OPERAI EX BAT IN RIVOLTA CONTRO I POLITICI  

Redazione di Operai Contro, “Dieci mesi senza stipendio! Non vi interessa di noi, tanto voi lo stipendio lo prendete ogni mese”. Con urla e invettive di ogni tipo gli operai cassintegrati della British American Tobacco di Lecce hanno contestato i politici che hanno disertato l’assemblea sindacale organizzata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil della provincia di Lecce.   Ai politici non gliene frega niente degli operai alla fame. Non è tempo di passerelle fra gli operai, perché non hanno niente da promettere. Per essi ora, a pochi giorni dalle elezioni europee e amministrative, è più importante frequentare […]
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Redazione di Operai Contro,

“Dieci mesi senza stipendio! Non vi interessa di noi, tanto voi lo stipendio lo prendete ogni mese”.

Con urla e invettive di ogni tipo gli operai cassintegrati della British American Tobacco di Lecce hanno contestato i politici che hanno disertato l’assemblea sindacale organizzata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil della provincia di Lecce.

 

Ai politici non gliene frega niente degli operai alla fame.

Non è tempo di passerelle fra gli operai, perché non hanno niente da promettere. Per essi ora, a pochi giorni dalle elezioni europee e amministrative, è più importante frequentare i salotti e le adunate fra gli amici dai quali saranno sicuramente votati. Agli operai i politici non hanno nulla da dire, perché sanno che da essi non avranno voti.

 I sindacati hanno organizzato in tutta fretta l’assemblea per mantenere la calma fra gli operai e sono contenti che gli operai sbolliscano la rabbia contro i politici e non la riversino contro i dirigenti sindacali.

Cgil, Cisl e Uil hanno boicottato la lotta degli operai Bat sin dalle prime avvisaglie, tre anni fa, di chiusura della fabbrica, li hanno rabboniti con le promesse di una riconversione fantasma, che non c’è stata, e ora cercano di calmarli con altre parole fumose.

 Ma per i sindacati è sempre più difficile fare i pompieri.

“Non ricevo lo stipendio da dieci mesi, ho cercato anche di darmi fuoco cospargendomi di benzina, ma la polizia me lo ha impedito. Sarebbe stato meglio se non fosse arrivata, per lo meno adesso non starei qua; sarei in ospedale o sarei morto”. Così ha gridato Luigi Fiore, ex operaio Bat, vittima come gli altri prima del licenziamento dai padroni della Bat e poi del piano di riconversione industriale programmato dal Ministero dello sviluppo economico.

 Grazie a questo piano, con il quale i sindacati hanno illuso gli operai e hanno fatto spegnere la lotta contro i licenziamenti,

gli operai ex-Bat, dopo un periodo di formazione professionale, sarebbero stati introdotti in nuove realtà lavorative individuate dal Ministero: la Korus spa, produttrice di infissi in alluminio e alluminio-legno con sede principale a Roma, e la Iacobucci srl, operativa nella provincia di Frosinone. Di fatto, però, le nuove attività non sono partite, hanno dovuto ammettere i sindacalisti. La scoperta dell’acqua calda, quando già tre anni fa si sapeva che di concreto non c’era niente, solo promesse per confondere e depistare gli operai dalla lotta organizzata. C’era forse da dubitare che fossero solo chiacchiere, visto che veniva a spargerle, fra gli altri campioni di ruffianeria verso i padroni, Salvatore Arnesano, segretario Cgil di Lecce, appena reduce dalla dura sconfitta inflitta ai 700 operai della Nuova Adelchi di Tricase smobilitandone in tutti i modi la lotta?

 Dopo mesi di cassa integrazione e con la prospettiva della sua rapida fine, gli operai ex-Bat hanno capito che la riconversione è un’altra truffa legalizzata.

Il passo immediato è stato chiederne conto ai politici. Ma nella democrazia formale e apparente i politici non rendono conto delle loro malefatte e del loro disinteresse verso i problemi degli operai.

 Svanita quest’altra illusione, ora il passo da compiere, per quanto difficile, è organizzarsi in proprio, direttamente, contando sulle forze proprie e di altri operai (ad esempio della Nuova Adelchi e dell’Om Carrelli elevatori di Bari, che hanno vissuto storie identiche) per esercitare in pieno il diritto alla critica a calci nel culo di padroni, politici e sindacalisti venduti.

 

SALUTI OPERAI DALLA PUGLIA

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