A proposito di Operai e traditori degli operai…

Redazione di Operai Contro, inviamo questo contributo per il dibattitoQuello che ancora non capiscono i “compagni” che vorrebbero contribuire a sviluppare il partito operaio, che tra gli operai non esistono minoranze (illuminate e oneste) e maggioranze (colluse ed inerti), nel movimento operaio si deve approfondire e allargare quella profonda convinzione, che si fanno e si devono far spazio ( è chiaro che ci vuole costanza, intelligenza, sangue freddo, non lasciarsi impressionare dai fenomeni in superficie ma guardare dentro le questioni), e si affermeranno le idee migliori nella e della lotta, ma bisogna anche saperla percorrere, dirigerla partendo da noi, […]
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Redazione di Operai Contro,
inviamo questo contributo per il dibattito

Quello che ancora non capiscono i “compagni” che vorrebbero contribuire a sviluppare il partito operaio, che tra gli operai non esistono minoranze (illuminate e oneste) e maggioranze (colluse ed inerti), nel movimento operaio si deve approfondire e allargare quella profonda convinzione, che si fanno e si devono far spazio ( è chiaro che ci vuole costanza, intelligenza, sangue freddo, non lasciarsi impressionare dai fenomeni in superficie ma guardare dentro le questioni), e si affermeranno le idee migliori nella e della lotta, ma bisogna anche saperla percorrere, dirigerla partendo da noi, fino in fondo, e non fermarsi di fronte agli ostacoli. 

 
La nostra lotta dunque è una lotta che è in permanenza coi padroni e coi suoi servi, che non è la semplice lotta “sindacale” ma qualcosa di più complessivo, come un cuneo significa stare dentro ai rapporti di forza tra operai e padroni, gli uni, gli operai, in produzione per non farsi schiacciare oltremisura, gli altri, dagli uffici, alla ricerca dei loro profitti estorcendoli continuamente ai “propri” schiavi salariati (per continuare la loro bellavita su gli sfruttati). Il resto della società deve necessariamente attraverso “funzioni”, mantenere lo status quo dei rapporti di sfruttamento diretti che sono in vigore in ogni fabbrica, piccola o grande, ovunque, in Italia, in Europa, nel Mondo. 
 
Ora in mezzo alla più grande crisi di soppraproduzione mondiale ci tocca osservare un ottica da parte di molti dove sembra che non ci sia neanche questa contrapposizione tra le 2 classi principali, e si teorizza che “ci vuole una linea organica” di qualcuno dall’ esterno degli operai che ci dia la linea giusta, o al contrario che non bisogna legarsi agli operai nella lotta per il superamento del capitalismo come sistema sociale, e si cercano altre classi “rivoluzionarie”, piccole borghesie in disgrazia. 
 
Ritornando a ragionare davvero vogliamo dirvi: Ci è chiaro anche a noi operai e non neghiamo affatto che ci sono momenti che la contraddizione principale viaggia sotterranea, ma c’e’, si riproduce nelle forme le più varie, ed inoltre dove non si fà spazio, emergono alcune volte come questioni “sindacali” , queste lotte passato lo stadio iniziale visibile, degli scioperi e dei blocchi,(in fabbrica e poi fuori) devono addivenire a compromessi, accordi ( non abbiamo paura di quello, è naturale per non morire di fame e/o per mancanza organizzativa propria), ed è così che vengono anche soffocate, distorte, portate, incentivate a perdersi (negli esodi e negli esiti), poi per un periodo sembra che non c’e’ nessuna opposizione, ma poi nello sfruttamento si ricrea la forza. Tra queste lotte di classe degli operai, le piu’ profonde e non estemporanee sono spesso quelle che sembrano le più delicate fragili, legali, che non cercano e non vogliono fare sparate provocatorie ma neanche si fanno annichilire da sindacati e sindacalisti da 4 soldi, o a lotte per finta. 
 
Queste lotte di nuovo tipo, di operai che non si piegano, contestano apertamente il sistema del profitto sulla pelle degli operai, come anche il “propagandare” una bandiera sindacale rispetto all’altra, Queste sono battaglie alla quale dobbiamo prestare più attenzione (rispetto alle miriadi di vertenze senza capo ne coda in balia al primo buffone padronale, politico o sindacale), perchè sono adatte a sviluppare come parte sociale determinata la classe degli operai, costituirli in classe, contro tutti i padroni e i loro mille aiutanti nella politica e nei sindacati…
 
(Gruppo Operai Fiat cnh 4 dicembre 2014)
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