RIAPPROPRIAMOCI DEL 1° MAGGIO

PROPOSTA Operai: e’ dal 1990 che i sindacati asserviti ci propinano per il 1° Maggio il solito megaconcertone a Roma. Il 1° Maggio la chiamano festa dei lavoratori, noi operai non capiamo cosa ci sia da festeggiare. I licenziamenti? La precarietà? La disoccupazione? I Salari da fame? Infortuni e morti sul lavoro? (dall’inizio del 2014 sono già 136!!!) Operai, per noi non e’ mai stata una festa sin dalle sue origini, il 1° Maggio. Ci deve ricordare le lotte operaie per la riduzione della giornata lavorativa di 8 ore, legge che fu approvata nel 1867 negli USA ( La […]
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PROPOSTA

Operai: e’ dal 1990 che i sindacati asserviti ci propinano per il 1° Maggio il solito megaconcertone a Roma. Il 1° Maggio la chiamano festa dei lavoratori, noi operai non capiamo cosa ci sia da festeggiare. I licenziamenti? La precarietà? La disoccupazione? I Salari da fame? Infortuni e morti sul lavoro? (dall’inizio del 2014 sono già 136!!!) Operai, per noi non e’ mai stata una festa sin dalle sue origini, il 1° Maggio. Ci deve ricordare le lotte operaie per la riduzione della giornata lavorativa di 8 ore, legge che fu approvata nel 1867 negli USA ( La 1° internazionale richiese poi che la legge fosse introdotta anche in Europa). Ci ricorda gli operai morti a Chicago nel 1886 per mano della polizia, anche in memoria di quei morti fu deciso il 1° maggio. In Italia ci ricorda gli operai morti per mano dell’apparato repressivo della Repubblica borghese, i morti di Portella della Ginestra del 1° maggio del 1947, dove 11 operai furono uccisi dalla mafia per volere dei padroni e una cinquantina furono feriti. Operai, non versiamo lacrime per i nostri morti ma iniziamo a praticare delle vere lotte che mettano in discussione l’ordinamento sociale borgese, che ci ha dichiarato guerra, le macerie sociali di questa guerra le vediamo tutti i giorni. Operai: non facciamoci più prendere per il culo da chi sostiene che in Italia abbiamo la Costituzione più bella e democratica al mondo; è un pezzo di carta borgese che recita all’art 1) l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro: il nostro lavoro che serve per fare vivere nella ricchezza i padroni, che si servono di politicanti, sindacati, e apparati repressivi asserviti per sottometterci, mentre noi viviamo in miseria. Art 4) la Repubblica riconosce a tutti il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto intanto la disoccupazione è in aumento. Operai, non facciamoci più prendere per il culo da tutti quelli che parlano di diritti per gli operai, i diritti legittimano i soprusi; il sopruso più grande per noi operai è quello della schiavitù del lavoro salariato. In questa società dominata dai padroni, dove il dio profitto vale più degli uomini, gli operai sono considerati delle merci, solo delle merci da spremere come dei limoni e poi buttare nel dimenticatoio della storia. Padroni, politicanti, sindacati e mass-media quando parlano degli operai li definiscono “ Il capitale umano” solo questo dovrebbe farci ribellare! Se poi prendiamo in considerazione che i padroni per uscire dalle crisi sono disposti a fare delle guerre, per poi ripartire con il nostro sfruttamento, questo deve indurci a organizzarci in modo indipendente come operai perché le guerre sociali si vincono solo se siamo organizzati. Operai, lo sappiamo che per adesso è difficile organizzare un 1° Maggio indipendente, ma dove è possibile la cosa andrebbe fatta. La parola d’ordine deve essere “No alla schiavitu’ del lavoro salariato” Riterrei anche utile un VOLANTINO PREPARATO E FIRMATO DAL PARTITO OPERAIO DA DIFFONDERE A LIVELLO NAZIONALE. Operai, giovani sabotiamo il concertone

A.L.

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1 Comment

  1. Ercole2

    Condivido pienamente questa riflessione ,bisogna rendersi visibili con volantini, giornali , e riviste teoriche che toccano argomenti di attualità e riferimenti storici alla lotte della classe operaia ( ovviamente con militanti e denaro permettendo ).