UCRAINA, POTENZE

RASSEGNA STAMPA Economia e crisi ucraina – Tentativo di un accordo In occasione del 2° congresso “Forum orientale di Berlino”[1] –   organizzato dalla Commissione per l’Oriente dell’Economia Tedesca (OA)[2] e da UniCredit il presidente di OA, ex manager di Daimler e di Metro, sulla crisi ucraina: – Le sanzioni contro la Russia sono state prese con leggerezza; è in gioco quanto costruito da un’intera generazione, dalla riunificazione tedesca 25 anni fa’; è in gioco la stabilità e il futuro di milioni di uomini, su tutto il continente europeo e non solo in Est Europa. – Sulle responsabilità della crisi: […]
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RASSEGNA STAMPA

Economia e crisi ucraina – Tentativo di un accordo

In occasione del 2° congresso “Forum orientale di Berlino”[1]

–   organizzato dalla Commissione per l’Oriente dell’Economia Tedesca (OA)[2] e da UniCredit il presidente di OA, ex manager di Daimler e di Metro, sulla crisi ucraina:

– Le sanzioni contro la Russia sono state prese con leggerezza; è in gioco quanto costruito da un’intera generazione, dalla riunificazione tedesca 25 anni fa’; è in gioco la stabilità e il futuro di milioni di uomini, su tutto il continente europeo e non solo in Est Europa.

– Sulle responsabilità della crisi: sono stati fatti errori sia da parte della UE, che della Russia, che dell’Ucraina. Occorre cercare una soluzione; per il mondo dell’economia la soluzione è quella negoziale.

– Dal punto di vista economico: paesi come l’Ucraina o la Moldavia o Georgia non possono scegliere tra due aeree economiche, devono fare da ponte; questi paesi possono partecipare sia alla associazione con la UE che all’Unione doganale con la Russia.

– Il ministro Esteri tedesco (SPD) risponde: non esiste un mondo economico del tutto indipendente e staccato dalla politica; non è vero che la responsabilità della situazione attuale sia in misura uguale di tutti.

– Incontro bilaterale tra il ministro tedesco Esteri e il vice primo ministro russo, Shuvalov.

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Cicero           140408

Crisi Ucraina – l’Europa è un nano geo-politico

Tesi: Benché dall’inizio della crisi ucraina la diplomazia UE si sia attivata e mostri più sicurezza che mai, l’Europa è più che mai dipendente dagli Usa; anche la Germania è sulla difensiva.

Esteriormente gli Usa lasciano alla UE il ruolo leader in Ucraina; la politica estera di Obama si concentra sull’Asia, non desidera intervenire direttamente in Est Europa. Ma dietro le quinte sono gli Usa a indicare la linea: hanno scelto il primo ministro ucraino ad interim, Jazenjuk, e anticipato il corso nelle sanzioni contro la Russia; indicano anche i futuri sviluppi per l’Ucraina.

Il ministro Esteri americano e quello russo, hanno discusso possibili compromessi sulla testa degli ucraini e senza gli europei.

– La politica della UE verso l’Ucraina è fallita; i frustatori di Bruxelles non hanno il necessario “potere forte”; la UE continua ad essere un nano dal punto di vista geo-politico; la UE non esiste militarmente;

– dal punto di vista economico sta ancora subendo le conseguenze della crisi finanziaria e dell’euro; sull’accordo di libero scambio transatlantico (TTIP) la UE si è buttata nelle braccia degli americani invece di cercare un accordo multilaterale.

– Oggi non esiste più il multipolarismo del tempo della guerra irachena, in cui gli europei pensavano di poter essere attori indipendenti accanto a USA, Russia e Cina. Oggi è in corso uno scontro bipolare, USA-Russia, in cui gli europei giocano un ruolo secondario.

– Come per la guerra contro l’Irak i 28 della UE sono divisi in falchi e colombe; delle colombe come allora fa parte la Germania, con i molti che “comprendono Putin” e con le imprese che fanno buoni affari con la Russia;

– fanno parte delle colombe anche l’Austria, la Slovacchia e Cipro.

– Sono invece falchi  Gran Bretagna, Polonia e Francia.

– La Cancelliera Merkel (CDU) e il ministro Esteri Steinmeier (SPD), sono sempre più isolati nella loro posizione: intensificazione delle sanzioni se i russi intervengono direttamente in Ucraina orientale. La Merkel si trova sotto pressione anche nel suo partito.

– Se anche venisse deciso un boicottaggio più rigido, per la Russia sarebbe facile rompere in fronte UE. Paesi come Slovacchia o Cipro potrebbero sostenere una guerra economica con la Russia solo con l’aiuto di altri paesi.

– È dubbio che la Germania sia disposta ad una specie di a-solo per l’Ucraina, almeno fino alle elezioni europee gli europei continueranno a rinviare.

– Dopo le europee ci sarà un nuovo presidente della Commissione del Consiglio, u commissario per gli Esteri, sostituiti probabilmente da figure più deboli.

Se si dovesse giungere ad un nuovo scontro con la Russia, le contraddizioni interne alla UE uscirebbero allo scoperto, e la UE sarebbe paralizzata, come lo fu per la guerra in Irak.

Manca una strategia UE per la Russia e per l’Est Europa. Per l’Ucraina, gli Europei sono finiti in un aut-aut, Kiev deve scegliere tra Russia e Europa, il che oggi si riconosce essere un errore.

– C’è il rischio che nel vertice UE di giugno per l’avvicinamento a Moldavia e Georgia si giunga ad una nuova sconfitta.

– La UE ha minacciato sanzioni economiche ma non ha una strategia di uscita, contro un principio basilare di una politica estera razionale: mai cacciarsi in una situazione da cui non si sa come uscire.

– La UE oggi ha meno opzioni a disposizione rispetto ai conflitti passati.

 

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