CRONACHE DA POMIGLIANO

Redazione di operai Contro,  Stamattina alle sei un gruppo di operai del reparto “confino” di Nola si è presentato ai cancelli dello stabilimento nell’interporto di Nola per “mettersi a disposizione dell’azienda” per lavorare. Un’ iniziativa simbolica annunciata. I 316 sono stati esclusi dai contratti di solidarietà applicati alla FIAT e le lavorazioni che, in origine, dovevano essere svolte nel reparto logistica nell’interporto, vengono in realtà già svolte all’interno dello stabilimento di Pomigliano. Perché questa discriminazione? L’iniziativa di oggi voleva denunciare questa situazione. Allo stabilimento di Nola, il dirigente FIAT, signor Vece, al loro apparire ha fatto chiudere i cancelli […]
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Redazione di operai Contro,

 Stamattina alle sei un gruppo di operai del reparto “confino” di Nola si è presentato ai cancelli dello stabilimento nell’interporto di Nola per “mettersi a disposizione dell’azienda” per lavorare. Un’ iniziativa simbolica annunciata. I 316 sono stati esclusi dai contratti di solidarietà applicati alla FIAT e le lavorazioni che, in origine, dovevano essere svolte nel reparto logistica nell’interporto, vengono in realtà già svolte all’interno dello stabilimento di Pomigliano. Perché questa discriminazione? L’iniziativa di oggi voleva denunciare questa situazione.

Allo stabilimento di Nola, il dirigente FIAT, signor Vece, al loro apparire ha fatto chiudere i cancelli e si è rifiutato di incontrarli. In alternativa gli operai sono stati accolti da decine di carabinieri, poliziotti e agenti della digos e loro massimi dirigenti che li hanno bloccati ai cancelli e filmati.

Tra gli operai stamattina si facevano le seguenti riflessioni : nella provincia di Napoli contro la malavita gli agenti sono sempre insufficienti . Se da privato cittadino subisci un furto il loro intervento non è mai certo. Anche la sola denuncia di un evento del genere implica lunghe attese. Invece quando la FIAT chiama vengono messe in campo contro gli operai ingenti forze. Ricordavano che Marchionne paga la maggior parte delle tasse sul reddito che, tra stipendi e benefit, quest’anno è stato stimato in 47 milioni di euro, in Svizzera dove il prelievo fiscale è particolarmente basso.  Come ricordavano che commercianti e imprenditori da queste parti dichiarano tutti poco o niente di reddito. I poliziotti vengono pagati con le tasse sul lavoro dipendente, di cui gli operai sono una parte determinante, ma invece di stare con gli operai stanno lì a difendere il padrone.

L’atteggiamento dell’azienda è indicativo anche di come la pensa la FIAT sul reinserimento dei 316: non li vuole!

La forza massiccia della polizia è un chiaro segnale agli operai: “State calmi e accettate di andarvene in silenzio, altrimenti sono guai”.

Gli operai lo hanno capito e immediatamente hanno discusso su come coinvolgere tutti i 316 di Nola nella lotta. “Quando saremo in tanti vedremo se ci chiuderanno la porta in faccia”.

Un operaio di Nola

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