Nato, Ucraina, Baltico

RASSEGNA STAMPA Faz      140511 Crisi ucraina –  La grossa linea rossa della Nato nel Baltico Thomas Gutschker La Nato reagisce all’annessione della Crimea rivedendo i piani di difesa per i paesi ai confini con la Russia e in particolare per i Paesi baltici. Si parla di presenza permanente di truppe da combattimento in Lettonia, Lituania ed Estonia, entrati nella Nato nel 2004. I tre paesi non dispongono ancora di una forza aerea. Quanti soldati in caso di emergenza? I paesi Nato hanno ampliato l’area di pattugliamento aereo nel Baltico e inviato aerei da ricognizione Awacs in Polonia e Romania. […]
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RASSEGNA STAMPA

Faz      140511

Crisi ucraina –  La grossa linea rossa della Nato nel Baltico

Thomas Gutschker

La Nato reagisce all’annessione della Crimea rivedendo i piani di difesa per i paesi ai confini con la Russia e in particolare per i Paesi baltici. Si parla di presenza permanente di truppe da combattimento in Lettonia, Lituania ed Estonia, entrati nella Nato nel 2004. I tre paesi non dispongono ancora di una forza aerea.

Quanti soldati in caso di emergenza?

I paesi Nato hanno ampliato l’area di pattugliamento aereo nel Baltico e inviato aerei da ricognizione Awacs in Polonia e Romania.

Gli americani hanno dislocato in Polonia e in ognuno dei tre paesi baltici una compagnia di 150 uomini per “esercitazioni militari”. Non è una manovra temporanea, si prevede che le unità vengano sostituite e rinnovate ogni 4 settimane; sono la dimostrazione che in caso di attacco gli Usa interverranno automaticamente.

–        Il ministro Esteri lettone: I Paesi Baltici sono preoccupati perché Putin si arroga il diritto di intervenire in un paese straniero per difendere una supposta popolazione russa.

–        Da ricordare che 1/3 degli abitanti di Lettonia e Estonia sono di origine russa e che circa la metà di essi non ha neppure la cittadinanza.

–        C’è molto in gioco la Nato, che ha dichiarato che non intende stoppare militarmente la Russia in Ucraina,

–        ma ha tracciato una linea rossa sul suo confine orientale; il segretario generale Nato, Rasmussen: in caso di attacco russo “saranno prese tutte le necessarie misure per difendere l’Estonia”.

–        Nel vertice di giugno e di settembre dei paesi membri Nato si discuterà sulle conseguenze di lungo termine della crisi ucraina, questione spinosa dato che nel 1997 la Nato ha posto su nuove basi la cooperazione con la Russia promettendo di non dislocare unità di combattimento importanti sul territorio dei nuovi alleati orientali, sempre che non ci siano nuove minacce.

–        Ma la maggior parte dei paesi Nato non vuole fornire alla Russia un pretesto per rescindere l’accordo.

–        Nessuno sa però se la Nato sia in grado di difendere i tre paesi baltici in caso che i russi passino il confine e truppe di élite colpiscano obiettivi strategici; ha fatto impressione che,senza alcuno preavviso,a febbraio,forze speciali russe siano entrate in Crimea; altro esempio la guerra di Georgia nell’estate 2008; preparato da settimane tempo l’ingresso delle truppe russe in Georgia. Ai russi sono bastati 5 giorni per vincere, a con diverse perdite e solo grazie al soverchiante numero.

–        Gli strateghi Nato avevano scoperto che i trasporti di soldati russi erano mal difesi, le unità non erano tra loro in contatto e non erano riuscite a bloccare la difesa aerea georgiana.

–        Già nel settembre 2009 soldati russi e bielorussi tennero grandi manovre presso i confini, manovre che ponevano come obiettivo la risposta ad un ipotetico attacco proveniente da Polonia e Lituania. Venne simulato anche l’impiego di missili nucleari tattici. Tutti i paesi orientali appartenenti alla Nato si innervosirono. Venne poi alla luce il dissenso interno (Wikileaks): i Paesi baltici chiesero a Usa e Nato piani comuni di difesa chiamati “piani di emergenza”, che già esistevano per altri paesi membri della Nato.

–        Nel gennaio 2010 la commissione militare Nato approvò il progetto, i piani furono varati a fine anno. Un giornale polacco riferì che sono previste nove divisioni Nato, ognuna di almeno 10 000 uomini, per la difesa di Polonia e Paesi baltici; tra queste una divisione tedesca. Inoltre furono scelti porti polacchi e tedeschi in cui potranno sbarcare truppe britanniche e americane in caso di difesa.

 

[R+T]

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