UCRAINA

RASSEGNA STAMPA Der Spiegel   140414 Sollevazione filo-russa – Molto pericolosa la situazione in Est Ucraina –    La rivolta filo-russa, con la richiesta di secessione da Kiev, ribolle soprattutto nelle città dell’estremo est dell’Ucraina, Donetz e Luhank, nel bacino del Donbass, dove l’economia è più forte ed è caratterizzata dall’industria del carbone e dell’acciaio. Se la situazione si aggrava il governo di Kiev non potrà evitare un contrattacco, con il rischio di una guerra civile. Nello scorso weekend a Slaviansk sono già morte diverse persone.  Secondo Spiegel: –     L’obiettivo della Russia potrebbe essere l’integrazione del bacino industriale del Donbass, tradizionamente […]
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RASSEGNA STAMPA

Der Spiegel   140414

Sollevazione filo-russa – Molto pericolosa la situazione in Est Ucraina

–    La rivolta filo-russa, con la richiesta di secessione da Kiev, ribolle soprattutto nelle città dell’estremo est dell’Ucraina, Donetz e Luhank, nel bacino del Donbass, dove l’economia è più forte ed è caratterizzata dall’industria del carbone e dell’acciaio. Se la situazione si aggrava il governo di Kiev non potrà evitare un contrattacco, con il rischio di una guerra civile. Nello scorso weekend a Slaviansk sono già morte diverse persone.

 Secondo Spiegel:

–     L’obiettivo della Russia potrebbe essere l’integrazione del bacino industriale del Donbass, tradizionamente già legato dal punto di vista economico alla Russia. Gli esperti ritengono che la Russia non è però disposta a pagarne i costi:

–      un lungo conflitto militare aperto, e gravi contrasti con l’Occidente, comprese pesanti sanzioni.

–      Probabilmente Mosca cerca di destabilizzare la situazione nell’Est Ucraina, il che aprirebbe maggiori possibilità per una soluzione federale, e di legare maggiormente la regione alla Russia.

–      Il governo provvisorio di Kiev: l’ultimatum che ha lanciato ai separatisti dell’Est, accusati di terrorismo, non ha sortito effetto alcuno.

–      Il presidente ad interim, Turchinov, ha prospettato un referendum nazionale per il federalismo, forse cerca solo di prendere tempo e calmare gli animi.

–      Nel CdS Onu, la Russia sembra sempre più isolata; nessuno degli altri 14 membri l’ha appoggiata in una seduta di emergenza.

Welt, 14.04.14

–      Il vice-cancelliere tedesco (presidente SPD), Gabriel, accusa la Russia di aver ridestato una politica di potenza nazionalista; c’è il rischio di guerra, la Russia sarebbe pronta a portare i carri armati oltre i confini.

–      Si sospetta che la Russia voglia intervenire con forze di sicurezza, come in Crimea, per preparare la secessione dell’Est Ucraina;

–      Anche il governo tedesco riconosce che ci sono segnali di appoggio della Russia a gruppi armati separatisti.

–      Giovedì 17 aprile previsti negoziati tra UE, Russia, Ucraina e USA sulla crisi ucraina;

–      diversi ministri Esteri della UE respingono ancora ulteriori misure e sanzioni economiche contro la Russia.

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Cicero           140328

Crisi di Crimea – la Merkel deve porre limiti a Putin

L’autorevole rivista politica tedesca riferisce e sostiene la posizione presa dal presidente tedesco, Gauck:

– Sono falliti gli approcci della Germania per una soluzione multilaterale;

–  ora il governo tedesco, la Merkel, deve assumere un ruolo leader, non deve aver paura di mandare segnali militari calcolati. La Germania deve “essere pronta a fare di più per quella sicurezza che per decenni è stata garantita da altri … non sono convinto che si possa continuare a fare come prima”.

È possibile? Cosa significa?

–      La Germania può assumere un ruolo guida, perchè ne ha la forza economica, la base su cui poggia l’influenza politica internazionale di una grande potenza.

–      Significa rappresentare interessi accettati al di fuori dei propri confini nazionali e regionali. Nel concreto della crisi in corso, significa prendere l’iniziativa e proporre un piano d’azione fattibile ai volonterosi.

–      Ridefinire il concetto di sicurezza, che era corretto per gli stati falliti; ora si deve legare l’escalation di minacce di sanzioni a segnali militari calcolati, dispiegamento di truppe, manovre ai confini; il tutto con un lavoro di convinzione economico e politico verso Kiev.

–      Questa crisi da oltre l’Ucraina, ne va della credibilità della Nato.

 – Critica della rivista al vice-cancelliere (SPD), Gabriel, che eguaglierebbe l’assunzione di un ruolo leader con il ricorso a mezzi militari; Gabriel: “nessuno deve avere l’impressione che anche solo ipotizziamo un’opzione militare”.

[R+T]

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