La crisi e il banchiere felice di non far profitti

Redazione di Operai Contro, Ieri Draghi, governatore della banca centrale europea (Bce), ha ridotto tutti e tre i tassi sotto il suo controllo. Quello di riferimento, ad esempio, che fissa l’interesse che le banche devono pagare alla Bce per i prestiti ricevuti, è passato da +0,15 a +0,05%. Inoltre ha annunciato che da ottobre la Bce inizierà l’acquisto di Abs (Asset backed securities) dalle banche. Politici, giornalisti, ed economisti italiani salutano con gioia le decisioni prese dalla Bce. La speranza (o l’illusione) è che ciò sia la strada per far uscire l’Italia e l’Europa dalla crisi. Nel 2008 scoprimmo […]
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Redazione di Operai Contro,

Ieri Draghi, governatore della banca centrale europea (Bce), ha ridotto tutti e tre i tassi sotto il suo controllo. Quello di riferimento, ad esempio, che fissa l’interesse che le banche devono pagare alla Bce per i prestiti ricevuti, è passato da +0,15 a +0,05%. Inoltre ha annunciato che da ottobre la Bce inizierà l’acquisto di Abs (Asset backed securities) dalle banche.

Politici, giornalisti, ed economisti italiani salutano con gioia le decisioni prese dalla Bce. La speranza (o l’illusione) è che ciò sia la strada per far uscire l’Italia e l’Europa dalla crisi.

Nel 2008 scoprimmo che gli Abs erano delle schifezze di titoli con cui le banche impacchettavano ogni tipo di debiti su case, auto, lavatrici, televisori, ecc. e che alla fine le fecero fallire. Ora è il primo banchiere d’Europa che li vuole comprare proprio per fornire euro fruscianti alle banche che sono tornate a produrli. Ci hanno raccontato che i titoli spazzatura generarono la crisi, gli stessi ci raccontano ora che la dovrebbero risolvere. Notevole!

 

La gioia degli esperti deriva però dalla speranza di essere in presenza della svolta monetaria europea, ovvero che, sia con i tassi a zero che con gli acquisti di Abs, il denaro fornito dalla Bce alle banche venga poi riversato da queste sui padroni industriali allo stesso basso costo. Qualcuno azzarda che la Bce si spinga anche all’acquisto dei titoli statali, e quindi finanzi direttamente l’acquisto del debito pubblico.

Tutti felici dunque che il tasso di interesse, da quello “deciso” dalla Bce, fino a catena a quelli delle banche commerciali, sia ormai prossimo allo zero, o addirittura diventi negativo come è successo recentemente con il tasso Eonia, quello con cui banche si prestano denaro tra loro alla sera per coprire la quota di riserva.

Come sia possibile che dei banchieri e in generale dei capitalisti possano essere contenti che il loro denaro abbia smesso di generare l’interesse, che è poi parte del profitto che lo stesso denaro usato come capitale può generare attraverso lo sfruttamento operaio, non viene nemmeno preso in considerazione dalle menti sopraffine degli esperti commentatori economici. L’azzeramento dell’interesse, pertanto l’eliminazione di questa parte del profitto, li galvanizza, invece che segnalare loro fino a quale livello sia ormai giunta la crisi di sovrapproduzione di merci, che è anche di capitali, il che la dice lunga su quanto comprendano le stesse leggi del capitale.

Un immediato effetto della decisione della Bce si è avuto sull’euro che è sceso sotto la soglia di 1,30 dollari. La svalutazione della moneta potrà dare un momentaneo beneficio alle esportazioni europee, e momentaneamente favorire le industrie europee almeno fino a quando i concorrenti esteri prenderanno a loro volta simili iniziative di svalutazione . Ma non si è però, a tal riguardo, sempre detto che nelle crisi precedenti, come quella del ’29, la strada delle svalutazioni competitive portò alla fine i vari stati a varare misure protezionistiche e all’ulteriore aggravamento della crisi e infine alla guerra? Che è poi quello che sta già succedendo con la Russia per l’Ucraina.

Roberto

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