Lettera degli operai Fiat di Grugliasco a Renzi

Redazione di Operai Contro, gli operai FIAT di Grugliasco hanno scritto una lettera a Renzi. Non otteranno molto, ma è un passaggio che dimostra la necessità per gli  operai di costruire il loro partito. Ecco parte del testo della lettera: “Egregio presidente del Consiglio, siamo a richiederle un incontro per illustrarle direttamente il nostro puntro di vista e le nostre preoccupazioni sul futuro produttivo e occupazionale del comparto auto (e non solo) della provincia di Torino”. Inizia così la lettera che delegati sindacali e lavoratori iscritti alla Fiom della Maserati e di Mirafiori hanno scritto a Matteo Renzi per […]
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Redazione di Operai Contro,

gli operai FIAT di Grugliasco hanno scritto una lettera a Renzi.

Non otteranno molto, ma è un passaggio che dimostra la necessità per gli  operai di costruire il loro partito.

Ecco parte del testo della lettera:

“Egregio presidente del Consiglio, siamo a richiederle un incontro per illustrarle direttamente il nostro puntro di vista e le nostre preoccupazioni sul futuro produttivo e occupazionale del comparto auto (e non solo) della provincia di Torino”. Inizia così la lettera che delegati sindacali e lavoratori iscritti alla Fiom della Maserati e di Mirafiori hanno scritto a Matteo Renzi per chiedergli un incontro, lunedì prossimo, quando il premier sarà nello stabilimento Maserati di Grugliasco per partecipare all’assemblea dell’Unione industriale di Torino.

“Le ricordiamo – scrivono – che solo nel torinese ci sono ancora oltre 4.000 lavoratori di Mirafiori in cassa integrazione praticamente a zero ore, a cui se ne aggiunge un numero ben più cospicuo nell’indotto e nelle altre realtà del gruppo Fiat. E ad oggi proprio Mirafiori resta un emblematico punto interrogativo, perché agli annunci e alle promesse di questi mesi (e di questi anni) non stanno seguendo i conseguenti investimenti”.

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Lavoratori e sindacalisti della Fiom nella loro lettera a Renzi spiegano che ci sono dei punti del piano industriale Fiat non chiari e che “le vetture destinate (forse) all’area torinese rischiano di non essere sufficienti a saturare tutti gli addetti in cassa integrazione”. Dunque, “servirebbe anche da parte del governo e delle istituzioni locali, farsi carico nei confronti dell’azienda di un confronto stringente sulle prospettive future, che con i governi precedenti non c’è stato”.

La missiva prosegue con un riferimento alla situazione di Torino: “A partire dal 2008 migliaia di persone hanno perso il loro posto di lavoro, soprattutto a causa della crisi dell’auto. Diverse aziende hanno chiuso i battenti, sono fallite, hanno licenziato trascinando verso il basso non solo la filiera produttiva dell’automotive ma anche l’economia generale della nostra citta?”. Poi un accenno al recente appello di Cesare Nosiglia: “Lo ricordava, giustamente, pochi giorni fa anche l’arcivescovo di Torino, che sottolineava come ‘sempre piu? persone in difficolta? chiedono se in questa citta? c’e? ancora posto per loro e molti si trovano senza risorse'”

La Fiom terrà un presidio davanti ai cancelli di corso Allamano durante l’assemblea degli imprenditori: “Sarebbe un’occasione persa per Renzi, venendo a Torino, se si limitasse a ascoltare la voce degli industriali e della Fiat e non anche quella dei lavoratori, tanto più alla luce delle vicende di questi giorni”, sottolinea il segretario provinciale Federico Bellono.

Un operaio FIAT di Torino

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1 Comment

  1. campagnadiprimavera

    Non otterranno nulla, e dimostrerà ancora una volta la necessità di organizzarsi autonomamente per fargli ri-sentire il fiato sul collo.