UNA MAGNIFICA TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE

Redazione di Operai Contro, Il gangster della Banda Renzi, il ministro Padoan, è d’accordo con Marchionne. “Ho un’opinione tutt’altro che negativa rispetto a quanto fatto in questi anni da Marchionne“. Parola di Pier Carlo Padoan che ha esternato il suo giudizio sul numero uno della Fiat nel corso di un’intervista a Il Foglio. Secondo il ministro dell’Economia quella del leader della Fiat è una “storia positiva considerando anche il ciclo economico avverso a livello europeo per le aziende che producono auto”. E positivo, sempre nel Padoan – pensiero è anche il suo percorso industriale sia dal punto di vista culturale che politico. Qualcuno si scandalizzerà? Per quale motivo. Il governo del […]
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Redazione di Operai Contro,

Il gangster della Banda Renzi, il ministro Padoan, è d’accordo con Marchionne.

“Ho un’opinione tutt’altro che negativa rispetto a quanto fatto in questi anni da Marchionne“. Parola di Pier Carlo Padoan che ha esternato il suo giudizio sul numero uno della Fiat nel corso di un’intervista a Il Foglio. Secondo il ministro dell’Economia quella del leader della Fiat è una “storia positiva considerando anche il ciclo economico avverso a livello europeo per le aziende che producono auto”. E positivo, sempre nel Padoan – pensiero è anche il suo percorso industriale sia dal punto di vista culturale che politico.

Qualcuno si scandalizzerà? Per quale motivo. Il governo del Pd di Renzi è un governo al servizio dei padroni. E’ evidente che Napolitano e Renzi si siano circondati da una banda  di gangster d’accordo con i padroni.

In particolare per l’ex capo economista dell’Ocse la strategia portata avanti da Fiat negli ultimi anni, che ha portato all’apertura di impianti produttivi all’estero, dismettendo parzialmente gli stabilimenti italiani, con la perdita di oltre 20mila posti di lavoro non può considerarsi una delocalizzazione, “ma una magnifica trasformazione industriale”. Quello di Marchionne, ha detto, “credo sia un successo di cui il nostro Paese deve essere orgoglioso”.

Riguardo al tentativo di Marchionne di introdurre un regime di contrattazione aziendale che scavalchi quello nazionale, poi, per Padoan si tratta di uno “choc positivo“. Quell’esempio “credo sia da seguire”, ha aggiunto, spiegando di essere convinto che “sul tema lavoro il nostro governo farà passi in avanti importanti. Penso alla riforma del contratto di lavoro – ha detto -, che io mi auguro possa avere come obiettivo finale, quello di offrire al nostro paese un contratto unico a tutele crescenti”.

L’Italia deve abituarsi, ha spiegato ancora il ministro, “a legare progressivamente le remunerazioni all’espressione produttività” e serve esplicitare “se fosse possibile, anche all’interno del disegno di legge delega sul lavoro, la necessità di rendere meno complicata per le aziende la possibilità di derogare con più facilità ai contratti nazionali. Esattamente sul modello del governo Schroder del 2003. La logica è sempre quella più si semplifica, più si de-burocratizza, e meglio è”.

Viva Padoan il servo di Marchionne.

Operai siete avvertiti i licenziamenti e la cassa integrazione sono ” una magnifica trasformazione industriale”.

Operai siatene orgogliosi

Un operaio della Fiat di Torino

(Nella foto il gangster Pafoan)

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1 Comment

  1. Redazione, magari sarebbe da riproporre nuovamente l’articolo qui sotto. L’Airaudo oggi è parlamentare di SEL. Che ne dite?

    Alla ricerca delle esatte parole di elogio di Bertinotti nei confronti di Marchionne, quando lo defini “borghese buono”, capita anche di imbattersi nell’intervista di Diego Longhin de “La Repubblica” al fiommino Giorgio Airaudo, pubblicata il 26 ottobre 2007.

    A seguire l’articolo completo ed originale. Airaudo parla di “bravo manager” e individua il fatto che Marchionne vuole “limitare l’azione sindacale” ed un “rapporto diretto con gli operai”. Dunque un “bravo manager” per Airaudo punta a “limitare l’azione sindacale”.

    Coerentemente con l’Airaudo-pensiero, Marchionne ha avuto mani libere nel “limitare” , buttando fuori proprio i confederali di Airaudo.
    Missione compiuta.

    Operai, quando li mandiamo affanculo ‘sti sindacalisti e
    sindaca-listini?

    ‘La mossa di Marchionne? E’ diretta agli imprenditori’

    Giorgio Airaudo, segretario provinciale Fiom, lei e’ sempre stato considerato un rappresentante dell’ ala “dura e pura”, un falco del sindacato metalmeccanico. Come si sente nel ruolo di colomba, uno dei pochi sindacalisti che appoggia l’ iniziativa di Marchionne? [k]Io sono solo un sindacalista, altre distinzioni e categorie non mi interessano[k]. Ma in questi ultimi tre anni si e’ [k] convinto che alla Fiat sia arrivato il padrone buono? [k]Non prendiamoci in giro. Non
    credo a queste definizioni da libro Cuore. Non credo nemmeno che Marchionne sia un socialdemocratico un borghese illuminato, tanto per citare alcune recenti definizioni di Fassino e Bertinotti.
    Marchionne e’ [k] un manager, un bravo manager, un uomo pragmatico, ma resta comunque una controparte[k]. Ma se e’[k] una controparte perche’ ha accolto con favore l’ anticipo dei 30 euro?[k]Perche’ i 30 euro sono un piccolo segnale per i lavoratori, soprattutto quelli di Mirafiori dove c’e’ [k] un serio problema di salario, e un grande segnale per gli
    industriali[k]. Soldi che secondo gli operai di Mirafiori sono una mancia che non cambia la vita. Condivide? [k]Ma Marchionne riconosce che c’ e’ ” un problema salario, come ha ammesso che la colpa della crisi in Fiat non era da scaricare sui lavoratori, a partire da quelli di Mirafiori. L’ ad ha riconosciuto anche che il costo del lavoro rispetto
    alla produzione nell’ auto e’ [k] minimo. E poi i 30 euro parlano di piu’ ai suoi che ai nostri. Hanno un significato forte. Un invito ad adeguarsi e ad accelerare perche’ si puo’ chiudere in tempi stretti[k].
    Qual e’[k] l’ obiettivo?[k]Rompere con le posizioni ideologiche, aprire un dibattito che io reputo positivo all’ interno degli industriali. Quando si parla di posizioni ideologiche si pensa sempre al sindacato, forse non e’ [k] . Anche nell’ impresa esistono ed e’ [k] un bene che si rompano, come sarebbe un bene che il sindacato affrontasse le novita’
    non con i vecchi schemi[k]. Marchionne vuole contaminare con il suo pragmatismo anche i colleghi di Federmeccanica? [k] credo che Federmeccanica sia rimasta alla situazione pre-Fiat. Siamo ancora agli avversari di classe. I tempi, invece, sono cambiati. Marchionne riconosce che la piattaforma votata dai lavoratori, con una richiesta di 117 euro, non e’ [k] estremista, e’[k] una base di buon senso su cui impostare la trattativa senza le solite liturgie[k]. Prima l’ asilo, poi
    lo spaccio, ora l’ anticipo. La Fiat decide e poi vi comunica senza trattare. Non si sente scippato del suo mestiere? [k]Non ho dubbi che ci
    sia un tentativo di limitare l’ azione sindacale. Il rischio c’ e’[k].
    Marchionne tenta di avere un rapporto diretto con i lavoratori. Ma questa e’ [k] una sfida. Il sindacato non puo’ chiudersi, anzi deve riflettere sulla capacita’ di rappresentare i lavoratori[k]. C’ e’[k] un problema di rappresentanza?[k]Certo. Dobbiamo fare molto di piu’, non
    possiamo celebrare il nostro ruolo. Si deve stare di piu’ in fabbrica. Non penso che l’ asilo o lo spaccio siano priorita’ per gli operai di Mirafiori, ma mi chiedo perche’ non lo abbiamo richiesto noi? Non si puo’ essere offesi a babbo morto. Soprattutto, riusciremo a chiedere in
    futuro cio’ che effettivamente i lavoratori vogliono?[k]. Dove non ha ancora messo mano Marchionne? [k]Gli interventi di Marchionne sono stati importanti. Con il suo progetto benessere ha tastato il polso dei lavoratori, ma non ha mai aggredito uno dei temi centrali a Mirafiori: le condizioni di lavoro. Penso che la capacita’ di rappresentanza del
    sindacato debba ripartire da questo punto[k].

    DIEGO LONGHIN 26 ottobre 2007 9 sez. TORINO