![Caro Direttore, la Fornero aveva già snaturato l’art. 18, limitando il reintegro dei licenziamenti senza giusta causa, solo nei casi di “manifesta insussistenza del fatto”. Ora Renzi e i suoi ministri hanno cominciato a mettere le mani avanti, per dare la botta finale all’art. 18, generalizzando la sostituzione del reintegro con una indennità, per lo più ridicola. Il boia giuslavorista nonché senatore Pietro Ichino (senatore del Pd), affianca Renzi in questa operazione con un disegno di legge delega, che prevede il contratto di inserimento a tutele crescenti e costituisce il secondo capitolo del Jobs Act (il primo è il […]](https://www.operaicontro.it/wp-content/uploads/2014/09/ICHINO.jpg "ICHINO, IL BOIA AL SERVIZIO DI RENZI")
Caro Direttore,
la Fornero aveva già snaturato l’art. 18, limitando il reintegro dei licenziamenti senza giusta causa, solo nei casi di “manifesta insussistenza del fatto”. Ora Renzi e i suoi ministri hanno cominciato a mettere le mani avanti, per dare la botta finale all’art. 18, generalizzando la sostituzione del reintegro con una indennità, per lo più ridicola.
Il boia giuslavorista nonché senatore Pietro Ichino (senatore del Pd), affianca Renzi in questa operazione con un disegno di legge delega, che prevede il contratto di inserimento a tutele crescenti e costituisce il secondo capitolo del Jobs Act (il primo è il decreto Lavoro entrato in vigore a maggio). Proposta ben vista da Renzi che definisce l’art. 18, ” Un totem ideologico da superare”. Il modello Germania annunciato dal capo del governo. non ammette la “terroristica anomalia” del reintegro.
Gli impostori patentati al servizio dei padroni agiscono in nome di “tutele crescenti”, mentre danno definitivamente il via libera ai padroni di licenziare senza giusta causa. Organizziamoci per spazzarli via col mondo che rappresentano. Organizziamo il Partito Operaio.
Saluti Oxervator
Nella foto il boia Ichino
A nostro parere la corrispondenza può dare spunto ad un volantino da distribuire alle fabbriche
La Redazione
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