Scioperi dopo le proteste verbali

Caro Operai Contro L’accordo firmato dalla Camusso “cambia la natura della Cgil” e non può essere approvato solo dai gruppi dirigenti. Questo è in sintesi la protesta di migliaia di iscritti Fiom e altre categorie della Cgil, riunitisi a Bologna per chiedere alla Camusso di ritirare la firma di quell’accordo che prevede sanzioni punitive per i delegati ribelli non allineati con la segreteria, scaricandoli così anche nei confronti della repressione dei padroni. Emanuela Marcon dell’Electrolux di Pordenone: “ Abbiamo fatto 100 ore di sciopero senza risultato, poi l’azienda ha cambiato atteggiamento quando abbiamo bloccato le portinerie. Ma nel sindacato […]
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Caro Operai Contro

L’accordo firmato dalla Camusso “cambia la natura della Cgil” e non può essere approvato solo dai gruppi dirigenti. Questo è in sintesi la protesta di migliaia di iscritti Fiom e altre categorie della Cgil, riunitisi a Bologna per chiedere alla Camusso di ritirare la firma di quell’accordo che prevede sanzioni punitive per i delegati ribelli non allineati con la segreteria, scaricandoli così anche nei confronti della repressione dei padroni.

Emanuela Marcon dell’Electrolux di Pordenone: “ Abbiamo fatto 100 ore di sciopero senza risultato, poi l’azienda ha cambiato atteggiamento quando abbiamo bloccato le portinerie. Ma nel sindacato ora c’è chi dice che le proteste sono di esclusiva responsabilità delle Rsu”.

La denuncia della Marcon è chiara: con questo accordo la Cgil, disconosce e scaricare tra i propri iscritti, (figuriamoci gli altri) chi promuove e partecipa a forme di lotte incisive, guarda caso non proclamate da burocrati incalliti, ma promosse sul campo da chi sa dove colpire per incidere.

Non meno incazzato l’intervento di Ciro D’Alessio, delegato Fiom alla Fiat di Pomigliano: “Abbiamo tenuto testa alla Fiat nel referendum contro il piano – fabbrica Italia – voluto da Marchionne e sottoscritto da Cisl e Ui, e ora la Cgil ci volta le spalle. Io mi sento derubato”.

Sarebbe opportuno a questo punto che, alle dovute e sacrosante assemblee e proteste verbali facciano seguito scioperi, proteste e iniziative nelle fabbriche.

Forse così la Camusso finirebbe di snobbarci.

Saluti operai da Vimercate

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