DENUNCE E PIANTI NON SERVONO

PER IL DIBATTITO Redazione di Operai Contro, sono anni che seguo le vostre denunce e la vostra lotta per il Partito Operaio Fatta eccezione per la lotta degli operai dell’INNSE non vedo in nessuno dei vostri scritti la nascita di una organizzazione degli operai E’ vero che gli operai in Italia non hanno una grande esperienza di organizzazione e lotta rivoluzionaria, come gli operai francesi e tedeschi. Ma non basta la mancanza di esperienza per spiegare la grande sconfitta degli operai in Italia. Sconfitti senza combattere, questa è la cosa peggiore A mio parere, occorre riprendere l’educazione rivoluzionaria degli […]
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PER IL DIBATTITO

Redazione di Operai Contro,

sono anni che seguo le vostre denunce e la vostra lotta per il Partito Operaio

Fatta eccezione per la lotta degli operai dell’INNSE non vedo in nessuno dei vostri scritti la nascita di una organizzazione degli operai

E’ vero che gli operai in Italia non hanno una grande esperienza di organizzazione e lotta rivoluzionaria, come gli operai francesi e tedeschi.

Ma non basta la mancanza di esperienza per spiegare la grande sconfitta degli operai in Italia.

Sconfitti senza combattere, questa è la cosa peggiore

A mio parere, occorre riprendere l’educazione rivoluzionaria degli operai.

Occorre riprendere la critica anche alle posizioni opportuniste che in diverse occasioni gli operai italiani hanno evidenziato

L’educazione rivoluzionaria non è quella delle belle prediche ideologiche che alle volte leggo sul vostro giornale

L’educazione rivoluzionaria si sviluppa a partire dalla critica ai padroni.

Spero che questo mio breve scritto serva a sviluppare la discussione

Un ex operaio da due anni dosoccupato

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3 Comments

  1. Sempar

    A me non sembra (a parte qualche grUllino che copia-incolla articoli del fatto quotidiano, gazzettino delle procure e questure) che questo giornale sia vuoto o “ideologico”.
    Chi scrive da anni, in tempi non sospetti, che a Termini Imerese gli operai FIAT sono semplicemente presi per il culo, riscontrando oggi l’oggettività dei fatti?
    Chi scrive da anni che ogni tavolo di trattativa in aziende in crisi porta solo a procrastinare licenziamenti, riscontrando poi l’oggettività dei fatti?
    Quale altro mezzo di informazione è scritto da operai? Chi altro si è speso per denunciare, a titolo d’esempio, quanto accaduto alla CNH di Modena all’operaio Ficiarà?
    Su OperaiContro non si trovano sermoni di intellettuali annoiati. Invito anzi a scoprire (o riscoprire) il sito dell’AsLO con tutta la sua documentazione fatta di materialismo dialettico e scientificità.
    Tutto resta sempre perfettibile, compreso OperaiContro, ma non vedo al momento uno strumento comunicativo migliore, per giunta gestito da operai.
    È pur lecito sollecitarci vicendevolmente a “darci la sveglia”, denunciando anche gli errori che noi stessi commettiamo affidandoci a referendum su accordi di fabbrica o a sindacati padronali, ma dotiamoci anche di un metro di misura.
    Al di fuori del giornale per l’organizzazione degli operai, che la critica ai padroni la fa quotidianamente (diversamente da quanto sostieni), non abbiamo altri strumenti politici. Nè si sente il bisogno di crearne di nuovi.
    Avanti dunque con teoria e prassi, come affermi anche tu. Dibattito e lotta viaggiano insieme.

    Saluti da Pavia, m.l. – operaio

  2. luigi

    Operaio di Pavia,
    non mi sembra che l’operaio disoccupato abbia detto che “il giornale è vuoto e ideologico”.
    Faceva notare che non c’erano articoli sull’organizzazione operaia per la lotta.
    Sul giornale ci sono molti articoli di denuncia, ma sono d’accordo anche io che non bastano.
    Smettiamola di sparare con il cannone quando qualcuno vuole discutere.
    Operai Contro deve sviluppare una discussione tra operai, proprio perchè gli operai non hanno altri stumenti.
    Fa bene la redazione a pubblicare anche articoli dei quotidiani quando sono utili.
    Operai Contro è un ottimo giornale la discussione serve a migliorarlo

  3. alanza53

    Operai Contro si fa portavoce e mette in contatto le lotte di resistenza che gli operai portano avanti nelle fabbriche, questo è il compito che compete a un giornale fatto da operai e che parla agli operai. Ex operaio di Torino, abbiamo vissuto e viviamo sulla nostra pelle il peso della dittatura economica capitalista, siamo quindi in grado di individuare amici e nemici. Come operai ci davano per spacciati invece siamo ancora qui a parlare di come organizzarci per liberarci dalle catene della schiavitù salariale. Operai Contro svolge un ruolo importante, ma non è la base per un organizzazione indipendente degli operai, può esserne il portavoce, non può e non deve sostituirsi al PARTITO OPERAIO. Una cosa ci deve essere chiara per non ripetere gli errori del passato: la centralità degli OPERAI nello scontro inevitabile tra padroni e operai. La classe operaia organizzata non teme l’inquinamento della piccola borghesia caduta in disgrazia. Il nostro obbiettivo è l’abolizione del lavoro salariato. Quando fai l’esempio degli operai dell’ INNSE, tocchi un punto fondamentale di cui tenere conto; alla INNSE agiva un nucleo di operai che avevano le idee chiare sulla società divisa in classi. L’educazione rivoluzionaria si costruisce nelle lotte, oggi le lotte di resistenza operaia vengono tradite da sindacati asserviti; come operai dobbiamo metterci come obbiettivo che nessuna mediazione è ormai possibile con chi vuole licenziare e buttarci in miseria; i sindacati non ci stanno, vaffanculo ai sindacati! Faccio un esempio che ho vissuto in prima persona d’avanti ai cancelli della IRISBUS. Un giovane operaio con nessuna esperienza politica mi disse:” In questa lotta ho capito molte cose, mi devo salvaguardare non solo dai padroni ma anche da sindacati e dai politici che vengono a prenderci per il culo”. Parlava in prima persona, adesso dice “dobbiamo”, non è forse questo un passo avanti enorme fatto da questo giovane? Questo giovane non solo ha individuato nei padroni i suoi nemici storici ma gli è chiaro anche che non è rappresentato da una sovrastruttura asservita e meno che meno dai lacchè sindacali. La crisi del sistema capitalista fa chiarezza sui ruoli sociali fra le classi: PADRONI E OPERAI e tra queste due realtà sociali nessun compromesso è possibile. OPERAI: O SCHIAVI PER SEMPRE O ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO. P.S. non capisco quale buona novella possa portare un giornale scandalistico. Come operai siamo coscienti di vivere in una società di affaristi, ladri e corrotti al servizio dei padroni PUNTO