventi di difesa seri. Chiediamo alla politica di fornirci un piano di preparazione militare, un progetto di messa in sicurezza chiaro, una idea di investimenti in questa stessa sicurezza”.

Gentile giornalista, solo gli operai di tutto il mondo possono porre fine alla guerra dei padroni

Un lettore

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