BARI ELEZIONI: IL PARTITO DEL GANGSTER RENZI IMBARCA CHIUNQUE

Redazione di Operai Contro, diventare sindaci o consiglieri comunali vuol dire arricchirsi. I partiti dei padroni usano tutti i mezzi per vincere le elezioni A Bari dieci candidati sindaco, 33 liste e un esercito di 1188 aspiranti consiglieri. Tanti, tantissimi ma non abbastanza da far passare inosservati quei tre nomi nella lista del Pd. Anna Esperanza Diomede, Francesco Laraspata e Danilo Dammacco. Nell’elenco dei candidati, a chi Bari la conosce almeno un po’, quei tre nomi non scivolano via come gli altri. Perché loro, poco meno che trentenni, hanno una biografia ingombrante: sono tutti appartenenti a famiglie collegate ai clan della malavita locale. Tutti nomi che il pm Michele Emiliano conosceva […]
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Redazione di Operai Contro,

diventare sindaci o consiglieri comunali vuol dire arricchirsi.

I partiti dei padroni usano tutti i mezzi per vincere le elezioni

A Bari dieci candidati sindaco, 33 liste e un esercito di 1188 aspiranti consiglieri.

Tanti, tantissimi ma non abbastanza da far passare inosservati quei tre nomi nella lista del Pd. Anna Esperanza DiomedeFrancesco Laraspata e Danilo Dammacco.

Nell’elenco dei candidati, a chi Bari la conosce almeno un po’, quei tre nomi non scivolano via come gli altri. Perché loro, poco meno che trentenni, hanno una biografia ingombrante: sono tutti appartenenti a famiglie collegate ai clan della malavita locale.

Tutti nomi che il pm Michele Emiliano conosceva benissimo, perché la criminalità era il suo pane quotidiano quando dal 1995 al 2003 era nella Dda di Bari. Nomi che oggi, il suo delfino, Antonio Decaro si ritrova a dover gestire come una bomba tra le mani. Possono i figli pagare gli errori dei padri? Questo è il quesito che, martellante, circola per Bari in questi giorni dividendo l’opinione pubblica e scatenando la bagarre tra i candidati sindaco. “No, naturalmente no” ha detto Decaro consapevole di quanto, invece, sia importante per i tre ragazzi riscattarsi. “Ma una campagna elettorale – aggiunge ancora l’aspirante primo cittadino – non è certo un palcoscenico adatto a questo tipo di rivincita personale e sociale. Strumentalizzata da destra e da sinistra e travolta dalle polemiche rischierebbe di smarrire il senso più autentico della candidatura. Per questo – conclude rivolgendosi alla giovane Diomede – chiedo un passo indietro”. Richiesta formulata ad una, ma valida per tutti.

Decaro il candidato sindaco del Pd  si difende: “Molti parlano di etica, in questa campagna elettorale – scrive – in particolare ne parla il mio principale avversario. Proprio lui che è ancora sotto processo, ma, al contrario mio, non ha ritenuto eticamente doveroso aspettarne gli esiti, prima di sottoporsi al giudizio degli elettori”.

UN BARERSE ASTENSIONISTA

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